1. PER LA FELICITÀ DI NOI CONTRIBUENTI, RE GIORGIO NON HA TRASCURATO UN DETTAGLIO PER LA SUA FESTICCIOLA DI COMPLEANNO (90): DUE CUOCHI, CATERING, BRINDISI, CONTROBRINDISI, PIATTI SALATI, SFIZI ASSORTITI, DOLCINI E DOLCETTI, APPARTAMENTO E CAMERIERI DI PIETRO GRASSO A DISPOSIZIONE 2. DUECENTO GLI INVITATI. E MICA ERA GENTE QUALUNQUE: DA RENZI A MADONNA BOSCHI, DA SCALFARI A MARIO MONTI, DA EMANUELE MACALUSO A LUIGI ZANDA, C’ERANO TUTTI I VIP DELLA ROMANELLA DI PALAZZO

giulio napolitano appolipato a capalbiogiulio napolitano appolipato a capalbio

DAGOREPORT

 

giulio napolitano nepi foto mezzelani gmt giulio napolitano nepi foto mezzelani gmt

E chi sarà mai la misteriosa fanciulla con cui Giulio Napolitano, secondo figlio dell’ex presidente della Repubblica, era dago-appolipato nell’azzurro mare di Capalbio l’11 luglio, mentre a Roma impazzavano le intercettazioni sulla «carboneria» di Renzi e sui presunti segreti del polipo marino di cui sopra?

 

Ma sì, i segretucci grazie ai quali, secondo il generale Gdf Adinolfi, Napolitano senior veniva accuratamente tenuto «per le palle»?

 

renzi family e napolitanorenzi family e napolitano

Oh, beh. C’è chi dice che sia una stangona, che sia americana, che sia comunque una straniera. E che abbia già fatto la sua prima comparsa pubblica come fidanzata del principe Giulio, finora ubiquamente noto come zitello nonostante i 45 anni suonati, nientepopodimeno che a Palazzo Giustiniani, il 30 giugno, davanti alla crema della crema politico-governativa.

 

napolitano mattarella gasparrinapolitano mattarella gasparri

Occasione: il novantesimo genetliaco di papà Giorgio, che a dispetto dell’età è vispo, vispissimo, e non perde occasione per far vedere al mondo quanto è ancora importante. Per la sua festicciola di compleanno non ha perciò trascurato un dettaglio: ha scelto personalmente la location, cioè l’appartamento di rappresentanza in dotazione al presidente del Senato Pietro Grasso, che si trova nello stesso palazzo in cui l’arzillo vecchietto occupa col suo generoso staff i duecento metri quadri (più terrazzo) del quarto piano. Anche menù, brindisi e cena sono stati a scelta del Nostro (benchè a spese, naturalmente, del Senato).

renzi napolitano guardano peppa pigrenzi napolitano guardano peppa pig

 

Duecento gli invitati. E mica era gente qualunque: da Matteo Renzi a Madonna Boschi, da Eugenio Scalfari a Mario Monti, da Emanuele Macaluso a Luigi Zanda, c’erano tutti i vip della Romanella di palazzo, compresi Annuzza Finocchiaro, Pierferdinando Casini, Massimo D’Alema e Giuliano Amato, ossia gli sconfitti di primavera alla successione di re Giorgio. Assente giustificato (causa lutto in famiglia) è stato praticamente solo il vincitore della corsa al Colle, il nuovo presidente Sergio Mattarella.

 

Presenza d’obbligo, va da sé, per Sabino Cassese, il candidato personale (ciao ciao) di Napolitano, grande amico di famiglia, nonchè professore di diritto costituzionale con cui si è laureato il figlio Giulio (e suo coautore in tanti pensosi tomi giuridici).

MARIANNA MADIA GIULIO NAPOLITANO 2MARIANNA MADIA GIULIO NAPOLITANO 2

 

Anche Giulio, naturalmente, era a palazzo Giustiniani. In gran spolvero. Con la famosa stangona.

Chi è, chi non è, sarà una cosa seria, mah, vedremo… Nel bel mezzo del dubbioso pissi pissi è comparsa Marianna Madia, oggi ministra, ieri deputata, l’altro ieri morosa (l’unica finora pervenuta) del Giulio Napolitano di cui sopra, ora felicemente sposata con Mario Gianani, produttore cinematografico di Pif e renziano di complemento. I due sono rimasti a chiacchierare a lungo in un angolo. Ma senza la stangona.

pietro+grasso+maria+fedele+grasso+aq3a1blrh6lmpietro+grasso+maria+fedele+grasso+aq3a1blrh6lmmarianna madia napolitanomarianna madia napolitano

 

Degli invitati hanno marcato visita l’odiato (da re Giorgio) Silvio Berlusconi, invitato ma non troppo caldamente, e la questora a Cinque Stelle Laura Bottici, altrettanto odiata perchè colpevole di lesa maestà: giusto pochi giorni prima della simpatica festicciola era riuscita a far passare una sforbiciata del 30 per cento agli appannaggi degli ex presidenti della Repubblica e del Senato.

 

Apriti cielo! Napolitano ha già scritto lettere di fuoco per protestare contro l’insultante delibera che lo mette sullo stesso piano, per dire, di un Marini qualunque e di uno Schifani qualsiasi. Che poi, d’accordo, al quarto piano ha un po’po’ di portavoce, consulenti, segretarie, ispettori ad personam, ma mica lo usa tutto, garantisce, il plafond che spetta a un presidente onorario. Appena può risparmia, il Nostro. Eccome se risparmia.

napolitano e clionapolitano e clio

 

Infatti, ricapitoliamo: brindisi, controbrindisi, catering… piatti salati, sfizi assortiti, dolcini e dolcetti… i camerieri a servizio nell’appartamento dei Grasso (a proposito: quanto costa al Senato tutto ‘sto personale, compresi i due cuochi?) messi a disposizione dell’evento… c’è bisogno di dire che la serata, per la felicità di noi contribuenti, è stata davvero un successo?

napolitano in carriolanapolitano in carriola

 

Tra donna Clio e re Giorgio mancava solo, chissà perché, il (timido?) primogenito Giovanni. Brillava invece per la sua immancabile presenza il povero pensionato Donato Marra, ex segretario generale del Quirinale, che da quando Napolitano si è dimesso ha dovuto mollare non solo il ricco incarico ma anche, e soprattutto, lo splendido alloggio di via della Dataria che gli avevano dato in uso. Appartamento di pregio, terrazzo su Roma, mobili antichi, cuoco, cameriere, automobile e autista, tutto gentilmente regalato (o quasi) dalle casse del Quirinale.

 

NAPOLITANO e EMANUELE MACALUSONAPOLITANO e EMANUELE MACALUSOSCALFARI NAPOLITANOSCALFARI NAPOLITANO

Meno male che adesso, con Mattarella in sella e Zampetti alla segreteria generale, il tono al Colle s’è fatto un po’ più monacale. Il palazzo della Dataria è stato chiuso, il Quirinale aperto ai turisti, l’appartamento presidenziale s’è di molto ristretto. Ma al povero Mattarella, assente forzato al party del 30 giugno, toccherà comunque rimediare con un invito al Colle per un cordiale pranzetto post-compleanno. Non si sa ancora se re Giorgio ci andrà da solo, con la moglie Clio o con l’intera famiglia. Improbabile, in ogni caso, la presenza della fidanzata capalbiese.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”