GLI EX GRILLINI ALL'ATTACCO DEL SISTEMA CASALEGGIO: "ECCO COME FA GLI AFFARI" - LA DEPUTATA ELENA FATTORI, USCITA DAL MOVIMENT ODUE MESI FA DOPO AVER VOTATO CONTRO I DUE DECRETI SICUREZZA VOLUTI DA SALVINI: ''CI METTEVA IN CONTATTO CON LE AZIENDE'' - CANESTRARI, IL SUO EX DIPENDENTE: ''CASALEGGIO OTTIENE CONSULENZE PERCHÉ È BRAVO O PERCHÉ PUÒ CONDIZIONARE IL GOVERNO?''

-

Condividi questo articolo


Domenico Di Sanzo per www.ilgiornale.it

 

Chi è dentro, di solito prima di criticarlo chiede l'anonimato. Chi poi va fuori lo mette subito nel mirino. All'ultima categoria appartengono alcuni ex grillini, o personaggi che comunque gravitavano intorno all'universo del M5s.

 

 

davide casaleggio luigi di maio davide casaleggio luigi di maio

Tra di loro, l'ultima a parlare è stata la senatrice Elena Fattori, uscita dal Movimento due mesi fa dopo aver votato contro i due decreti sicurezza voluti dal leader della Lega Matteo Salvini. In un'intervista al giornale online Linkiesta ha rivelato, tra le altre cose: «Davide organizzava i gruppi di lavoro per il programma elettorale e poi metteva in contatto gli organizzatori di questi gruppi con persone che dicevano di avere affari in comune con lui». Fattori ha detto anche di aver incontrato nel suo ufficio Gianfranco Grieci, un imprenditore nel campo dell'agroalimentare, che le avrebbe detto di «lavorare a un progetto con Davide Casaleggio». Circostanza smentita dalla Casaleggio Associati, che ha precisato che Grieci non è mai stato cliente dell'azienda guidata dal presidente dell'Associazione Rousseau.

 

elena fattori elena fattori

E ieri, sempre a proposito dei presunti conflitti di interesse di Casaleggio, è tornato sulla vicenda l'ex dipendente della srl milanese Marco Canestrari. In un'intervista a La Repubblica, l'informatico si è posto delle domande sull'operato di Casaleggio, dopo la consulenza prestata al governo per il Piano Innovazione e il contratto del guru grillino con la società dell'armatore Onorato: «Casaleggio ottiene consulenze perché è bravo o perché può condizionare il governo?» si è chiesto l'ex dipendente e coautore, insieme al giornalista Nicola Biondo, dei libri Supernova e Il sistema Casaleggio.

 

Biondo, che è stato capo dell'ufficio comunicazione del M5s alla Camera, ha firmato l'intervista alla Fattori. Ed è un altro personaggio adesso attivissimo nella denuncia dei presunti conflitti di interesse di Casaleggio. Con una battuta al veleno, al Giornale dice: «Siamo passati da Salvini che chiedeva i pieni poteri per sé, a Casaleggio che vuole i pieni poteri per il suo business». Poi chiede a Casaleggio: «Dato che lui ha fatto una bandiera della trasparenza, dovrebbe rendere pubblica la lista dei suoi clienti e dei suoi fornitori».

 

davide casaleggio luigi di maio marcello minenna davide casaleggio luigi di maio marcello minenna

Una questione, quella degli affari del figlio del fondatore del M5s, che secondo alcuni rumors parlamentari potrebbe arrivare presto in Aula. Si parla di richieste formali al governo da parte dell'opposizione, con Forza Italia in prima linea, di riferire ufficialmente sulle ombre di conflitto di interessi che aleggiano sulla società del capo dell'Associazione Rousseau.

 

Un ex grillino che è finito in Tribunale per aver criticato Casaleggio è Giovanni Favia. Già astro nascente del Movimento, ex consigliere regionale del M5s in Emilia Romagna, infine espulso senza tanti complimenti. È stato querelato dal fondatore Gianroberto, perché nel 2014 aveva espresso dubbi sui bilanci della Casaleggio Associati in merito ai guadagni che arrivavano dal Blog di Beppe Grillo, allora gestito dalla società milanese. Molto più duro l'ex attivista napoletano Angelo Ferrillo, poi espulso per alcune frasi su Facebook, che è stato querelato da Casaleggio nel 2015 per averlo definito «un fallito e truffatore con sede legale a Milano».

giovanni favia 1 giovanni favia 1 GRILLO CANESTRARI GRILLO CANESTRARI giovanni favia e beppe grillo giovanni favia e beppe grillo MARCO CANESTRARI MARCO CANESTRARI elena fattori elena fattori

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…