dossier giorgia meloni guido crosetto

FAMOLO STRIANO - MENTRE LA COLOSINO SECRETA GLI ATTI, LA MELONI SI LAMENTA COI GIORNALISTI CHE SI OCCUPANO SOLO DI SANGIULIANO, MA NON DEL CASO DOSSIERAGGIO  – PASSANO DUE ORE E CROSETTO, DA CUI È PARTITA TUTTA L’INCHIESTA DI PERUGIA, LETTE LE CARTE DI CANTONE MANDATE ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, CHE HANNO MOLTO DELUSO LA DESTRA E LA MELONA, DICE: NON C’È NESSUN DOSSIERAGGIO, NESSUN MANDANTE, NESSUN RICATTO, NEMMENO MESSAGGI TRA STRIANO E I GIORNALISTI DI ''DOMANI''. “SOLO UNA MELA MARCIA DELL'AISE…”  

DAGOREPORT

GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI

Oggi, da Cernobbio, facendo finta di dimenticare che gli atti di Cantone sono stati secrtetati dalla sorellina d'Italia Chiara Colosimo, Giorgia Meloni si è lamentata coi media, dicendo che si devono occupare non di Genny Sangiuliano e della Poppea di Pompei Maria Rosaria Boccia, ma del caso del presunto dossieraggio, “che racconta di funzionari dello Stato che per anni hanno fatto centinaia di migliaia di accessi illegali alle banche dati di questa nazione, ragionevolmente per ricattare la gente”.

 

chiara colosimo

Passano appena due ore e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, da cui è partita tutta l’inchiesta di Perugia, lette le nuove carte mandate alla Commissione antimafia, che hanno molto deluso la destra e la Melona, dice: “Basta una sola mela marcia per fare danni”. Insomma, non c’è nessun dossieraggio. Nessun mandante, nessun ricatto, nemmeno messaggi tra il finanziere Pasquale Striano e i giornalisti di ''Domani''. Insomma, il caso rischia di sgonfiarsi come un soufflé.

 

1. CROSETTO: “NON ESISTE NESSUN CASO DOSSIERAGGIO: BASTA UNA SOLA MELA MARCIA PER FARE DANNI”

Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per www.repubblica.it

 

giorgia meloni al forum ambrosetti di cernobbio - dal profilo instagram di camilla conti

Il 22 gennaio scorso il ministro della Difesa aveva esternato la propria preoccupazione “in relazione alla pubblicazione di articoli con informazioni riservate”, riferendosi alla notizia che sua moglie avesse partecipato a un concorso all’Aise, i servizi esteri. Ma oggi minimizza: “I servizi rappresentano un presidio di piena legalità”.

 

Ieri esprimeva “preoccupazione sugli articoli contenenti informazioni riservate”, “perplessità sulla possibile provenienza dell’informazione dall’interno degli stessi apparati di sicurezza”. Oggi invece il ministro della Difesa Guido Crosetto ridimensiona e punta il dito su “una sola mela marcia”.

 

Il caso dei dossieraggi

Basta mettere in fila le dichiarazioni per comprendere la tensione insita nella partita che si sta giocando all’Interno del Governo e della maggioranza. Tutto nasce dall’inchiesta di Perugia sul caso dei dossieraggi, l’indagine coordinata dal procuratore Raffaele Cantone che coinvolge principalmente il finanziere spione Pasquale Striano e il magistrato della Direzione nazionale antimafia Antonio Laudati.

 

PASQUALE STRIANO

"Preoccupazione per gli articoli con informazioni riservate”

Agli atti dell’inchiesta, più precisamente nella richiesta di arresto a carico dei due indagati poi rigettata dal gip, emerge un passaggio del ministro Crosetto sui Servizi. Nelle 206 pagine è spiegato che Crosetto, il 22 gennaio scorso, ha esternato a Cantone la propria preoccupazione “in relazione alla pubblicazione di articoli con informazioni riservate”.

 

Si riferiva evidentemente a un’inchiesta con cui il Domani raccontava che la moglie del Ministro avesse partecipato a un concorso all’Aise, i servizi esteri. Il sospetto era chiaro: quella informazione proveniva “dall’interno degli stessi apparati di sicurezza”. Una preoccupazione espressa in diverse sedi, anche conferendo con la presidente del Consiglio. Anche Cantone si è rivolto alla presidente del Consiglio, che “per il tramite del sottosegretario ha informato questo ufficio di avere svolto accertamenti, escludendo il coinvolgimento degli organismi di intelligence interni”, si legge nella richiesta d’arresto.

 

 

giorgia meloni chiara colosimo

"Illazioni e assurde ricostruzioni”

Adesso, quando gli atti sono già depositati e noti alle parti, e i principali quotidiani hanno ricostruito la vicenda, Crosetto interviene e bolla tutto come “assurde ricostruzioni” e “illazioni”: “Mi ero limitato a evidenziare al procuratore capo di Perugia come una notizia (irrilevante e anche falsificata) apparsa su un quotidiano non potesse che provenire dall'interno dell'Aise, trattandosi di questioni coperte dalla legge 124/2007 e quindi secretate”, dice il Ministro. “Su questa vicenda, di cui avevo informato i vertici del comparto, ho poi avuto totale e piena cooperazione. L'idea stessa che la mia sfiducia riguardasse l'organizzazione o i suoi vertici è più ridicola che falsa".

RAFFAELE CANTONE CHIARA COLOSIMO

 

"Purtroppo”, conclude il ministro, “basta una sola mela marcia a fare danni. L'importante è individuarle ed agire di conseguenza. Anche perché l'esistenza di rapporti distorti tra servizi e informazione rappresenterebbe una minaccia reale all'assetto democratico. In Italia invece i servizi rappresentano un presidio di piena legalità e democrazia che sa anche depurarsi quando serve”. […]

 

MELONI: «MOLTI ARTICOLI SU SANGIULIANO RISPETTO ALL’INCHIESTA DI PERUGIA»

Articolo di www.umbria24.it

 

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2023

«Intendo fare il mio lavoro bene e fino alla fine della legislatura e penso che gli italiani possono capire un certo doppiopesismo»: è quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni parlando al forum Teha di Cernobbio dello spazio dedicato alla vicenda Sangiuliano rispetto all’inchiesta della procura di Perugia sui dossier creati con accessi a dati fatti da funzionari pubblici.

 

La presidente del Consiglio si dice «molto colpita dalla sproporzione di articoli che sono stati dedicati alla vicenda privata del ministro Sangiuliano rispetto a quelli dedicati a un’inchiesta, che ha portato avanti la Procura di Perugia, che racconta di funzionari dello Stato che per anni hanno fatto centinaia di migliaia di accessi illegali alle banche dati di questa nazione, ragionevolmente per ricattare la gente».

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2

 

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...