maro latorre girone enrica lexie peschereccio autopsia

ECCO L'AUTOPSIA CHE SCAGIONA I DUE MARÒ LATORRE E GIRONE. E NON È UN DOCUMENTO MISTERIOSO, MA È STATA ALLEGATA DALL'INDIA (!) AL PROCESSO DI AMBURGO - NEL DOCUMENTO SI PROVA SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE I PROIETTILI IN DOTAZIONE AI DUE FUCILIERI NON SONO COMPATIBILI CON LE FERITE DEI PESCATORI UCCISI. PERCHÉ I VARI LETTA, MONTI, RENZI, DE MISTURA, NON L'HANNO MAI USATA PER SCAGIONARE I DUE MILITARI?

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

MARIA GIOVANNA MAGLIE MARIA GIOVANNA MAGLIE

Questa autopsia scagiona i due fucilieri di San Marco. La mostro volentieri ai lettori di Dagospia, ma questa autopsia è il segreto di Pulcinella, difficile credere che nessuno ne avesse copia.  E' andata così fra Italia e India per tre anni e mezzo, due militari come carne da macello, ostaggio di affari ,commesse di armi, tangenti, accordi malfatti per far risparmiare gli armatori, promozioni e incarichi insperati per chi ha fatto il lavoro sporco, calunnia su chi si è ribellato. Anche ora, a ogni carta che esce, fanno spallucce, come se gli dispiacesse l'innocenza di due italiani.

AUTOPSIA PESCATORI INDIANI NEL CASO DEI MARO GIRONE LATORREAUTOPSIA PESCATORI INDIANI NEL CASO DEI MARO GIRONE LATORRE

 

 Tutti zitti come spie, non solo PittiBullo che dopo le spacconate iniziali di marò non ha mai più parlato, non solo il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alla quale l'incongruenza era stata segnalata già da tempo insieme a una perizia importante e ignorata di Luigi Di Stefano, ma pure il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che per paura di sbagliarsi ripete sempre lo stesso mantra,”riportiamoli a casa, poi si capirà chi ha sbagliato”. Intanto Girone è lì, e nessuno alza un dito.

 

Poi, sempre poi, qualcuno la chiederà sul serio una commissione di inchiesta parlamentare, visto che finora nessuna richiesta ufficiale è stata presentata da nessun parlamentare, nemmeno uno di coloro che da destra sull'argomento strillano indignazione. Tranquilli, bastano poche firme per una commissione di inchiesta di iniziativa popolare, anche questo basta saperlo. Qualcuno chiederà conto a tutti coloro che in questi anni hanno dichiarato non solo che i due andavano giudicati in India, in spregio a qualunque legge internazionale, ma anche che i due erano probabilmente colpevoli.

AUTOPSIA PESCATORI INDIANI NEL CASO DEI MARO GIRONE LATORRE AUTOPSIA PESCATORI INDIANI NEL CASO DEI MARO GIRONE LATORRE

 

Come dimenticare quel “siamo sicuri che siano innocenti” di Emma Bonino, le dichiarazioni tremebonde di Sandro Gozi, ora sottosegretario a Palazzo Chigi, già presidente dell'Associazione Italia India; i “patti da rispettare “ ostentati da Corrado Passera, il risarcimento frettoloso elargito alle famiglie dei pescatori dall'ammiraglio e ministro della Difesa, Di Paola, le riflessioni da statista di Lapo Pistelli, convinto del processo a Delhi, lo sdegno peloso di Enrico Letta, sdegnato chissà “de che” per le dimissioni sacrosante di Giulio Terzi.

 

Come dimenticare le penose acrobazie di viaggio del super inviato Staffan De Mistura tra le due capitali. Davvero il pluripremiato diplomatico, che ora finge autorevolmente di occuparsi di Siria, che presenziava a finte udienze in tribunale riconoscendo così a nome della nazione italiana la giurisdizione indiana, non ha mai visto l'autopsia? Non l'ha chiesta, né lui né gli avvocati?

 

peschereccio maro st antonypeschereccio maro st antony

Il documento è dunque questo, è l'autopsia ufficiale, mai sostituita da altre, dei due indiani uccisi, non da Massimiliano La Torre, non da Salvatore Girone, il 15 febbraio del 2012 al largo della costa del Kerala. Stava tra le carte presentate dall'India a memoria difensiva al tribunale del mare di Amburgo. Bastava chiedere, come ha fatto genialmente per primo Lorenzo Bianchi, del Quotidiano Nazionale, e poi altri giornalisti, periti, appassionati di una vicenda ogni dì più a fosche tinte; come con tutta evidenza non hanno fatto i governi italiani, a voler loro attribuire incapacità ma non mala fede, a voler pensare che questa autopsia e le altre carte che continuano a venir fuori con relativa facilità non siano state nascoste nel fondo di qualche cassetto, perfino occultate al titolare della Farnesina all'epoca dei fatti.

peschereccio maro  st antonypeschereccio maro st antony

 

L'anatomo patologo K. S. Sasikala esaminò i cadaveri dei pescatori, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, il rapporto ufficiale è stato consegnato come allegato numero 4. A pagina 2 Sasikala descrive e misura il proiettile estratto dal cervello di Jelastine. È una pallottola molto più grande delle munizioni calibro 5 e 56 Nato in dotazione ai marò. Sasikala ha misurato un’ogiva lunga 31 millimetri, con una circonferenza di 20 millimetri alla base e di 24 nella parte più larga. Il proiettile italiano è lungo 23 millimetri,8 in meno. I colpi dei kalashnikov si fermano a 26,4 millimetri. Il proiettile viene dunque da un’arma diversa dai mitra Minimi e Beretta Ar 70/90 in dotazione ai fucilieri di marina italiani.

 

peschereccio maro  st antony affondatopeschereccio maro st antony affondato

Vi risparmio le testimonianze dei colleghi dei due morti, che parlano come dei laureati ad Harvard e ripetono imboccati le stesse identiche frasi, e, sempre dalle carte depositate ad Amburgo, il dettaglio non insignificante che il Gps del peschereccio Saint Antony non fu consegnato alla polizia appena arrivò in porto, ma otto giorni dopo, il 23 febbraio, il tempo sufficiente a manomettere qualunque dato registrato. D'altra parte il peschereccio colò provvidenzialmente a picco, i due morti furono cremati, etc etc..

girone latorregirone latorre

 

In soccorso degli occultatori di prove, oggi sputtanati, corre Repubblica, che scrive che “l'India potrebbe aver inviato ad Amburgo una vecchia perizia con misurazioni fatte in maniera approssimativa poi soppiantata da una nuova perizia fatta anche alla presenza di carabinieri italiani i cui risultati invece confermerebbero la compatibilità delle misure del proiettile estratto  dalla testa di uno dei due pescatori indiani uccisi, con quelle in dotazione dei militari italiani”.

girone latorre i due marogirone latorre i due maro

 

Non è vero, chiunque abbia seguito il caso, e la stessa Repubblica che lo ha scritto nel febbraio del 2012, sa che i due esperti del Ros mandati da Roma per partecipare alla perizia balistica furono subito esclusi dalle prova balistiche, alle quali parteciparono in assoluta segretezza esclusivamente esperti indiani che cercarono di "correggere" le risultanze dell'autopsia, rimaneggiando le misurazioni dei proiettili estratti.

 

monti severino passeramonti severino passera

Alla fine anche la perizia balistica indiana che e' agli atti della Difesa e della Procura della Repubblica non riusci' a dare elementi conclusivi sulle armi utilizzate, e fu proprio per questo che la petroliera Lexie venne bloccata a Kochi per altre tre settimane, perché la polizia indiana cerco' disperatamente un'arma compatibile con le pallottole indicate dalla patrizia balistica, senza trovarla, e senza riuscire a piazzarne una.

 

Staffan de Mistura Staffan de Mistura

Com'è che oggi quell'autopsia è finita nelle carte di Amburgo? Certamente gli indiani hanno portato a quel Tribunale un'accusa completa, a differenza dell'Italia, che si spera lo faccia ora alla Corte dell'Aja, utilizzando, per la serie meglio tardi che mai, le carte venute fuori che scagionano La Torre e Girone, o il sospetto di complicità diventerà certezza. Certamente gli indiani in questi anni ne hanno fatti non pochi di pasticci, qualche carta può essere scappata loro, ma il primato dei pasticci, sulla pelle di due militari in missione anti pirateria, all'Italia non glielo toglie nessuno.

 

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

Commissione d'inchiesta, dunque, e al più presto! Certo, senza rigoroso controllo potrebbe finire come quelle abortite sulle vittime dell'uranio impoverito; una strage, e un'altra storia orribile, tutta da raccontare.

?

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)