conte trump renzi biden

IL CONTE TER? (ANCHE) UNA QUESTIONE DI INTELLIGENCE. CONTE E RENZI TRATTANO SUGLI 007: LA DELEGA A GUERINI O A DELRIO – IL TRUMPIANO “GIUSEPPI” È DISPOSTO A INGOIARE IL ROSPO: I DUE DEM SAREBBERO GRADITI PURE A MATTEUCCIO. GUERINI PARTE IN VANTAGGIO: HA IL PLACET ANCHE DELLA NEO-AMMINISTRAZIONE DEM DEGLI STATI UNITI. CONTE MASTICA AMARO. NON E’ UN MISTERO CHE AVREBBE VOLUTO ALLA GUIDA DELL'AUTORITÀ DELEGATA UNA FIGURA TECNICA COME IL NUMERO 1 DEL DIS VECCHIONE…

Pasquale Napolitano per ilgiornale.it

 

conte trump

La partita per affidare la gestione dei Servizi segreti italiani a un'autorità delegata è appena iniziata.

 

 

E si incrocia con un'altra partita, che potrebbe iniziare nelle prossime settimane: quella del rimpasto nella squadra dei ministri nell'ipotesi si arrivi al Conte ter. Il controllo dell'intelligence è uno dei dossier divisivi nella maggioranza giallorossa. Da un lato c'è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che non molla la delega, dall'altro fronte della barricata sono posizionati Renzi e Pd: chiedono che delega sia assegnata a un'autorità terza, rispettando una prassi seguita da tutti gli inquilini di Palazzo Chigi.

CONTE TRUMP 1

 

Gli ultimi capi del governo italiano, da Berlusconi a Renzi, hanno affidato la gestione degli apparati di sicurezza nazionale ad esponenti politici. Solo Paolo Gentiloni (per un periodo limitato) e Giuseppe Conte hanno assunto nelle proprie mani il controllo sull'intelligence.

 

renzi biden

Un'anomalia su cui Renzi non molla la presa: «Il rispetto delle forme della democrazia è fondamentale. Ad iniziare dalla delega sui servizi segreti. Conte ceda e lasci la delega», ha attaccato ieri in un tweet. Sfumata l'ipotesi di costituire una fondazione, sotto il controllo della presidenza del Consiglio, per la gestione dei Servizi, ora la trattativa sembra vicina a un punto di caduta. Conte, in caso di permanenza a Palazzo Chigi, dopo rimpasto e nuovo passaggio alle Camere, avrebbe messo sul tavolo la disponibilità ad affidare a un'autorità delegata la gestione dei servizi segreti.

 

E la trattativa corre lungo il filo Colle-Nazareno-Chigi. Ma tirando dentro Matteo Renzi. Il compromesso porterebbe alla scelta di una figura politica del Pd. Ma apprezzata dal senatore di Rignano. L'operazione avrebbe già incassato la benedizione del Colle. Negli ambienti di governo, negli ultimi giorni, sono cresciute le quotazioni di Graziano Delrio, capogruppo dei dem alla Camera dei Deputati, e Lorenzo Guerini, ministro della Difesa dell'esecutivo Conte. Renzi avrebbe già dato il via libera. Guerini e Delrio sono stati, prima della scissione e la nascita di Italia Viva, due fedelissimi dell'ex rottamatore.

 

guerini

Delrio è stata l'ombra di Renzi a Palazzo Chigi. Avendo ricoperto prima l'incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, poi di ministro alle Infrastrutture. Guerini è stato un renziano della prima ora: numero due del Pd ai tempi della segreteria nazionale. Due figure di grande equilibrio, che godono dell'apprezzamento del capo dello Stato Sergio Mattarella. Guerini parte in vantaggio; avrebbe il benestare anche da parte della neo-amministrazione degli Stati Uniti d'America, guidata dal presidente eletto Joe Biden. Con il sì di Zingaretti l'accordo è chiuso.

 

conte vecchione

Incastro possibile però solo in caso di rimpasto. Alla guida della Difesa, per sostituire Guerini, potrebbe andare un esponente di Italia Viva (Ettore Rosato o Maria Elena Boschi) o Luigi Di Maio, che lascerebbe la Farnesina. L'unico che non fa salti di gioia è Conte. Primo, perché sarà costretto a cedere la delega. Secondo, perché vorrebbe alla guida dell'autorità delegata una figura tecnica. La prima scelta è l'attuale numero uno del Dis Gennaro Vecchione: un fedelissimo che difficilmente incasserà il via libera di Renzi e Pd.

Dario Franceschini Lorenzo Guerinigiuseppe conte graziano delrio

 

gennaro vecchione raffaele volpigiuseppe conte graziano delrio

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...