emmanuel macron migranti

DA CHE PULPITO VIENE LA LAGNA/2 – I FRANCESI CHE ORA FANNO FINTA DI ESSERE TANTO SOLIDALI CON I MIGRANTI AVEVANO PROMESSO DI ACCOGLIERE MIGLIAIA DI RIFUGIATI, MA FINORA SE NE SONO ACCOLLATI SOLTANTO 38 DI QUELLI PREVISTI DALL’ACCORDO SULLA REDISTRIBUZIONE – IL DURISSIMO EDITORIALE DI “LE FIGARO”: “MACRON È CADUTO NELLA SUA STESSA TRAPPOLA. COME SI PUÒ ACCUSARE DI RAZZISMO IL RASSEMBLEMENT NATIONAL CHE SI OPPONEVA ALL'ARRIVO DELL'OCEAN VIKING, QUANDO EMMANUEL MACRON E GÉRALD DARMANIN CERCANO CON OGNI MEZZO DI RESPINGERE QUELLA STESSA NAVE?”

emmanuel macron al meeting 'il grido della pace' santegidio 4

1. OCEAN VIKING: LE FIGARO, 'MACRON PRESO NELLA SUA TRAPPOLA'

(ANSA) - "Una politica pasticciata per affrontare l'immigrazione clandestina", scrive oggi il quotidiano francese Le Figaro, in un editoriale dedicato alla vicenda dell'Ocean Viking e dal titolo "Macron preso nella sua trappola".

 

"A forza di dire o fare una cosa e il suo contrario - scrive Le Figaro - l'esecutivo è caduto nella sua stessa trappola. Come si può accusare di razzismo un deputato del Rassemblement National che si opponeva nell'emiciclo all'arrivo dell'Ocean Viking sulle nostre coste, quando una settimana dopo Emmanuel Macron e Gérald Darmanin cercano con ogni mezzo di respingere quella stessa nave?

 

ocean viking

E allo stesso modo, come si può essere intransigenti con l'esecuzione degli obblighi di lasciare il territorio, auspicando al tempo stesso la facilitazione nella distribuzione di permessi di soggiorno per aiutare i settori di attività in difficoltà? Tutto questo non assomiglia né alla fermezza, né all'umanità, ma piuttosto a una politica pasticciata".

 

2. PARIGI PROMETTEVA DI ACCOGLIERE MIGLIAIA DI MIGRANTI: NE HA PRESI SOLO 38

Salvatore Dama per “Libero quotidiano”

 

sergio mattarella emmanuel macron meeting 'il grido della pace' santegidio 3

Ripicca francese. Il ministro dell'Interno Gerald Darmanin annuncia che l'accoglienza della Ocean Viking nel porto di Tolone costerà cara all'Italia. Loro si faranno carico dei 234 migranti che sono a bordo della ong, sì, ma stracceranno l'accordo che prevedeva il ricollocamento di 3.500 richiedenti asilo. In Francia e in Germania.

 

Intanto sarebbe interessante capire a che titolo Darmanin parli anche a nome del governo tedesco. Ma poi le cifre: al momento i migranti trasferiti oltralpe sono 38. Trentotto. Un passo indietro. È il 10 giugno quando il Consiglio europeo dei ministri dell'Interno trova l'accordo su una dichiarazione politica. Viene creato un meccanismo di solidarietà che prevede la redistribuzione volontaria delle persone migranti.

 

gerald darmanin

Lo firmano 18 Stati membri, tra cui appunto Francia e Germania. Si dà priorità anche agli sbarchi nei porti italiani. E si ipotizza la dislocazione di diecimila stranieri tratti in salvo nelle operazioni Sar nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale.

 

L'operazione è sotto l'egida della Commissione europea, con il supporto logistico dell'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (Euaa) e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che si fa carico di pagare i biglietti aerei per il trasferimento. Viene creata addirittura una piattaforma on line attraverso la quale gli Stati firmatari possono "prenotarsi" i migranti. Di più: sceglierseli.

 

migranti ventimiglia

Facoltà che l'Italia non ha mai avuto, ma va be'. I più "gettonati" sono i richiedenti asilo afgani e siriani, perché profughi veri. Però c'è speranza anche per i migranti economici. Che, per farsi prendere, devono indicare la propria specialità. Se sanno fare qualcosa. Tipo operai, badanti, cuochi, eccetera. Il sottotesto è che all'Italia restano gli scarti. E poi si parla di 10mila ricollocamenti su 90mila arrivi. Pochini.

migranti ventimiglia1

 

Tuttavia c'è la prospettiva di una embrionale forma di collaborazione europea sul tema dell'immigrazione, dopo anni di porte chiuse.

 

Piuttosto che niente, meglio piuttosto. Perché l'alternativa è l'applicazione alla lettera del trattato di Dublino. Cioè: il migrante è un problema dello Stato dove sbarca. Si parla di una revisione possibile, ma da qui al 2024. Non oggi. E neanche domani.

Insomma, tutto bene. O quasi. Il 28 luglio dei funzionari francesi arrivano in missione al Cara di Bari.

 

EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI

Vengono a scegliersi il primo gruppo di migranti. Fanno sul serio. Anche i tedeschi seguono la stessa modalità. E la Lituania e la Romania.

 

L'accordo sembra funzionare. L'allora ministro dell'Interno Luciana Lamorgese è trionfante: «Tappa storica», esulta lisciando i mangiarane: «Un risultato possibile grazie alla presidenza francese» del Consiglio europeo. È il 5 di agosto. Dopo poco si scopre la truffa: l'ordinazione di Emmanuel Macron è un antipastino. Quali 3500, sono 38. In quattro mesi. Con questi ritmi ci sarebbero voluti otto anni per arrivare alla cifra annunciata, ma tanto Parigi ha detto che non li vuole più. Legalmente e illegalmente. Tanto che la gendarmeria già lucida i manganelli al confine con Ventimiglia.

 

migranti ventimiglia 3

In realtà tutto il meccanismo di solidarietà, quello che aveva fatto alzare la glicemia di Lamorgese, si è rivelato una sòla. L'ennesima. I ricollocati non sono diecimila e neanche mille. Ma appena 117. Solito risultato: l'Italia fregata e la Francia, Stato perculante, che fa pure l'offeso. Per il ministro dell'Interno italiano, Matteo Piantedosi, «la reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti - quando l'Italia ne ha accolti 90mila solo quest' anno - è totalmente incomprensibile. Ma dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all'immigrazione illegale sia ferma e determinata. Quello che non capiamo è in ragione di cosa l'Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare». Parafrasando il poeta di Zagarol: sono tutti solidali con il porto degli altri.

 

ocean viking al largo di catania

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."