IL BONDAGE DI BONDI: “LETTA È UN POLITICO MODESTO CHE, PUR SAPENDO DI ESSERE DIVENTATO PREMIER GRAZIE A BERLUSCONI, HA PER LUI AVUTO SOLO PAROLE SPREZZANTI”

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

«Va bene, le racconto tutto».
(Ore 21,30: pur non rinunciando alla sua proverbiale cortesia, vi accorgerete di come il senatore Sandro Bondi intenda essere affilato, ruvido, definitivo ).
«A Villa San Martino sono arrivati per primi Verdini e la Santanché. Dovevano parlare con Berlusconi della manifestazione del prossimo 4 ottobre. Palco, slogan, manifesti. Alla riunione decisiva, però, non hanno partecipato. A quella eravamo presenti il sottoscritto, Ghedini, il Presidente e sua figlia Marina».

Berlusconi ha...
«Berlusconi aveva già deciso durante la notte. Era stato ragguagliato da Alfano sull'esito del Consiglio dei ministri. Con l'ultimatum di Letta, i suoi toni ricattatori, la decisione di congelare i provvedimenti economici, il tentativo di incolparci del conseguente aumento dell'Iva. Tutto intollerabile».

Ci sarebbe stato un primo documento inviato ai ministri e scritto da Ghedini, che però Alfano avrebbe rifiutato. Così è dovuto intervenire lei...
«Il Presidente aveva, già all'alba, buttato giù, a penna, alcune note... Su quelle abbiamo lavorato».

Risulta che qualche ministro sia rimasto perplesso, dubbioso. Più di tutti, Gaetano Quagliariello.
«Quagliariello si è dimesso come tutti gli altri ministri. Ciò significa che sulle questioni di fondo non ci sono posizioni inconciliabili...».

In realtà Fabrizio Cicchitto è assai irritato per la decisione che avete preso. Sostiene dovesse essere discussa dai vari organismi del partito.
«Mah... Berlusconi ha sempre consultato tutti, compreso Cicchitto».

Secondo alcuni osservatori, il Pdl rischia una deflagrazione, di cui però nessuno è in grado di immaginare le proporzioni.
«Ma no... no... anche se sono mesi che raccontate di "falchi" e "colombe", la verità è che qui c'è in ballo la nostra storia. Sa cosa ha detto l'altra sera a cena Alfano? Ha detto che sì, certo, le cose che facciamo sono cose forti, ma noi le facciamo perché vogliamo bene a Berlusconi. Mi creda, davvero: questa è una vicenda dove la politica si intreccia con la riconoscenza, l'affetto con la condivisone di valori».

Qualcuno potrebbe sintetizzare: tragico obbligo di fedeltà al capo.
«E quel qualcuno sbaglia... Come lei sa, io sono stato comunista: ebbene, posso assicurarle che è come se Enrico Berlinguer fosse stato perseguitato dai giudici. Come avrebbero reagito milioni di comunisti?».

Mi permetta di dirle, senatore, che il paragone è inaccettabile.
«Inaccettabile, forse, per chi non conosce la nostra storia. Comunque, una cosa a questo punto è certa: non faremo la fine della Dc e del Psi. No, proprio no. Il Pdl non si suiciderà».

Enrico Letta ha definito la vostra decisione «folle».
«Letta è una grande delusione. È un politico modesto che, pur sapendo di essere diventato premier soltanto grazie all'autorizzazione di Berlusconi, ha per lui avuto solo parole sprezzanti».

Letta sembra comunque intenzionato a chiedere la fiducia al governo martedì prossimo.
«Benissimo. Prima chiariamo tutto, meglio è».

 

 

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO GASPARRI SANDRO BONDI SANTANCHE SANDRO BONDI CICCHITTO VA AD ARCORELETTA IN VACANZA

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?