barr conte mifsud scotti vecchione

CONTE, L'ERDOGAN DELLE PUGLIE - "IN VIA D'URGENZA" INFILA LA RIFORMA DEI SERVIZI SEGRETI NEL DECRETO CON CUI PROROGA LO STATO DI EMERGENZA - LA COSA PIÙ GRAVE? LA NORMA CHE GLI PERMETTERÀ DI CONFERMARE VECCHIONE AL DIS PER ALTRI 4 ANNI NON È STATA DISCUSSA DAVANTI AL PARLAMENTO QUANDO IL PREMIER SI È PRESENTATO PER GIUSTIFICARE L'INGIUSTIFICABILE DECRETO - ANCHE IL COPASIR SAREBBE STATO TENUTO ALL'OSCURO DI QUESTA MOSSA - IL PD DI ZINGA E' D'ACCORDO? CHE NE PENSA MATTARELLA?

 

Fiorenza Sarzanini e Francesco Verderami per www.corriere.it

 

conte vecchione

È bastato sostituire quattro parole contenute nella legge approvata nel 2007 per riformare i servizi segreti. E in questo modo il governo ha garantito ai vertici dell’intelligence italiana la possibilità di rinnovo dell’incarico per altri quattro anni.

 

Finora si era sempre detto che non era opportuno avere un periodo così lungo a disposizione. Evidentemente c’è stato però un cambio di strategia visto che si è deciso di procedere in via d’urgenza.

 

gennaro vecchione raffaele volpi

La norma è stata infatti inserita nel decreto pubblicato il 30 luglio scorso che proroga lo stato di emergenza per l’epidemia da coronavirus fino al prossimo 15 ottobre.

 

La scelta di allungare i tempi del regime straordinario aveva già provocato le proteste durissime delle opposizioni, ma poi il governo ha ottenuto il via libera del Parlamento. L’inserimento di questa novità rischia però di riaccendere la polemica, anche perché alcuni membri del Copasir — il comitato di controllo sull’attività dell’intelligence — sostengono di essere stati tenuti all’oscuro della modifica legislativa, nonostante si tratti di una materia che dovrebbe essere concordata con i partiti della minoranza.

 

caravelli

E dunque non è escluso che adesso si decida di chiedere chiarimenti al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha mantenuto la delega politica proprio sui servizi segreti.

 

Le «vecchie» regole sull’intelligence

gennaro vecchione flavia giacobbe

Le norme sinora in vigore sono state approvate il 3 agosto 2007. La legge 124 regola il «Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto» e riguardo alle nomine dei direttori dei Servizi stabiliva che «la direzione generale del Dis è affidata ad un dirigente di prima fascia o equiparato dell’amministrazione dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via esclusiva al presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Cisr. L’incarico ha comunque la durata massima di quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta».

giuseppe conte gennaro vecchione 1

 

È questo il punto: soltanto quattro anni e l’unico rinnovo può avvenire senza superare questo limite di tempo.

 

Stessa regola per i direttori delle due agenzie, l’Aise che si occupa di sicurezza all’estero, e l’Aisi che ha invece compiti sul territorio nazionale.

 

Lo stato d’emergenza

Il 30 luglio è stato pubblicato il decreto 83 sulle «Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 deliberata il 31 gennaio 2020» sulla proroga dello stato di emergenza. La motivazione è nella premessa: «Considerato che la curva dei contagi in Italia, pur ridotta rispetto ai mesi precedenti, dimostra che persiste una diffusione del virus che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, sussistono le condizioni oggettive per il mantenimento delle disposizioni emergenziali e urgenti dirette a contenere la diffusione del virus».

gennaro vecchione annalisa chirico foto di bacco

 

 

Era stato Conte, nella sua relazione al Parlamento, ad elencare i provvedimenti che avrebbero perso efficacia senza il prolungamento a metà ottobre: dalle ordinanze della protezione civile alla permanenza del comitato tecnico-scientifico, dal monitoraggio settimanale per l’andamento del contagio e la tenuta delle strutture sanitarie al numero verde di emergenza, fino ai provvedimenti di tipo economico per il sostegno alle famiglie e alle imprese. Senza contare la procedura semplificata per gli appalti necessari all’acquisto di tutti i dispositivi di protezione, in particolare quelli per la ripresa dell’attività scolastica.

 

La riforma non annunciata

In realtà quando il provvedimento viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale si scopre che contiene un’ulteriore norma. «Al fine di garantire, anche nell’ambito dell’attuale stato di emergenza epidemiologica dal Covid-19, la piena continuità nella gestione operativa del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, alla legge 3 agosto 2007, n. 124, sono apportate le seguenti modificazioni: le parole “per una sola volta” sono sostituite dalle seguenti: “con successivi provvedimenti per una durata complessiva massima di ulteriori quattro anni”».

matteo tanzilli gennaro vecchione foto di bacco

 

Ecco dunque la modifica. Con il decreto i vertici degli 007 — sia il direttore del Dis, sia i capi delle due agenzie — potranno ottenere il rinnovo dell’incarico e rimanere per altri quattro anni. La possibilità che ci fosse una modifica di legge era stata discussa all’interno del Cisr (il comitato interministeriale che si occupa di sicurezza con i titolari di Difesa, Interno, Economia, Giustizia e Sviluppo economico). Ma mai in questi giorni si era parlato di una riforma così strutturata. E dunque adesso bisognerà capire che cosa sia accaduto nella riunione ristretta tra i ministri.

MARIO PARENTE AISI

 

Che cosa ha motivato questa decisione? Quali motivi hanno indotto il governo a rivedere la politica sui Servizi adottata per anni? E soprattutto verificare se sia stato attivato il canale di comunicazione con il Copasir.

Gennaro Vecchione ltGennaro Vecchione

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)