letta salvini

DACCI OGGI IL NOSTRO SCAZZO QUOTIDIANO - LETTA SALTA AL COLLO (TANTO PER CAMBIARE) DI SALVINI: “SE NON VUOLE LE RIFORME DI GIUSTIZIA E FISCO ESCA DAL GOVERNO”. E SULLE RIAPERTURE RIFILA UN’ALTRA STOCCATA AL "CAPITONE": “SI RIAPRE IN SICUREZZA. FOSSE STATO PER ALTRI AVREMMO SBRACATO”. ANCHE IL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA RIBATTE ALLA LEGA: “DOBBIAMO ESSERE ATTENTI, PER NON TORNARE INDIETRO”. E GIUSEPPE CONTE SULL'ALLEANZA CON IL PD ALLE AMMINISTRATIVE..

Claudio Bozza per corriere.it

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

«Se Salvini dice che non si fanno le riforme, Salvini tragga le conseguenze ed esca da questo governo, che è fatto per fare le riforme. Le riforme vanno fatte: la riforma della giustizia va fatta adesso, anche quella del fisco va fatta adesso, non si può eludere». Durante l’assemblea di Articolo, il segretario del Pd Enrico Letta ribatte alzo zero al capo della Lega, assai dubbioso sul fatto che da qui alla fine della legislatura ci sia lo spazio per trovare un’intesa su più fronti.

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

Davanti (virtualmente) al vertice della sinistra di governo, Letta sottolinea poi apprezzamento per «la determinazione calma» del ministro della Salute Roberto Speranza e ribadisce la linea del Pd sulle riaperture: «Si riapre in sicurezza. Noi siamo stati quelli che hanno garantito che non ci fosse nessuna scelta sbracata. Fosse stato per altri noi avremmo sbracato», aggiunge il leader dem riferendosi ancora a Salvini.

 

Anche il ministro della Salute è netto, rispondendo a Salvini (pur senza evocarlo esplicitamente): «Presto si ripartirà, si tornerà nei cantieri, nelle fabbriche, nei luoghi di discussione e questa è una cosa grande e bella. Oggi possiamo dire che si riapre perché siamo stati attenti e prudenti e dobbiamo esserlo ancora, perché non vogliamo tornare indietro».

matteo salvini

 

Presente all’assemblea di Articolo 1 anche l’ex premier Giuseppe Conte, leader (per adesso ancora in pectore) del M5S: «Abbiamo alle spalle un cammino comune con il Pd e Leu fatto di franco e continuo scambio e di arricchimento reciproco che non parte dall’arrogante posizione di chi vuole affermare solo il proprio punto di vista. Una collaborazione salda. Questa esperienza non può essere accantonata: dobbiamo continuare a lavorare insieme e dobbiamo darci un orizzonte».

 

roberto speranza 2

La bussola di Conte vira poi sul nodo chiave delle alleanze sui candidati sindaci in vista di ottobre: «Abbiamo varie occasioni per rafforzare il dialogo. Quella immediata è offerta dalle amministrative. In alcune realtà costruiamo una perfetta intesa e una proposta congiunta; in altre possiamo recuperare una collaborazione al secondo turno; altre in cui dobbiamo prendere atto che, per varie circostanze su cui non riusciamo al momento intervenire, non si può correre insieme. Ma l’importante è l’intensità della voglia di cercare soluzioni comuni».

 

ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE

E proprio in vista della tornata di ottobre — quando si sceglieranno i sindaci di città chiave come Roma, Napoli, Bologna, Milano e Torino — Speranza risponde a Conte con un appello a Pd e M5S: «Dobbiamo da subito lavorare perché questo nostro stare assieme possa essere da subito coltivato. Sulle amministrative io penso che dovunque c’è ancora un margine per lavorare insieme da subito, noi quel margine dobbiamo andare a vederlo. E bisogna essere chiari: dobbiamo assumere un impegno a scatola vuota, dicendo che dove non riusciremo a fare un accordo al primo turno lavoreremo assieme per sostenere il candidato di chi di questa famiglia è arrivato al secondo turno»

enrico letta giuseppe conte

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