renzi zingaretti di maio

FERMI TUTTI! ZINGA SFANCULA RENZI (E DI MAIO) E APRE AL VOTO ANTICIPATO – PRIMO VAFFA: “LA PROPOSTA DI RENZI DI UN GOVERNO ISTITUZIONALE DI BREVE DURATA, NON HA RICEVUTO ALCUN TIPO DI REAZIONE NEL M5S. PERCHÉ, CREDO, CHE I GRILLINI NON SI FIDINO DI LUI. E LA SCISSIONE È UN'EVENTUALITÀ CHE NEMMENO RENZI NASCONDE – SECONDO VAFFA: ''CONTE NON VA BENE: NON SI PUÒ RIPRENDERE A GOVERNARE COME SE NULLA FOSSE CAMBIANDO SOLO ALLEATO” – AMORALE DELLA FAVA: “SENZA UN GOVERNO FORTE E CON OBIETTIVI EVIDENTI PER NOI CI SONO SOLO LE URNE”

SIMONE CANETTIERI

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Vuole tenersi leggero. Forse per sfuggire alle trame di Renzi o a quelle dei grillini. E così Nicola Zingaretti, dopo aver incassato l'unanimità in direzione sui suoi 5 punti, si concede un'insalata all'ultimo piano della Rinascente. Per poi ficcarsi al Nazareno. Un tragitto di poche centinaia di metri a piedi. Abbastanza sufficienti per provare a capire come si muoverà il Pd oggi al Quirinale.

 

Segretario Zingaretti, con questi cinque punti proposti al M5S sta togliendo gli alibi ai grilini o a Matteo Renzi?

giuseppe conte luigi di maio 3

«Non si tratta di togliere alibi a nessuno. Il M5S accetta questi punti o fa saltare il banco e se ne prende la responsabilità. Ma almeno così è chiaro che da parte nostra, come Pd, non c'è alcun tipo di subalternità».

 

Di Maio però sembra non cedere sul Conte-bis: ci sono margini di trattativa?

«Zero. Conte non va bene: non si può dire che gli altri, ovvero Salvini, hanno sbagliato, e riprendere a governare come se nulla fosse cambiando solo alleato».

consultazioni nicola zingaretti

 

Quale figura immagina: serve un civil servant?

«Sta dicendo un uomo di Stato, un alto servitore delle istituzioni?»

 

Sì.

«Questa può essere una soluzione, una di quelle sul tavolo, ma bisogna fare un passo per volta e ascoltare, soprattutto, il Capo dello Stato».

consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci

 

Ma non potrebbe essere lei il premier di questo governo di legislatura?

«Faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo».

 

Se sarà, sarà comunque un matrimonio complicato tra voi e il M5S. Non servirebbe un contratto?

«Per carità. Il contratto di governo non funziona: lo abbiamo visto in questa triste pagina gialloverde. Non si può pensare che ci siano due vicepremier che si curano i rispettivi orticelli e che poi litigano su tutto. Cinque punti chiari sono la soluzione. Con la manovra al primo posto».

CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DA MATTARELLA - NICOLA ZINGARETTI ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO PAOLO GENTILONI PAOLA DE MICHELI

 

Lei chiede forte «rinnovamento» ai grillini nei temi e anche nei nomi. Sta sbarrando la porta a Di Maio nell'esecutivo?

«No, anzi. Non ho alcun veto su Di Maio nel governo. Ma non si potrà far scendere in campo la stessa squadra che ha perso già una partita. Comunque è veramente molto presto per parlare di nomi. Per il resto mi fermo qui. In questa fase, in cui tutto è ancora precario, occorre fare un passo per volta».

 

Ma non la preoccupa in questa trattativa il ruolo di Matteo Renzi? La scissione nel Pd è un elemento che potrebbe complicare il quadro?

«Qui non ci sono camere segrete. La scissione di Renzi è un'eventualità che nemmeno il diretto interessato nasconde, vedremo. Ma io sono il segretario del partito e devo tenere tutti dentro la stesso schema di gioco. E ci stiamo riuscendo bene».

NICOLA ZINGARETTI ALL ARGENTARIO

 

Ma la prima apertura al M5S è arrivata da Renzi, non da lei.

«Allora mettiamo in ordine i fatti. La proposta di Renzi, cioè quella di un governo istituzionale di breve durata, non ha ricevuto alcun tipo di reazione nel M5S».

 

E perché secondo lei?

«Perché, credo, che i grillini non si fidino di lui. Sfido a trovare una dichiarazione di un esponente politico che gli abbia detto di sì».

 

salvini e conte

E la giudica allora una mossa di puro protagonismo?

«Non so se sia stato una mossa di puro protagonismo, quella di Renzi. Il dato politico è un altro: nessuno ha risposto alla sua sollecitazione. Mentre con il M5S, dopo la direzione di oggi, adesso c'è un ragionamento aperto grazie alla nostra proposta forte e cristallina. Che mette i grillini davanti a una scelta di campo. Ma che soprattutto, allo stesso tempo, dice che il Pd è pronto a spendersi per il Paese, senza aver paura di tornare al voto. Senza un governo forte e con obiettivi evidenti per noi ci sono solo le urne».

meme sulla crisi di governo di maio e renzi

 

Ma quante sono le probabilità che l'intesa arrivi in porto? Si sente di sbilanciarsi. E più per il sì o per il no?

«Innanzitutto, aspetteremo come è ovvio le decisioni del presidente della Repubblica e quello che avrà da dirci. Ma il partito è unito su una proposta forte. Per il resto, non mi sento di sbilanciarmi in alcun modo. E' tutto molto prematuro. A proposito cosa ha detto Di Maio dei nostri cinque punti? Ha parlato? Ci sono dichiarazioni del M5S?»

 

No, al momento silenzio di tomba. O d'oro (Sono le 14.30, ma le bocche dei grillini rimarranno cucite per tutta la giornata). Al di là delle smentite di prassi, quante volte al giorno si sente con Di Maio al telefono? Zingaretti, ride, i suoi occhi si fanno piccoli.

«Diciamo che sento molto spesso il mio portavoce al telefono».

matteo renzi parla in senato

 

Si apre il cancello posteriore del Nazareno, il segretario dem entra nel cortile. Si tocca le tasche dei pantaloni per cercare il telefono. Chissà chi lo avrà cercato nel frattempo: Dario o Luigi?

matteo renzirenzi come rambo sylvester stallone

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…