raccolta pomodori agricoltura

ALLA FINE ARRIVERÀ UNA SOLUZIONE ALL'ITALIANA PER I LAVORATORI STRANIERI: UNA REGOLARIZZAZIONE A TEMPO, RACCOGLIETE I POMODORI E POI VIA - LA ''PACE'' TRA RENZIANI E CONTE, DOPO LE SOLITE SCHERMAGLIE. VIDECONFERENZA TESA TRA BELLANOVA, LAMORGESE, PROVENZANO E CATALFO, CON LA MINISTRA GRILLINA CHE NON VUOLE PERMESSI DA 6 MESI E MANCO DA 3. MA DOVRÀ TROVARE UNA SOLUZIONE PER NON FAR MARCIRE METÀ DEI CAMPI ITALIANI

Fabrizio Nicotra per www.ilmessaggero.it

 

pomodori

Intesa vicina nella maggioranza sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri. Dopo un'altra giornata sull'ottovolante, con il muro M5S e la minaccia di dimissioni della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova (poi rientrata anche per gli interventi del premier Giuseppe Conte e del leader di Italia viva Matteo Renzi), il governo sembra vicino alla soluzione: l'ipotesi è quella di regolarizzare braccianti, colf e badanti stranieri e italiani. Resta però ancora da sciogliere il nodo della durata del permesso di soggiorno per i lavoratori immigrati. Oggi una nuova riunione tra i ministri interessati: Luciana Lamorgese (Interno), Nunzia Catalfo (Lavoro), Peppe Provenzano (Mezzogiorno) e Bellanova. Incontro allargato ai tecnici dei ministeri.

 

 

ALTA TENSIONE

Ieri mattina è la Bellanova a dare fuoco alle polveri e a mandare un messaggio minaccioso al premier e agli alleati: «Se la regolarizzazione non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al governo. Non sono qui per fare tappezzeria». Poco dopo arriva il nuovo altolà dei grillini «Non accetto i permessi di soggiorno temporanei, perché così il lavoro nero aumenta», afferma il capo politico Vito Crimi.

matteo renzi teresa bellanova

 

La temperatura continua a salire e per riportare la calma ci vogliono gli interventi di Conte e Renzi. «Non esiste alcuna ostilità nei confronti di un partito di maggioranza», fa trapelare il premier riconoscendo a Iv un contributo importante all'azione del govenro. E l'ex rottamatore, raccontano, avrebbe frenato i propositi bellicosi di Bellanova.

 

Dopo questi passaggi i quattro ministri titolari del dossier tornano a incontrarsi in videoconferenza. Una riunione piuttosto tesa: da una parte Bellanova, Lamorgese e Provenzano, dall'altra Catalfo. Lo scontro riguarda la durata dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri: la proposta di partenza di Iv era quella di 6 mesi rinnovabili per altri 6. Dopo il niet di Catalfo si tenta la mediazione su 3 mesi ma, anche in questo caso, la ministra del Lavoro ha fatto muro. Bellanova sbotta: «Io, da bracciante, non posso permettere che i lavoratori siano lasciati nelle mani dei caporali».

 

 

nunzia catalfo giuseppe conte

 

 

I TEMPI

La riunione, come detto, prosegue oggi. Ma che l'accordo non sia poi così lontano lo dimostrano le parole di Crimi in serata, meno ultimative, di quelle del pomeriggio: «Continueremo a fare tutto quello che serve per l'emersione del lavoro nero. Ma se c'è una sanatoria modello Maroni, Bossi, Fini e altri noi non ci stiamo». Il capo politico dei 5Stelle e la ministra Catalfo, nella battaglia con gli alleati, sono però zavorrati dalla spaccatura interna al Movimento: l'ala che fa capo al ministro degli Esteri Luigi Di Maio si oppone con tutte le forze alla sanatoria; i grillini di sinistra, capeggiati dal presidente della Camera Roberto Fico, sono assolutamente favorevoli a procedere con la regolarizzazione.

 

IL PRESSING

pomodoro 3

Il tema sarà oggetto anche dei prossimi incontri tra Conte e i capidelegazione dei partiti di maggioranza, c'è la possibilità che le norme sulla regolarizzazione possano entrare nel decreto maggio che il governo dovrebbe varare nelle prossime ore. Lamorgese fa sfoggio di ottimismo: «Sul tema c'è una condivisione di fondo e si arriverà a un testo definito». Sul tema sono intervenuti ieri anche il Papa e la Cei: «Mi ha colpito l'appello dei braccianti agricoli - racconta Bergoglio - la dignità del lavoro e della persona va rimessa al centro dell'agenda»; e il presidente dei vescovi Gualtiero Bassetti aggiunge: «Chiediamo a chi ha il compito di promuovere il bene comune di non dimenticare queste persone e di indicare le vie per una loro regolarizzazione».

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."