COMUNIONE E ASSUNZIONE - TAR E CONSIGLIO DI STATO DICHIARANO ILLEGITTIMO IL CONCORSO DELLA REGIONE LOMBARDIA PER L’ASSUNZIONE DI 31 DIRIGENTI CON STIPENDI A SEI CIFRE - SONO IN LARGA PARTE CIELLINI E C’E’ ANCHE IL FIGLIO DEL COGNATO DI FORMINCHIONI - IL BANDO MAI APPARSO IN GAZZETTA UFFICIALE - INDAGA LA CORTE DEI CONTI: NEL MIRINO STIPENDI PER 13 MILIONI…

Giuseppe Oddo per il "Sole 24 Ore"

Per il Tar e il Consiglio di Stato è tutto illegittimo: il bando di concorso, mai apparso in «Gazzetta Ufficiale», e il provvedimento con cui la giunta ha cercato di rappezzare la situazione. Ciò che stiamo per raccontarvi accade nella più popolosa e ricca Regione d'Italia, che contribuisce per un quarto alla formazione del Pil, ha il primato dei migliori ospedali ed è considerata un modello d'efficienza: la Lombardia. La storia comincia nel febbraio 2006, quando il Pirellone indice un concorso per la selezione di 31 dirigenti. Il bando è diffuso con il bollettino regionale, ma non con la Gazzetta ufficiale.

I primi 20 in graduatoria sono assunti a tempo indeterminato il 1° settembre 2007, gli altri il 13 gennaio 2008. Molti sono organici a Comunione e liberazione, il movimento della Chiesa il cui esponente più noto è il presidente della Regione, Roberto Formigoni. I ciellini hanno già in pugno la Sanità lombarda, che ha budget annuo di 17 miliardi, e occupano i posti chiave della macchina regionale, a cominciare dalla funzione di segretario generale della giunta, ricoperta da Nicola Sanese.

È lui l'uomo più potente dopo Formigoni; è da lui che dipendono i direttori generali e i primi dirigenti dell'amministrazione; è a lui che fanno capo le partecipate come Finlombarda e Infrastrutture Lombarde. Il concorso serve dunque a riempire le altre caselle dell'organigramma per rafforzare la presa sull'apparato burocratico. Alcuni dei vincitori assumono ruoli di comando. Marco Carabelli è nominato vice di Sanese, con uno stipendio da 220mila euro.

Alla direzione del personale, con 185mila euro, va Michele Camisasca, nipote dell'attuale vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Massimo Camisasca, biografo del fondatore di Cl, don Giussani. Giacomo Boscagli, figlio dell'ex assessore regionale Giulio Boscagli, cognato di Formigoni, è paracadutato all'Istituto dei tumori. E un altro ciellino, Franco Milani, è inserito nella direzione generale per la Famiglia con uno stipendio di 97mila euro.

L'operazione procede per il meglio, finché nel maggio 2006 un ingegnere dell'ufficio tecnico del Comune di Milano, Giuseppe Di Domenico, non cita in giudizio la Regione dinanzi al Tar sollevando il problema dell'illegittimità della gara. La mancata pubblicità del bando non gli ha permesso di presentare la domanda in tempo utile.

Il Tribunale amministrativo avvia il procedimento, ma il concorso è prossimo alla conclusione e ai vincitori Sanese fa firmare una lettera, allegata al contratto di assunzione, dove ognuno dichiara di essere a conoscenza del contenzioso e di accettare la risoluzione automatica del rapporto in caso di soccombenza della Regione. Il 17 gennaio 2008 il Tar sentenzia che il concorso è illegittimo e deve considerarsi annullato perché viola l'articolo 51 della Costituzione, «che riconosce a tutti i cittadini, indistintamente ed in condizioni di uguaglianza, il diritto di accedere agli uffici pubblici».

La giunta non può fare altro che appellarsi al Consiglio di Stato, il quale, in attesa di pronunciarsi, ordina la sospensione della sentenza del Tar, ma impone che il concorso sia bandito nuovamente per dar modo a chi ne è stato escluso di parteciparvi. Di Domenico si piazza secondo in graduatoria ed entra come dirigente al minimo contrattuale. Il verdetto di secondo grado arriva il 1° aprile 2009, con la conferma in via definitiva dell'illegittimità e dell'invalidazione del bando.

A nulla vale il nuovo ricorso in Cassazione: per la Suprema Corte l'istanza è irricevibile. Sanese dovrebbe applicare la clausola di risoluzione dei contratti. Invece i 31 dirigenti restano al loro posto fino al 3 agosto 2009, finché il consiglio regionale non approva la legge di assestamento del bilancio. L'inghippo è nel comma 7 dell'articolo 1 dove si afferma che, d'ora in poi, i bandi per l'accesso agli impieghi della Regione saranno pubblicizzati esclusivamente sul bollettino del Pirellone e che «sono fatti salvi gli effetti dei concorsi già banditi e già espletati».

La nuova legge in sostanza si applica con efficacia retroattiva anche al concorso dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato: una decisione di dubbia costituzionalità che appare in contrasto con i principi dell'articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo, che vieta invasioni legislative nei giudizi in corso ed esclude che gli effetti di una sentenza possano essere rimossi con atti normativi. Il 13 dicembre 2011 un nuovo colpo di scena: il Tar condanna la giunta Formigoni a risarcire a Di Domenico 26.500 euro di danni più 4.500 euro di spese legali.

Il Tribunale sottolinea come la mancata pubblicità del bando in Gazzetta ufficiale «costituisca una violazione grave ed inescusabile della legge» e dedica un passaggio al vetriolo alla norma che sana la posizione dei dirigenti assunti, definendola di palese illegittimità. Non conforme alla legge, adesso, non è più solo il concorso, ma anche il provvedimento che avrebbe dovuto renderne valido il bando.

A nutrire lo stesso sospetto è il ministero della Giustizia nelle sue funzioni di controllo, che invita il Governo a sollevare davanti alla Corte costituzionale la questione della legittimità. Peccato che il consiglio dei ministri lasci cadere il suggerimento. Alla guida del governo in quel momento c'è Silvio Berlusconi, alleato di Formigoni. Nel frattempo parte una denuncia alla Procura della Corte dei conti per danno erariale.

A firmarla alcuni dirigenti regionali tra i quali Enrico De Alessandri, l'ex direttore del Centro emoderivati, sospeso dal lavoro per un mese, tre anni fa, per avere osato scrivere un libro contro Cl. La sospensione fu annullata dal giudice e la Regione condannata a rimborsargli lo stipendio e le spese legali. Da allora De Alessandri ha dichiarato guerra a Formigoni. L'ultimo suo saggio, Il mostro bianco (Termidoro), è un nuovo attacco al blocco di potere ciellino nel sistema economico e amministrativo lombardo.

De Alessandri avverte il governatore che l'assunzione dei 31 dirigenti da parte di Sanese ha determinato un «illecito arricchimento senza valido titolo» con la corresponsione di oltre 13 milioni di «retribuzioni pubbliche non dovute», pari a cinque anni di stipendi. Sostiene che, per cautelarsi, la Regione debba sospenderli. Invia la lettera a tutti i consiglieri. Ma non ottiene risposta. L'unico a raccogliere la palla dai banchi dell'opposizione è il capogruppo di Italia dei valori, Stefano Zamponi, il quale presenta un'interrogazione e interviene in aula.

Avvocato cassazionista e revisore dei conti, Zamponi definisce i concorsi «fuori legge», il provvedimento riparatorio «sbagliato, ingiusto e illegittimo» e paventa il rischio di un contenzioso legale lungo e onerso. Dopo di che informa la Procura della Corte dei conti. Spiega: «Non esiste una legge di sanatoria di un vizio di legittimità già definitivamente accertato dalla magistratura».

Oggi, in prossimità delle elezioni regionali, anche il Pd fa sentire la propria voce. Dichiara Andrea Di Stefano, candidato alle primarie: «Tutto ciò è l'emblema di un sistema di potere che ha fatto dell'autoreferenzialità il tratto della sua azione, anche sotto il profilo della gestione della macchina amministrativa. È la dimostrazione lampante di come il bene comune sia stato piegato agli obiettivi di un gruppo di interessi».

Vano, invece, il nostro tentativo di intervistare Sanese e Camisasca. Entrambi ci hanno rinviato a Lombardia notizie. L'agenzia di stampa del Pirellone, in una nota al Sole-24 Ore, specifica che il concorso è stato annullato «solo ed esclusivamente per un vizio di forma», che la giunta «del tutto ragionevolmente» ha concepito il provvedimento salva-dirigenti con effetto retroattivo e che le 31 assunzioni sono tutte «perfettamente legittime».

Alla faccia delle sentenze. Si preannuncia decisiva a questo punto l'indagine della Procura della Corte dei conti lombarda. L'eventualità di un danno erariale potrebbe suscitare la curiosità della Procura della Repubblica di Milano, dove Formigoni è sottoposto a indagini per presunta corruzione per i suoi rapporti con il faccendiere Pierangelo Daccò.

 

ROBERTO FORMIGONI Formigoni Roberto corre VIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCA formicartaROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI AL PIRELLONE CON UNA DELLE SUE DIVISE ROBERTO FORMIGONI IL POLLICE VERSO DI ROBERTO FORMIGONI REGIONE LOMBARDIAPALAZZO SPADA - CONSIGLIO DI STATOformigoni meeting-comunione liberazioneComunione Liberazione jpegMEETING COMUNIONE E LIBERAZIONE

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…