olaf scholz germania bundeswehr

EUROPA DELENDA EST! – LE RITROSIE DEL CANCELLIERE TEDESCO SULL'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA FANNO INCAZZARE NON SOLO ZELENSKY, MA ANCHE LA POLONIA. VARSAVIA ASPETTA ANCORA I CARRI ARMATI LEOPARD CHE BERLINO AVEVA PROMESSO, IN SOSTITUZIONE DI QUELLI INVIATI A KIEV. L'OBIETTIVO DI DUDA E MORAWIECKI È PRECISO: ROMPERE L’ASSE FRANCO-TEDESCO E SPOSTARE IL BARICENTRO DELL'UNIONE EUROPEA A EST

Guido Olimpio e Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

olaf scholz

Che fine hanno fatto le armi pesanti promesse dal governo tedesco all'Ucraina? Perché dal 28 aprile, quando il Bundestag ha autorizzato la fornitura di 30 carri antiaerei Gepard e di altri blindati, l'esercito di Kiev non ne ha ancora visto uno?

 

Eppure, ancora al Forum di Davos Olaf Scholz, dopo aver condannato «l'imperialismo» di Putin, ha nuovamente sbandierato la svolta epocale della Germania, che «per la prima volta ha deciso di consegnare armi, inclusi ordigni pesanti, in una zona di guerra».

 

carro armato leopard

C'è uno iato tra le parole e gli atti del cancelliere, ormai da giorni nuovamente nel mirino non solo per la sua cautela e riluttanza, ma anche per la confusa comunicazione con cui i suoi collaboratori e perfino alcuni esponenti del governo cercano di arrampicarsi sugli specchi per dare una motivazione sensata al ritardo.

 

«Siamo stanchi di aspettare che la Germania ci consegni le armi», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Mentre un'inchiesta di Die Welt , pubblicata domenica, accusa il governo tedesco di «aver ridotto al minimo il sostegno militare a Kiev», l'ultima consegna di missili antiaerei e anticarro risalendo al 25 marzo.

Andrij Melnyk

 

«C'è una palese assenza di volontà politica», dice con il solito linguaggio poco diplomatico, l'ambasciatore ucraino a Berlino, Andrij Melnyk. «Scholz rovina l'immagine della Germania», ha scritto in un editoriale la Frankfurter Allgemeine Zeitung .

 

Di fatto, nel caso dei Gepard, dotati di due cannoni da 35 millimetri e di un radar di cui le truppe ucraine avrebbero bisogno come il pane, i primi 15 non dovrebbero essere consegnati prima di fine luglio, mentre per il resto bisognerà aspettare fine agosto. La scusa ufficiale è che i carri devono essere «attrezzati». Ma in realtà secondo Die Welt , i tedeschi non hanno ancora iniziato la formazione di 5 settimane dei soldati ucraini, necessaria per manovrarli.

 

dmytro kuleba 7

«Cosa aspettiamo? Perché non acceleriamo?», si è chiesto perfino un membro della maggioranza, il verde Anton Hofreiter, che guida la Commissione esteri del Bundestag.

 

Ma l'accusa più grave, che sfiora l'incidente diplomatico, è quella lanciata dal presidente polacco, Andrzej Duda, secondo il quale il governo tedesco «non ha mantenuto la promessa» di rifornire la Polonia con i carri Leopard, in sostituzione dei blindati di fabbricazione sovietica che Varsavia ha già consegnato a Kiev.

 

OLAF SCHOLZ VOLODYMIR ZELENSKY

La Polonia è stata finora all'avanguardia dell'aiuto bellico diretto e indiretto a Kiev, seconda solo a Washington e Londra. Ha assicurato un sostegno su quattro assi, partecipando ben prima dell'invasione al training di militari ucraini e fungendo da vera retrovia strategica, con gli aiuti Nato che arrivano nello scalo di Rzeszow e proseguono verso Est con i camion lungo la E40 oppure sulla linea ferroviaria.

 

Inoltre, Varsavia ha spedito oltre 230 tank, 40 blindati, artiglieria di grosso calibro a lungo raggio, lanciarazzi, piccoli droni, missili per i caccia e sistemi antiaerei portatili. Numerosi corazzati sono stati mandati al fronte, altri hanno composto una brigata di riserva unitamente a blindati olandesi. Infine anche se non sappiamo quello che non sappiamo, c'è stata la componente intelligence e ciò che non può essere dichiarato.

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

 

La polemica con Berlino nasce dal cosiddetto accordo del Ringtausch, in base al quale il governo tedesco si era impegnato a sostituire con dei moderni Leopard una parte dei T-72 «made in USSR» inviati agli ucraini.

 

Una procedura già applicata con successo con Praga, che ha ricevuto dai tedeschi 14 Leopard del tipo 2A4, e ora con la Grecia che in cambio di carri ex sovietici riceverà dei Marder. Ma con la Polonia tutto è fermo, da cui il rimprovero di Duda alla Germania di essere inaffidabile. Il portavoce di Scholz ha detto che il governo è «esterrefatto» dall'accusa e che sin dall'inizio Berlino aveva detto di «voler vedere cosa si poteva consegnare».

 

andrzej duda volodymyr zelensky 2

Secondo fonti della Difesa, il nodo è che Varsavia non si accontenta degli stessi Leopard dati a Praga, ma chiede quelli di ultima generazione, i 2A7, di cui la stessa Bundeswehr non ha che 50 esemplari. Ma Hofreiter ammette che «la critica polacca è comprensibile». Lo scontro tra Berlino e Varsavia, già carico di zavorra storica, fa intravedere dell'altro.

 

Come spiega Sylvie Kauffmann, editorialista di Le Monde , dietro l'appoggio a Kiev c'è un disegno strategico della Polonia, che anche battendosi per un'adesione veloce all'Ue, vede un forte legame con l'Ucraina in un'Europa futura, in grado di far da contrappeso se non di soppiantare il tradizionale binomio franco-tedesco.

andrzej duda volodymyr zelensky 1Olaf Scholz E Vladimir Putin

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."