putin cetriolo benny renzi mogherini

DUCETTO VS ZAR – RENZI PROTESTO’ CON PUTIN PER UNA FAKE NEWS DI “RUSSIA TODAY”: LA MANIFESTAZIONE PER IL SI' AL REFERENDUM PRESENTATA COME UNA PROTESTA CONTRO MATTEO – IL QUIRINALE, PERO’, DISSE ALL’EX PREMIER DI DARSI UNA CALMATA E BLOCCO’ UNA PROTESTA UFFICIALE 

 

Stefano Cappellini per La Repubblica

 

Una telefonata di protesta di Matteo Renzi a Vladimir Putin, una riunione al Quirinale del Consiglio supremo di Difesa e un allarme sull' ingerenza russa in Italia che i partecipanti a quel Consiglio, dopo una serrata discussione, decisero di non alimentare né rendere pubblico. Anche l' Italia ha avuto il suo Russiagate. Un' appendice di quello americano o, forse, un antipasto di quello che può esplodere in vista delle elezioni politiche del 2018.

per la tv russa la manifestazione pro referendum sono proteste anti renzi

 

I fatti risalgono esattamente a un anno fa: siamo alla fine di ottobre del 2016, in piena campagna per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Renzi è ancora presidente del Consiglio, carica dalla quale si dimetterà proprio all' indomani della netta vittoria del No. Si combatte tra i due fronti in quei giorni una battaglia di argomenti durissima, in Parlamento, sui media e nelle piazze. E proprio una manifestazione di piazza - quella convocata il 29 ottobre dal comitato per il Sì a piazza del Popolo a Roma - è la scintilla di un incidente diplomatico che coinvolge Palazzo Chigi, il Cremlino ma indirettamente anche un pezzo dell' opposizione al governo, in particolare il Movimento 5 Stelle.

 

matteo renzi vladimir putin

Una parte dei fatti è nota: succede infatti che l' emittente Russia today, potente network che trasmette in lingua inglese ed è molto vicino al governo di Mosca, copre con una diretta web la manifestazione del Pd a Roma ma ne capovolge completamente il senso: «Proteste in Italia contro il premier», è il titolo del servizio che racconta di un Paese in rivolta generale. La piazza per il Sì è raccontata a rovescio: «Migliaia di cittadini hanno protestato per le strade di Roma contro il primo ministro Renzi. La gente teme che le riforme, abolendo il Senato, porteranno più potere nelle sue mani».

 

La diretta di Russia today - denuncia un informato articolo sulla Stampa pochi giorni dopo - ha incassato più di un milione di visualizzazioni e, dove non sono arrivati i contatti diretti, hanno provveduto in Italia le migliaia di condivisioni Facebook e di retweet, molti dei quali partono da account della galassia militante M5S. A giochi fatti, il titolo del servizio di Russia today viene poi corretto, ma ormai conta poco.

RENZI SMANETTA COL TELEFONO A SAN PIETROBURGO - PUTIN PERPLESSO

 

La falsa notizia - difficile prenderla per una gaffe - suscita una prima protesta italiana con la Russia attraverso canali diplomatici. Ma Renzi, che ha investito tutto sulla consultazione del 4 dicembre e teme che possa trattarsi del singolo atto di una più ampia guerriglia mediatica, decide di fare un passo ulteriore: telefonare a Putin per chiedere spiegazioni. A Repubblica Renzi non conferma né smentisce il colloquio, i cui contenuti restano dunque riservati seppure facilmente immaginabili.

 

RENZI E PUTIN

Curiosamente, una nota del Cremlino del primo novembre 2016 dà invece conto di una telefonata Putin- Renzi nella quale il presidente russo offre cordoglio e aiuti per il terremoto che ha colpito l' Italia centrale. Il dispaccio russo si limita ad aggiungere che i due leader hanno affrontato anche «una serie di questioni attuali ». È probabile che Renzi condivida le sue preoccupazioni anche con il Colle, dove si trattiene per un' ora il 23 novembre, il giorno prima della riunione del Consiglio supremo di Difesa presieduto da Sergio Mattarella al Quirinale. Di certo il tema dell' ingerenza russa nella campagna referendaria viene affrontato in Consiglio, ma la sollecitazione da parte del governo di una reazione contro Mosca viene infine accantonata in nome di una linea più prudente.

manlio di stefano e beppe grillo

 

Di quel Consiglio offre una ricostruzione anche Supernova, il libro sui retroscena del M5S scritto dal web developer Marco Canestrari, dal 2007 al 2010 collaboratore di Gianroberto Casaleggio, e Nicola Biondo, che ha diretto l' ufficio comunicazione M5S alla Camera, ai quali si deve anche la più dettagliata ricognizione degli intrecci tra la propaganda web filo-russa e la sua viralizzazione attraverso i canali ufficiali e non della comunicazione Internet a 5stelle.

 

La politica pro Putin dei grillini è, da un certo punto della legislatura, dichiarata. E passa da alcuni momenti chiave: la presenza del deputato Manlio Di Stefano al congresso di Russia unita, il partito di Putin, preceduta dagli incontri a Roma tra alcuni parlamentari M5S e Sergei Zheleznyak, imprenditore della comunicazione molto vicino al Cremlino e già inserito dal governo americano in una lista nera di personalità accusate di finanziare per conto di Mosca attività mediatiche ostili verso altri Stati sovrani.

 

GRILLO PUTIN

Poco più di un mese dopo la manifestazione per il Sì spacciata da Russia today per insurrezione anti-Pd, Renzi perde il referendum, con modalità e proporzioni che rendono arduo addebitare la sconfitta a questa o altre fake news. Resta però una certezza: l' Italia è tra i Paesi che le centrali di disinformazione russe hanno interesse a orientare. Un memento in vista del voto del 2018.

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…