CHI PARLA? SILVIO O MARTA? – OGGI “IL GIORNALE” (NON PIÙ DI FAMIGLIA) PUBBLICA UNA CHILOMETRICA INTERVISTA A BERLUSCONI, IN CUI NONNO SILVIO HA PAROLE DI MIELE PER LA FASCINA (CHE INSISTE A CHIAMARE "MOGLIE") E IL SUO SOSTEGNO DURANTE IL RICOVERO: “QUESTA VOLTA C’È STATA UNA COSA IN PIÙ: LA DEDIZIONE ASSOLUTA, LA DOLCEZZA E L’ATTENZIONE CONTINUA CON LA QUALE MIA MOGLIE MI È STATA VICINA IN OGNI MOMENTO” – L’APERTURA ALL’ALLEANZA TRA POPOLARI E CONSERVATORI IN EUROPA: “CONSIDERO INDISPENSABILE CHE I NOSTRI ALLEATI ITALIANI SIANO DI QUESTA PARTITA. SE DENTRO O FUORI DAL PPE LO DEVONO DECIDERE LORO…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Augusto Minzolini per “il Giornale”

 

MARTA FASCINA SILVIO BERLUSCONI MARTA FASCINA SILVIO BERLUSCONI

Presidente, per la prima volta parla al Giornale dopo la malattia che l’ha costretta in ospedale per un mese e mezzo. Cosa ha pensato in quei giorni? Ci sono stati momenti in cui ha avuto paura? Cosa le ha insegnato un’esperienza così drammatica?

«Paura sinceramente no. Nessuna sfida mi ha mai fatto paura. Ho sofferto molto, questo sì, ma ho sempre avuto fiducia nell’aiuto di Dio, nelle capacità del personale medico e sanitario che mi ha assistito ed anche nella tenuta del mio corpo. […] ho sentito intorno a me l’affetto di tante persone, ho ricevuto gli auguri di molti amici e anche di avversari politici, ai quali sono particolarmente grato.

 

silvio berlusconi marta fascina silvio berlusconi marta fascina

Ho avvertito l’abbraccio forte dei militanti azzurri e la simpatia di tanti italiani, anche sconosciuti. Ma questa volta c’è stata una cosa in più: la dedizione assoluta, la dolcezza e l’attenzione continua con la quale mia moglie Marta mi è stata vicina in ogni momento. Lei, i miei figli, mio fratello, mi hanno fatto sentire ogni giorno la bellezza dell’amore che è in grado di dare una famiglia. In questo mi considero un uomo davvero fortunato».

 

[…] Il centrodestra ha stravinto. I dati economici sono superiori a quelli di Paesi come la Germania e la Francia. Siamo tornati ai livelli occupazionali di quindici anni fa. Si può essere contenti di questi primi nove mesi di governo?

PUTIN BERLUSCONI PUTIN BERLUSCONI

«Naturalmente è stato solo l’inizio, ma certo - alle condizioni date - non si poteva fare di più. Il percorso è quello giusto, sul piano della riduzione della pressione fiscale (penso alla consistente riduzione del cuneo), dell’aumento delle pensioni più basse, della riforma della giustizia, delle infrastrutture, ad iniziare dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto.

 

Tutte cose che in campagna elettorale avevo indicato come indispensabili e che ora il governo Meloni sta realizzando. Naturalmente ci vorrà tutta la legislatura, e noi siamo attivamente impegnati ad appoggiare e a sostenere con lealtà e spirito costruttivo l’esecutivo per realizzare questi impegni».

 

giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini

L’opposizione, a cominciare dal Pd, sta attraversando una fase di disorientamento. E la conseguenza di questa condizione è che polemizza su tutto. Dalla Rai al ruolo della Corte dei Conti sul Pnrr. Da quelle parti c’è chi è tornato a parlare di svolta autoritaria. Stiamo assistendo ad un tuffo nel passato, o no?

«Quando la sinistra non ha altri argomenti, si rifugia in queste polemiche sterili oltre che strumentali. Non me ne preoccuperei più di tanto, visto che gli italiani hanno dimostrato di non prenderle sul serio, ed hanno di nuovo premiato la nostra coalizione alle ultime elezioni comunali.

 

LA VISITA DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A SILVIO BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI LA VISITA DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A SILVIO BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Forza Italia ha ottenuto il sindaco in città importanti come Brindisi ed Ancona, quest’ultima uno degli ultimi fortini delle ex Regioni rosse a non essere mai stato espugnato fino ad oggi. Però tutto questo ha una conseguenza grave: nonostante le sconfitte, la sinistra continua ad avvelenare il dibattito politico, a rendere impossibile un confronto leale fra maggioranza e opposizione. Quando si prova a delegittimare in questo modo l’avversario politico, facendone un nemico da distruggere con ogni mezzo, e prima di tutto con la calunnia, è la stessa qualità della democrazia a pagarne le conseguenze. È quello che del resto ho dovuto subire io per decenni, e che speravo di non rivedere mai più».

 

vladimir putin silvio berlusconi sul moskva vladimir putin silvio berlusconi sul moskva

[…] Presidente, lei è stato il primo a porre la necessità di trovare un orizzonte di pace per l’Ucraina. Bisogna appoggiare Kiev senza tentennamenti, ma nel contempo lavorare per la Pace, per evitare che il conflitto si allarghi. Quello che sta succedendo in Kosovo è un segnale d’allarme. Pure il Papa si è mosso. Bisogna appoggiare lo sforzo della Santa Sede?

«Il Santo Padre agisce spinto da una prospettiva superiore, che non è certamente politica. Ma senza dubbio ogni cristiano, ed ogni persona ragionevole, non può non essere angosciato dagli orrori che vediamo da oltre un anno in Ucraina e dall’assenza di prospettive per una soluzione pacifica per un conflitto pericoloso non solo per i Paesi interessati, ma per il mondo intero.

 

IL TWEET DI MANFRED WEBER CONTRO SILVIO BERLUSCONI IL TWEET DI MANFRED WEBER CONTRO SILVIO BERLUSCONI

Noi, lo ribadisco per l’ennesima volta, siamo parte integrante dell’Occidente, dell’Europa e della NATO e né da Forza Italia né dal governo italiano verranno mai indicazioni in contraddizione con questi impegni. Tuttavia porsi il problema di una soluzione, che ovviamente garantisca i diritti del popolo ucraino, è un atto di responsabilità».

 

Appena chiuse le urne delle ultime elezioni amministrative, lei ha subito rivolto il pensiero alle europee. È in ballo un obiettivo ambizioso: riproporre a livello europeo la stessa maggioranza che governa l’Italia, un’alleanza tra popolari e conservatori. Pensa che sia un traguardo a portata di mano? Le piacerebbe che partiti alleati come la Lega o Fratelli d’Italia entrassero nella grande famiglia del Ppe?

manfred weber silvio berlusconi manfred weber silvio berlusconi

«Sì, credo che sia possibile. Una maggioranza di centrodestra in Europa sarebbe una svolta importante e darebbe nuovo impulso al funzionamento delle istituzioni europee, superando ogni residua forma di scetticismo verso la casa comunitaria. La maggioranza fra popolari, liberali e socialisti, che ha retto le istituzioni europee per molti anni, ha fatto il suo tempo.

 

Aveva un senso quando l’Europa era soprattutto un accordo fra gli Stati, e rappresentare nelle istituzioni europee tutte le grandi famiglie politiche dell’epoca ne garantiva una certa neutralità. Ma man mano che l’Europa ha acquisito una soggettività politica autonoma, processo che io considero necessario e fondamentale, è diventato sempre più importante che la sua guida assuma una connotazione politica chiara.

 

marta fascina silvio marina berlusconi marta fascina silvio marina berlusconi

Tenere insieme forze che hanno visioni ed obbiettivi diversi porta solo alla paralisi o a soluzioni pasticciate. In Europa, come nei singoli Stati, occorre una chiara assunzione di responsabilità politiche. Le alternative sono due, il centrodestra e la sinistra, lasciando fuori naturalmente su entrambi i fronti le frange estremiste inaffidabili ed irresponsabili.

 

I cittadini europei hanno il diritto di scegliere. Io credo che noi popolari, con i liberali e i conservatori, rappresentiamo la maggioranza degli europei, una maggioranza con un’idea ben chiara dell’identità d’Europa, delle sue radici liberali e giudaico-cristiane, del suo ruolo attivo nel mondo. Ovviamente considero indispensabile che i nostri alleati italiani siano di questa partita. Se dentro o fuori dal PPE lo devono decidere prima di tutto loro». […]

meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA GIORGIA MELONI MAURIZIO LUPI SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA GIORGIA MELONI MAURIZIO LUPI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI PAOLO BERLUSCONI, CHE NON HA MAI AVUTO IL DNA AFFABULATORIO, EGO-ESPANSO E ARCI-NARCISISTA DEL FRATELLO MAGGIORE SILVIO, HA LEGNATO SENZA ALCUN RIGUARDO MARTA FASCINA, ULTIMA INCONSOLABILE COMPAGNA DEL FRATELLO DEFUNTO? DIETRO LA REPRIMENDA SI PUÒ LEGGERE UN AVVISO DI SFRATTO DEL BISCIONE FAMILY. CARA MARTA, A FINE ANNO PREPARA LE VALIGIE, GIRA I TACCHI E MOLLA ARCORE: CON I 100 MILIONI DI EREDITÀ INTASCATI PER AVER TENUTO STRETTA COME UNA TRAPPOLA PER TOPI LA MANO DI SILVIO, PUOI TROVARE, CON IL TUO AMATO PAPÀ AL SEGUITO, UN'ALTRA DOVIZIOSA DIMORA - DIETRO TALE BRUTALE AVVISO DI CAMBIARE ARIA, C’È IL DESIDERIO DI PIERSILVIO DI PRENDERE POSSESSO DELLA REGGIA BRIANZOLA (ANCHE PERCHE' LA FOLTA SERVITU' GRAVA SULLE TASCHE DEI BERLUSCONI)

DAGOREPORT! - COME È ANDATO IL FACCIA A FACCIA TRA GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHÉ PER FARE CHIAREZZA SUI GUAI GIUDIZIARI DELLA “PITONESSA”? LA PREMIER HA FATTO NOTARE CHE UN PASSO INDIETRO SAREBBE SAGGIO, LA SANTADECHÉ HA DIFESO LA SUA POSIZIONE, ACCUSANDO I QUOTIDIANI DI DIFFONDERE BALLE, E HA GARANTITO CHE L’INCHIESTA SI SGONFIERÀ - LA SORA GIORGIA HA DATO FIDUCIA ALLA “SANTA” MA LE HA ANCHE SBATTUTO IN FACCIA UNA PROMESSA: SE ARRIVASSE PER TE IL RINVIO A GIUDIZIO, SARÒ IO STESSA AD ANNUNCIARE LE TUE DIMISSIONI...

DAGOREPORT – COM’È ANDATO L’INCONTRO TRA EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI? LA PREMIER È TORNATA DRAGHETTA: NO A TONI TRUCI, LARGO AI SORRISI – IL TOYBOY DELL’ELISEO E' STATO DISPONIBILE SUL TEMA MIGRANTI, MA HA INCALZATO LA SORA GIORGIA SULL'INVITO A PONTIDA DI SALVINI A MARINE LE PEN, SUA PRIMA AVVERSARIA ALLE ELEZIONI EUROPEE (NEL MIRINO ANCHE LA KERMESSE SOVRANISTA DI DICEMBRE) – I DUBBI DI MACRON SUL ''PIANO MATTEI'': NON ESISTE, NON C'E' ALCUN DOCUMENTO, SE NON DIECI PAGINETTE E SLIDE PREPARATE DALL'ENI - TAJANI A BERLINO PER RICUCIRE I RAPPORTI DOPO LA DURISSIMA MISSIVA DI MELONI A SCHOLZ...

DAGOREPORT! - NEL PD SCOPPIA LA GUERRA PER IL DOPO ELLY – IL VOTO EUROPEO SARA' PROBABILMENTE IL CAPOLINEA DELLA MULTIGENDER TENDENZA MURGIA. E PRIMA DI FINIRE SBATTUTI FUORI DALLA GUIDA DEL PD DALLA CORRENTE DI BONACCINI & GUERINI, FRANCESCHINI & BOCCIA SI FANNO UN CORRENTONE E LO FANNO INGHIOTTIRE ALLA RECALCITRANTE ELLY – LE CRITICHE ALLA SCHLEIN PER L’IRRISOLTO RAPPORTO CON CONTE E IL NODO SUI CANDIDATI PER LE REGIONALI - A DARIO NARDELLA NON HANNO FATTO PIACERE LE VOCI CHE LO DANNO AL POSTO DI ELLY. IL MOTIVO…

“CARO OLAF SCHOLZ …”. L’IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DEL QUIRINALE: UNA LETTERA CHE GIORGIA MELONI NON AVREBBE MAI DOVUTO SCRIVERE - COME SI PERMETTE DI DARE APPUNTAMENTO AL PREMIER TEDESCO PER UN CHIARIMENTO TRA DIECI GIORNI, A QUATTR’OCCHI, IN MODALITÀ COATTA-CASAMONICA? – LA DUCETTA HA SCELTO IL MOMENTO PEGGIORE PER SOSTITUIRE LA DIPLOMAZIA DI PALAZZO CHIGI CON L’AMATO MANGANELLO, DATO CHE A BRUXELLES IN QUESTI GIORNI SI STA NEGOZIANDO TEMI VITALI PER IL NOSTRO DISGRAZIATO PAESE: PATTO DI STABILITÀ, PNRR, MES - MEGLIO È ANDATA AD ANTONIO TAJANI IN MISSIONE A PARIGI (SOTTO L’ATTIVISMO DECISIONISTA DI DARMANIN SUI MIGRANTI, COVA IL SUO SOGNO DI SALIRE ALL’ELISEO)