UN CONTE SUL LASTRICO – IL M5S RISCHIA DI DOVER LASCIARE LA SUA LUSSUOSA SEDE A DUE PASSI DA MONTECITORIO: COSTA 12MILA EURO AL MESE DI AFFITTO, TROPPI PER UN PARTITO CON LE CASSE QUASI VUOTE. COLPA DEI PARLAMENTARI, CHE NON RESTITUISCONO PIÙ PARTE DELLO STIPENDIO. POI C'È IL CONTRATTO DI CONSULENZA CON GRILLO, 300MILA EURO ALL'ANNO CHE DOVRANNO ESSERE RITOCCATI AL RIBASSO. E POTREBBERO SALTARE GLI ASSEGNI DA 70MILA EURO A CRIMI E TAVERNA

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

giuseppe conte dopo il confronto con giorgia meloni giuseppe conte dopo il confronto con giorgia meloni

Anche Giuseppe Conte è alle prese con il caro affitti. Solo che in questo caso non parliamo di una camera in qualche appartamento condiviso oppure di un monolocale. Il M5s rischia di non potersi più permettere la sua sede a Roma. Stanze lussuosissime, tra stucchi dorati e mobili di pregio, il tutto a due passi da Montecitorio. Il quartier generale di Via di Campo Marzio costa 12mila euro al mese di affitto, troppi per un partito con le casse irrimediabilmente vuote.

 

[…]

 

IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

I grillini, però, non andrebbero in tenda come gli studenti che protestano contro gli affitti da capogiro, ma sono pronti ad accontentarsi di una sistemazione più umile, forse più consona allo spirito francescano delle origini. Magari più piccola, meno lussuosa, un po' più distante dai Palazzi del potere. E infatti, ai vertici dei pentastellati, c'è chi ammette che sì, probabilmente «abbiamo fatto il passo più lungo della gamba».

 

[…]

 

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

Una situazione che fa il paio con le difficoltà di strutturarsi sui territori. Da qui i risultati deludenti alle amministrative e il nuovo record negativo registrato nella tornata del 14 e 15 maggio. Un 2% di media che ha fatto storcere il naso a molti eletti del M5s, che hanno parlato di dati «allarmanti».

 

[…]

 

Sono molteplici i fattori alla base della crisi economica dei Cinque Stelle. Il principale è la falla nel meccanismo delle restituzioni. Come rivelato giovedì dal Foglio, il nuovo sistema dei versamenti è impallato. I deputati e i senatori, di fatto, non si tagliano più lo stipendio. E tra i morosi figura perfino lo stesso Conte.

 

IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Il leader, però, sa bene che la gestione del partito è diventata troppo dispendiosa. Dunque, nell'attesa che riparta a pieno regime il meccanismo dei versamenti, lo stato maggiore ha cambiato di nuovo le regole. Dei 2500 euro al mese del taglio degli stipendi dei parlamentari, 2mila andranno nelle casse del partito e solo 500 euro saranno destinati alla collettività. Altro che restituzioni.

 

Il piatto piange. Deputati e senatori hanno le idee abbastanza chiare sulle cause della crisi. «Il tour di Conte per le politiche è costato troppo», abbozzano gli eletti a taccuini chiusi. Poi c'è il famoso contratto di consulenza con Beppe Grillo. 300mila euro all'anno che rischiano di essere ritoccati al ribasso. «In campagna elettorale non si fa vedere, noi non lo vediamo e non sappiamo cosa faccia per il M5s», denunciano ancora i parlamentari.

 

PAOLA TAVERNA VITO CRIMI PAOLA TAVERNA VITO CRIMI

Infine, ci sono le spese per il personale assunto dai gruppi di Camera e Senato. Complici il calo dei consensi alle ultime politiche e il taglio degli eletti voluto dal M5s, sono diminuiti anche i fondi a disposizione dei gruppi. E potrebbero essere coinvolti nella spending review pure gli ex di lusso assunti a Montecitorio e Palazzo Madama. Due esempi? Vito Crimi e Paola Taverna, entrambi a libro paga a 70mila euro all'anno.

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE 2 IL PALAZZO DI VIA DI CAMPO MARZIO CHE OSPITA LA SEDE DEL MOVIMENTO 5 STELLE 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-ESCLUSIVO! LARGO FOCHETTI, SI CAMBIA: MARIO ORFEO SARÀ IL NUOVO DIRETTORE DI “REPUBBLICA” - LA NOTIZIA È STATA COMUNICATA DALLA PROPRIETÀ AI CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” - MAURIZIO MOLINARI RESTERÀ COME COLLABORATORE ED EDITORIALISTA (MA NON DIRETTORE EDITORIALE DEL GRUPPO) - JOHN ELKANN LASCIA LA PRESIDENZA DI “GEDI” A MAURIZIO SCANAVINO, AL CUI POSTO, COME AD, ARRIVERÀ GABRIELE COMUZZO – MOLINARI PAGA L’INCAPACITÀ A EVITARE I DUE GIORNI DI SCIOPERO DELLA REDAZIONE IN OCCASIONE DELL’ITALIAN TECH WEEK, UN EVENTO A CUI YAKI TENEVA MOLTISSIMO (LÌ È STATO ANNUNCIATO L’ACCORDO CON OPENAI ALLA PRESENZA DI SAM ALTMAN) – ORA ARRIVA IL NAVIGATISSIMO ORFEO (GIÀ DIRETTORE DI TG1,TG3, “IL MATTINO”, “IL MESSAGGERO”, EX DG RAI), CONSIDERATO ADATTO AD AMMANSIRE IL RIOTTOSO CORPACCIONE DI “REPUBBLICA” – ORFEO SI È MOSSO APPENA PRIMA DI ESSERE SILURATO DAL TG3, CHE ORA FINIRÀ AI 5 STELLE CON CONTE, GIÀ PRONTO A VOTARE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI. E ELLY SCHLEIN, CHE SI È RITIRATA SULL’AVENTINO E NON HA MAI CONSIDERATO “SUO” ORFEO, S'ATTACCA...

DAGOREPORT – PER VEDERE FINALMENTE IL TRIONFO DI "TELE-MELONI", LA DUCETTA E GIAMPAOLO ROSSI HANNO DOVUTO INGOIARE UN BEL ROSPO: ROBERTO SERGIO COME DG È STATO IMPOSTO DA MATTEO SALVINI – DI FRONTE ALL'ULTIMATUM LEGHISTA (''O SERGIO DG, O SALTA ROSSI"), LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) HA COSTRETTO IL “FILOSOFO DI COLLE OPPIO" A PIEGARE IL CAPINO - ROSSI ERA CADUTO IN DISGRAZIA PRESSO LA FIAMMA TRAGICA A CAUSA DEL DUPLEX CHIOCCI-SERGIO. E SOLO GRAZIE A BRUNO VESPA E' POI RIUSCITO A TORNARE NEL CUORE DELLA MELONA – IN CRISI DI ASCOLTI E SENZA IDEE, ROSSI SPERA IN UNA NUOVA “RAISET” INCIUCIONA. MA PIER SILVIO E' LONTANO - DOPO IL RISULTATO DEL VOTO DELLE TRE REGIONI, SI DECIDERA' IL DESTINO DI SIMONA AGNES - E SALVINI CARICA IL PISTOLONE DEL TAGLIO AL CANONE RAI…

L'INESAURIBILE BALLO IN MASCHERA DI GIORGIA MELONI - SULLA SCRIVANIA HA QUATTRO MASCHERE E LE USA CINICAMENTE PER UCCELLARE CHI HA DAVANTI: ROBA DA FAR VENIRE UN COCCOLONE A UN CAMALEONTE - UNA ZELIG IN GONNELLA DOTATA DI FACCIA DI BRONZO CHE DA DESTRA VA AL CENTRO, DA BIDEN RITORNA A TRUMP, SFANCULA DUE VOLTE URSULA E POI INVITA IL PPE AL CONGRESSO DEI CONSERVATORI – LA MELONA CHE UNA VOLTA  RUGGIVA CONTRO I "POTERI FORTI INTERNAZIONALI" E VOLEVA STATALIZZARE L'ITALIA, ECCOLA CHE AFFIDA LA RETE STRATEGICA DI TIM AL FONDO AMERICANO KKR, ED ORA STENDE IL TAPPETO ROSSO AL PIU' MILIARDARIO FONDO DEL MONDO, BLACKROCK, PER FARE CASSA SVENDENDO QUOTE DI ENI, POSTE, FERROVIE - NEL DUELLO CONTINUO LEGA-FORZA ITALIA SI INFILA LA MELONI A TARGHE ALTERNE: UNA VOLTA SPALLEGGIA IL CARROCCIO, LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, PER MANDARE UN MESSAGGIO AI FORZISTI E AI BERLUSCONI. UN’ALTRA, INVECE, SI AFFIANCA A TAJANI PER RALLENTARE LA RIFORMA DELL’AUTONOMIA CARA A SALVINI - UN BALLO IN MASCHERA PERMANENTE CHE VERREBBE SFRUTTATO DA UN’OPPOSIZIONE DECENTE. SE CI FOSSE...

DAGOREPORT – PERCHÉ MARINE LE PEN NON VOTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA DELLA SINISTRA DI MELENCHON AL NEO GOVERNO DI MICHEL BARNIER? - LA DUCIONA DI FRANCIA TIENE IN PIEDI IL GOVERNO VOLUTO DA MACRON PERCHE' HA UNA FOTTUTA PAURA DI FINIRE IMPANATA E FRITTA NEL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI PAGATI DAL SUO PARTITO CON I FONDI EUROPEI: RISCHIA FINO A 10 ANNI DI CARCERE. E UNA VOLTA CONDANNATA, ADDIO AI SOGNI DI ELISEO. QUINDI: MEGLIO TENERSI BUONI I GIUDICI – QUEL VOLPINO DI MACRON LO SA E LA TIENE PER LA CROCCHIA LA VALCHIRIA TRANSALPINA…