CONI GELATO - AL RITORNO DA RIO, MEGALO' MALAGO’ TROVERA UN'AMARA SORPRESA: IL RITIRO UFFICIALE DELLA CANDIDATURA DI ROMA PER LE OLIMPIADI DEL 2024 - VIRGINIA RAGGI FIRMERA’ LA DELIBERA DI GIUNTA DEL “NO” FORTEMENTE VOLUTO DA ALESSANDRO DI BATTISTA E DAI VERTICI NAZIONALI M5S

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Mauro Favale per ''la Repubblica - Edizione Roma''

DI BATTISTA MALAGO' MONTEZEMOLO DI BATTISTA MALAGO' MONTEZEMOLO

 

IL no è politico e arriva dai vertici nazionali. Roma non correrà per accaparrarsi le Olimpiadi del 2024. In Campidoglio non è mai stato un segreto. Semmai la discussione interna si è sempre incentrata sul "come" annunciare il ritiro della candidatura.

 

Sia da un punto di vista sostanziale (dovrebbe arrivare una delibera di giunta) sia da un punto di vista di mera comunicazione alla città e al Comitato Olimpico.

 

Il prossimo appuntamento non è ancora stato fissato. Si sa solo che a fine agosto, al termine dei Giochi che in questi giorni si stanno svolgendo a Rio De Janeiro, Giovanni Malagò, il numero uno del Coni, è atteso in Campidoglio per una riunione annunciata due settimane fa, prima della partenza per il Brasile.

 

MALAGO MALAGO

Allora, in quell' occasione il capo dello sport italiano siglò una sorta di "tregua olimpica" col vicesindaco Daniele Frongia: «Durante i Giochi di Rio non ci saranno decisioni su Roma2024». Un accordo che ha allontanato il momento del no definitivo, inizialmente previsto addirittura prima di ferragosto, a Olimpiadi in corso, con relativo "schiaffo" anche a Matteo Renzi, volato in Brasile per sostenere la corsa della capitale.

 

RAGGI FRONGIA RAGGI FRONGIA

«Per me adesso gli unici Giochi sono quelli di Rio», ha detto qualche giorno fa Frongia, schivando così le immancabili polemiche. In questo solco va letta anche l' astensione dei consiglieri del M5S alla mozione presentata in Aula Giulio Cesare una settimana fa da Stefano Fassina per impegnare la sindaca a indire un referendum in città sulla corsa ai Giochi del 2024.

 

Un "no" diretto in Assemblea sarebbe stato troppo difficile da gestire politicamente per i 5 Stelle e per la loro idea di democrazia diretta. Votare a favore, invece, avrebbe rappresentato una scelta dalle conseguenze sostanziali (a quel punto si sarebbe messa in moto la macchina per organizzare una consultazione in autunno) che, tra l' altro, avrebbe violato la "tregua" con Malagò. Meglio, allora, optare per l' astensione.

RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA

 

D' altra parte, la decisione per i 5 Stelle è già presa, condivisa dai vertici nazionali, da Alessandro Di Battista in giù, l' ultimo a parlare a fine luglio contro gli sprechi che si porterebbero dietro le Olimpiadi. Lettura, ovviamente, avversata dal Coni le cui speranze sono appese all' incontro in Campidoglio di fine agosto: in quell' occasione Malagò spera di riuscire a entrare nei dettagli del progetto per Roma 2024 e a spiegare la cosiddetta "legacy", l' eredità che i Giochi lascerebbero alla capitale in termini di strutture e infrastrutture.

 

di battista di battista

Sul piatto, il presidente del Coni potrebbe mettere un' ampia disponibilità alla modifica del dossier olimpico, a partire da quel villaggio a Tor Vergata che l' assessore all' urbanistica Paolo Berdini proprio non vuole. Addirittura in Campidoglio, giorni fa, è filtrata la notizia di un possibile spostamento a Cesano, nella caserma della scuola di fanteria. Un' idea, nulla di più, forse addirittura un bluff della giunta per vedere quanto il Coni è realmente disposto a stravolgere i suoi piani.

 

Intanto, però, il fronte a favore dei Giochi si allarga. La candidatura di Roma, scrivono anche i giornali stranieri, cresce rispetto a quelle delle concorrenti, Los Angeles, Parigi e Budapest. Ieri, a ricordare le sue posizioni pro-Olimpiadi, è tornato anche Roberto Giachetti, sfidante della Raggi alle ultime elezioni.

 

CANTONE CANTONE

E a provare a far vivere ancora il sogno olimpico è intervenuto anche il presidente dell' Anac Raffaele Cantone: «Credo che questi grandi eventi sono sempre a rischio. Credo però che mettere in discussione un grande evento perché c' è il rischio di infiltrazione mafiosa o di presenza della corruzione sia oggettivamente sbagliato».

 

roberto giachetti roberto giachetti

Difficile che basti a convincere la sindaca. La prossima vera scadenza è prevista per il 7 ottobre. Per quel giorno va consegnato al Cio la fase 2 del dossier Olimpico, firmata da Coni, governo e Campidoglio. Prima di quella data, la giunta a 5 Stelle dovrebbe deliberare il ritiro della candidatura.

 

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