bergoglio bassetti

DIETRO LO STRAPPO DELLA SANTA SEDE SUL DDL ZAN CI SONO LE PRESSIONI DEI VESCOVI E L'INSODDISFAZIONE NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE CEI, IL CARDINALE GUALTIERO BASSETTI, E DELLA STAMPA DI AREA CATTOLICA, ACCUSATI DI ECCESSIVA TIMIDEZZA – I RAPPORTI COMPLICATI TRA IL PAPATO DI FRANCESCO E L’EPISCOPATO ITALIANO E LA NETTA CONTRARIETA’ AL DDL ZAN DI CAMILLO RUINI…

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

 

gualtiero bassetti

«Se non fossimo intervenuti, rischiavamo un pronunciamento della Cei simile a quella su Joe Biden dei vescovi americani contrari a dare la comunione ai politici che sostengono il diritto all' aborto».

 

La lettura che nel cuore del potere vaticano si dà dello strappo della Santa Sede sulla legge Zan in materia di omofobia rimanda agli equilibri precari nel mondo cattolico; al rapporto complicato tra il papato di Francesco e l' episcopato italiano; e all' insoddisfazione nei confronti del presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti, e della stampa di area cattolica, accusati sottovoce di eccessiva timidezza.

 

Le rimostranze contro governo e Parlamento dove è in discussione una legge contestata e divisiva vanno filtrate con lenti che non riguardano soltanto le relazioni con Palazzo Chigi, il M5S e una parte consistente della sinistra. La nota di protesta della quale ha dato notizia il Corriere, con l' accusa di violare alcune norme del Concordato, è in primo luogo un modo per ricompattare un' unità in bilico.

papa francesco e gualtiero bassetti

 

E riflette la preoccupazione della Chiesa italiana di ritrovarsi con una legislazione che farebbe finire «nel tritacarne delle accuse di discriminazione e omofobia» qualunque sacerdote.

 

D' altronde, erano mesi che cresceva la pressione di alcuni settori dell' episcopato su Bassetti. Si voleva una presa di posizione netta, dura: anche a costo di essere accusati di un' ingerenza di altri tempi.

 

Ma si è aspettato a causa dell' epidemia del coronavirus, e dell' esigenza di non esasperare una contrapposizione sgradita al Papa e scivolosa per le implicazioni politiche. «La Cei aveva parlato due volte, ma con toni troppo accomodanti», si spiega. «Un segnale di debolezza». Esponenti come l' ex presidente della Cei, Camillo Ruini, hanno dato voce a chi voleva un atteggiamento di netta contrarietà.

gualtiero bassetti 1

 

Ai vescovi che lo hanno interpellato, Ruini ha detto che occorreva «battersi nella certezza di avere ragione». Secondo il cardinale, «sarebbe una follia se con la legge Zan si pretendesse di chiuderci la bocca, di non farci insegnare il catechismo. È una legge che non può essere applicata così com' è».

 

La svolta vaticana si è avuta dopo che il 17 giugno scorso l' ambasciatore d' Italia presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani, ha ricevuto la nota dalle mani del «ministro degli esteri», l' inglese monsignor Richard Gallagher.

 

Alla fine ha prevalso l' esigenza di battere un colpo, per quanto clamoroso e senza escludere l' eventualità di un irrigidimento delle forze politiche. Nell' iniziativa vaticana si avverte un calcolo: quello di dividere partiti e schieramenti meno granitici nel sostegno alla legge di quanto appaia ufficialmente. La legge Zan è considerata figlia di una fase di governo cementata lungo l'«asse radicaleggiante», viene definito così, tra l' allora premier grillino Giuseppe Conte e l' allora segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

ddl zan Paul Richard Gallagher

 

Sotto voce, esponenti dei Cinque Stelle e del Pd ammettono che qualche ragione il Vaticano può accamparla. È noto, ad esempio, che in questi mesi si sono consolidati i rapporti tra monsignor Gallagher e il ministro degli Esteri grillino, Luigi Di Maio. Ma si tratta di posizioni che appaiono minoritarie. Anche perché non mancano nemmeno vescovi perplessi dall' iniziativa presa da Gallagher per conto della segreteria di Stato e avallata da Francesco. Il timore è che ridia fiato a chi invoca una disdetta del Concordato; a chi chiede alla Chiesa di pagare gli arretrati sui suoi immobili; e punta il dito contro la pedofilia dei sacerdoti.

 

CAMILLO RUINI 43

A caldo qualcuno ha tentato perfino di accreditare la nota della Santa Sede come «uno sgambetto a Bassetti e un dispetto al Papa»: tesi grottesca e insultante nei confronti del pontefice. La realtà è che l' asse giallorosso M5S-Pd ha avuto a lungo sponde potenti nelle gerarchie cattoliche.

 

La confusione delle reazioni che l' iniziativa sta provocando testimonia quanto la mossa arrivata da Oltretevere spiazzi posizioni date per scontate.

 

Al vertice del Pd, che un Ruini defilato definisce in privato «una pagliuzza», il segretario Enrico Letta ha parlato subito della possibilità di ridiscutere alcuni aspetti giuridici del disegno di legge, pur difendendone l' impianto. Il problema è che voci anonime filtrate dal partito hanno ribadito una linea di chiusura totale. Il Vaticano ora fa sapere che l' obiettivo è «rimodulare, non bloccare la legge Zan».

 

Il leader della Lega, Matteo Salvini, schierato con la Cei col resto del centrodestra, con toni moderati ha chiesto di vedere Letta per trovare una mediazione. Ma non sarà facile, con un sistema politico e un mondo cattolico divisi e sfibrati. Forse è un caso ma è in uscita un libro di intellettuali cattolici, tra cui Giuseppe De Rita, Andrea Riccardi e Romano Prodi, ma anche la regista Liliana Cavani, sul declino della Chiesa italiana. Titolo: «Il gregge smarrito».

bergoglio vescovi

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"