EDOARDO AGNELLI E’ STATO “SUICIDATO”? - L’ASSOLUZIONE DI MARCO BAVA RIAPRE IL CASO – L’AZIONISTA FIAT PRONUNCIO’ UN TERRIBILE ATTO D’ACCUSA CONTRO MARCHIONNE, MONTEZEMOLO E I VERTICI FIAT, E IL PULLOVERATO LO QUERELO’ PER DIFFAMAZIONE - INDICÒ TRE PUNTI DI CONTRASTO TRA EDOARDO E SUO PADRE: “LA SUCCESSIONE NELLA DICEMBRE, L’USCITA DI CANTARELLA DALLA FIAT E L’INTENZIONE DELL’AVVOCATO DI DARE IL COGNOME AGNELLI A JACKY…”

Gigi Moncalvo per "Libero"

Edoardo Agnelli è stato ammazzato? Non è vero che si è suicidato, come dice un'af - frettata inchiesta della Procura di Mondovì? È stato indotto al suicidio? Chiunque si sia permesso di mettere in dubbio le incredibili conclusioni della versione ufficiale, subito fatta propria da Fiat e Famiglia (tranne i dubbi palesati da Margherita Agnelli) - versione cui i media si sono subito acriticamente adeguati -, viene messo all'indice e marchiato a fuoco. Dopo la morte di Edoardo anche qualche parente «intruso», che nemmeno aveva conosciuto bene il cugino, dissertò su quel «suicidio».

Per non parlare del servizietto che, in occasione del decimo anniversario della morte, Giovanni Minoli preparò su Rai2, «L'ultimo volo». Che ebbe strane fasi preparatorie, esperti in studio (di parte), testimonial scelti non dalla Famiglia ma dall'ufficio stampa IFI (cioè da Gabetti e John Elkann) che non c'entravano nulla e contribuivano a crocifiggere la memoria di un uomo morto da tempo (si leggano i miei capitoli del libro "Agnelli Segreti"). Minoli avanzava la tesi (dato che il medico legale aveva perfino accorciato di 20 cm. l'altezza di Edoardo, e di 40 kg in meno il suo peso) che la vittima era caduta picchiando con i piedi e quindi le ossa si erano accorciate proprio di 20 cm (!).

Ora i fautori dei dubbi - motivati argomentati documentati - sulle reali cause della morte (nel codice penale è prevista anche l'induzione al suicidio), hanno una sentenza del Tribunale di Torino che smonta l'operazione condotta a lungo ai danni di Edoardo. Perfino tra le mura di casa o negli uffici al vertice del gruppo. Lo dimostra il fatto che l'avv. Anfora, che ha perso il processo, sia subito corso a criticare il giudice e la sentenza dicendo che gli atti processuali sulla fine di Edoardo «evidentemente non sono stati ben compresi o adeguatamente valutati».

Comunque la pensi l'avvocato che ha lo studio due piani sotto l'ufficio di Grande Stevens, il giudice Maria Sterpos della IV sezione penale, ha scritto una sentenza che stabilisce alcuni punti fermi. E lo ha fatto assolvendo, perché il fatto non costituisce reato, Marco Bava, un caro amico di Edoardo che non ha mai smesso di cercare la verità e che pronunciò un violento atto d'accusa nel corso di un'assemblea degli azionisti Fiat il 31 marzo 2008. Ebbe parole durissime non solo sulle responsabilità legate a quella pagina tragica, ma anche sulla gestione da parte di Montezemolo e Marchionne.

Quest'ultimo, per mezzo del proprio procuratore speciale Roberto Russo, decise di querelare Bava per diffamazione. La sentenza quindi è rilevante non solo per la parte su Edoardo e le accuse di «omessa vigilanza» contro la Sicurezza Fiat, ma anche per le pesanti espressioni contro Marchionne («prestigiatore, bluff, illusionista temerario e spavaldo ») che non sono state considerate diffamatorie. Così come certe accuse o insinuazioni sulla sua gestione, sulle sue reali capacità, sul presunto occultamento della reale situazione Fiat, sull'oscillazione delle azioni, sulle stock options (per lui e altri 17 ignoti top-manager), su presunte tangenti pagate ai fornitori e anche per entrare in Cina e India, sull'uso delle riserve per pagare un dividendo agli azionisti maggiori, sulla vendita di azioni proprie per far scendere il titolo.

Questioni su cui ora potrebbe indagare la Consob andando a rileggere quelle accuse. Tornando al povero Edoardo, la sentenza di Torino accredita l'accusa di Bava sulla mancata protezione della sua scorta anche nei giorni precedenti la morte e indica non una ma due cause alternative: «È chiaro - scrive il giudice - che se qualcuno si era assunto il compito di tutelare Edoardo Agnelli, non lo ha svolto in modo adeguato, sia che egli sia stato ucciso sia che si sia suicidato». Secondo l'inchiesta dell'allora Procuratore di Mondovì, Bausone, invece si trattò sicuramente di suicidio. Ritenne inutile far eseguire l'autopsia e perfino prelevare un campione di sangue o di tessuto.

Le indagini furono incredibili. Nessuno si insospettì che la Croma abbandonata sul viadotto autostradale di Fossano perpendicolarmente al luogo dove fu ritrovato il corpo non avesse impronte né all'interno né all'esterno, nemmeno sui due telefonini. Non ci furono controlli sui tabulati Telecom, non furono nemmeno sequestrate le videocassette delle telecamere di sorveglianza della villa di Edoardo, furono interrogate solo due domestiche e due sorveglianti la cui deposizione già preparata e scritta era identica.

Venne usato come prova-regina il telepass dell'auto di Edoardo ma gli orari indicati non collimavano né con le testimonianze dei suoi vigilantes, né con la velocità con cui un aspirante suicida corre per tre giorni a cercare il luogo più adatto per morire. «Da sempre - scrive il giudice - Bava ha sostenuto che Edoardo Agnelli è stato ucciso a causa presumibilmente di un suo scomodo ruolo negli equilibri di potere interni alla Fiat». E Bava disse all'assemblea FIAT: «Quando fu assassinato i temi sul tavolo fra Edo e suo padre erano tre: la successione nella Dicembre, l'uscita di Cantarella dalla Fiat, e l'intenzione dell'Avvocato di dare il cognome Agnelli a Jacky », affiliandolo.

 

AGNELLI EDOARDO E GIANNIEdoardo e Gianni Agnelliedoardo gianni agnelliSERGIO MARCHIONNE jpegLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO cantarella paoloSERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN FOTO ANSA fiat08 franzo grande stevens lap

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...