CADE PURE LA PICCOLA ATENE? - A CAPALBIO, TRA SERATE ANTI-RENZI DI TRAVAGLIO E SIMPATIE GRILLINE, L'ARIA È CAMBIATA: ''A ROMA HO VOTATO LA RAGGI'', SI MORMORA SOTTO LE TENDE DELL''ULTIMA SPIAGGIA', STORICO FORTINO DEL CENTROSINISTRA - IL FINTO SMS SULLA MORTE DI BERLUSCONI E LA REAZIONE DISPERATA DI TRAVAGLIO

Annalisa Chirico per ''Il Foglio''

 

ROBERTO D AGOSTINO MARA CARFAGNA A CAPALBIOROBERTO D AGOSTINO MARA CARFAGNA A CAPALBIO

Capalbio. La vita offre poche certezze, una di queste è l’ombrellone di Giorgio Napolitano all’Ultima spiaggia. La sua epifania capalbiese è prevista intorno a Ferragosto, non prima. E forse è meglio così, chissà come la prenderebbe lui, il presidente emerito, se scoprisse che il museo della sinistra balneare flirta, impudente, con il grillismo d’ordinanza. Il centralismo democratico non esiste più, e ognuno fa un po’ come je pare. Sarà che il governo fatica, l’economia arranca, il sole abbaglia, ma sulle dune dell’Ultima spiaggia soffia il vento del “cambiamento”.

 

Napolitano a Capalbio  Napolitano a Capalbio

Nei conciliaboli sotto le tende azzurre e lungo il bagnasciuga si elenca quel che non va, si compara con quel che va e alla fine il bilancio è in rosso. “A Roma io ho votato la Raggi”, confessa una dama di lungo corso, ombrellone fisso da oltre trent’anni, di quelle che ricordano ancora il primo bacio tra Achille Occhetto e la sua Aureliana, o il topless di Lilli Gruber. Le amiche la guardano in una pausa imbarazzata, poi un’altra, la seconda, ammette: “Pure io ho votato la Raggi, vediamo di che cosa è capace”.

 

capal37 giulio napolitanocapal37 giulio napolitano

Segue l’outing della terza: “Ma sì, pure io, un po’ di cambiamento ci vuole”. La parola d’ordine è cambiamento. In Italia i governi cambiano purché tutto resti uguale, e allora vediamo, tentiamo, mettiamoli alla prova, diamo loro una possibilità… La dama, che per prima ha sdoganato il voto “raggiante”, quasi si giustifica: “Non che io pensi che faranno meglio degli altri ma neanche peggio. Poi, se falliscono a Roma, Palazzo Chigi se lo sognano”.

 

Gli astanti annuiscono, appaiono convinti dalle argomentazioni, qui è tutto un ammiccare, un gioco di specchi, un dire e non dire. A pochi metri si staglia l’ombrellone rassicurante dei Bassanini, Franco e Linda attorniati dai nipotini sono un atollo filogovernativo in un arcipelago d’inquieta incertezza. Di là c’è Claudio Martelli, sfoglia i quotidiani, per lui è l’ultima pausa capalbiese prima della partenza per le Canarie: “La riforma costituzionale ha numerosi difetti ma non vedo alternative. Fossi al posto di Renzi mi guarderei bene da Franceschini, ha sempre tradito”, dice.

 

spi21 rutelli palombellispi21 rutelli palombelli

E’ quasi l’una, nella calura abbacinante è venuto il momento di un centrifugato contro la ritenzione idrica. Salgo su per i gradini del ristorante e sotto le capriate candide m’imbatto nella mitologica Paola Sturchio Micara, vulcanica socialite e ristoratrice, negli anni Ottanta organizzava banchetti per Bettino Craxi nella sua maison a Vigna Clara e d’estate animava le serate capresi. Paola tiene una locandina in mano. “Il prossimo sabato ci sei? – mi domanda – Marco Travaglio tiene il suo spettacolo teatrale alla Locanda rossa”. Il titolo è di quelli tosti: “Perché NO. Tutte le bugie del Referenzum”.

 

MARCO TRAVAGLIO CANTA IL KARAOKE MARCO TRAVAGLIO CANTA IL KARAOKE

Ecco Marcone che comizia contro il governo, accompagnato da una bionda sparring partner, tale Giorgia, imitatrice di Maria Elena Boschi. “Sabato sono a Forte dei marmi, non posso”, rispondo io. Paola, che gestisce pure la trattoria La Barchetta a Roma, ritrovo prediletto di Travaglio & co., racconta che durante una serata di karaoke, poche settimane or sono, Piero Chiambretti riceve un sms fake che annuncia la morte improvvisa di Silvio Berlusconi.

 

jessica manuela alba beatrice jannozzi e paola micarajessica manuela alba beatrice jannozzi e paola micara

La musica si ferma, cala il gelo. “Non puoi immaginare la reazione di Marco (Travaglio, nda), l’ha presa malissimo, era disperato, si è precipitato al telefono. Lui del resto lo sa, lo dice…”. Che cosa? “Che Berlusconi ha fatto la fortuna sua e del giornale”. Non si potrebbe organizzare un dibattito equilibrato con voci favorevoli e contrarie alla riforma? “Perché no, io chiamo Luigi Di Maio, sono in ottimi rapporti con lui”, chiosa Paola. Da queste parti una serata di orgoglio antigov – con un premier che, coincidenza, è pure segretario del maggiore partito della sinistra – sarebbe stata inimmaginabile fino a qualche tempo fa.

paola sturchiopaola sturchio

 

Mentre la barista è intenta a centrifugare zenzero e ananas, mi cadono gli occhi sul mosaico di foto in bianco e nero, Andrea Barbato, Corrado Augias, Michelangelo Antonioni… Afferro la mia bevanda drenante e mi dirigo verso la spiaggia. Sdraiato sotto una tenda s’abbronza Francesco Rutelli, il Dorian Gray della politica italiana, i bambini lo chiamano a giocare e lui scatta atletico, s’inginocchia sulla sabbia e comincia a scavare.

 

Barbara Palombelli legge “Purity” di Franzen, solleva lo sguardo, osserva e ritorna a leggere. I compagni di ombrellone chiacchierano di politica, lei ascolta distrattamente, poi proferisce sibillina: “I grillini sono di destra o di sinistra? Nessuna delle due, i grillini sono democristiani. La nuova Dc l’ha creata Grillo”.

claudio martelliclaudio martelli

 

E questa è forse la chiave di volta per comprendere l’infatuazione grillina delle élite capalbiesi. La Balena a 5 stelle incanta e ammalia. Toh, Mara Carfagna, in copricostume stile impero, passeggia con l’inseparabile Alessandro, s’intuisce che pure lei, nell’atmosfera contemporanea, è a suo agio. Sotto l’ombrellone di re Giorgio è di stanza il figlio Giulio, boxer non attillato e barba incolta, sorride a tutti ma non s’intrattiene con nessuno, dorme o finge di dormire.

Giorgio e Clio Napolitano con i Petruccioli al ristorante Tullio di Capalbio Giorgio e Clio Napolitano con i Petruccioli al ristorante Tullio di Capalbio

 

Nel nuovo clima post ideologico, aperto alle contaminazioni grilline, seppellito ogni residuo di ortodossia intellettuale, trova un ombrellone compiacente persino Roberto D’Agostino: “Il governo? Di ’sto passo il referendum lo perde”, è la sua profezia. Ha ragione, ha torto? Nel dubbio i renziani di stretta osservanza si tengono alla larga. Chicco Testa se ne sta solitario sotto il suo ombrellone e addenta una fetta di anguria.

Claudio Petruccioli Claudio Petruccioli

 

Claudio Petruccioli cinguetta su Twitter ma quando è in spiaggia si guarda bene dall’ingaggiare polemiche politiche, al massimo indugia sulle foto artistiche realizzate dalla moglie Giovanna. Meglio parlar d’altro, meglio soprassedere, qua tira una brutta aria. “Stessa spiaggia, stesso mare”, cantava Piero Focaccia. L’Ultima spiaggia sarà pure la stessa, ma la musica, quella sì, è cambiata.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...