emmanuel macron marine le pen

LA FRANCIA SPACCATA IN DUE - ANCHE TRA GLI STRANIERI D’OLTRALPE COLPISCE LA POLARIZZAZIONE TRA CHI VOTERÀ MACRON E CHI LE PEN: ILA COMUNITÀ MUSULMANA UFFICIALE SI SCHIERA CON IL PRESIDENTE USCENTE. SECONDO GLI ULTIMI SONDAGGI, SETTE SU 10 VOTERANNO IL TOYBOY DELL’ELISEO AL SECONDO TURNO (E TE CREDO, VISTE LE PROPOSTE DI MARINE SU BURQA E INTEGRAZIONE!) - MA NELLE BANLIEUE POVERE E DEGRADATE, DOVE L’ESTREMA SINISTRA DI MELENCHON HA RAGGIUNTO IL 60%, SONO TENTATI DAL VOTO DI ROTTURA ALLA CANDIDATA SOVRANISTA…

1- A SAINT-DENIS LA BANLIEUE DI ESTREMA SINISTRA TENTATA DA LE PEN

Estratto dell'articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

 

MARINE LE PEN CON LA STESSA POSA DI EMMANUEL MACRON

A Saint-Denis, (…)  comune a nord di Parigi, capoluogo di uno dei dipartimenti più giovani e poveri di Francia, il leader di France Insoumise ha conquistato il 61% delle preferenze. Un plebiscito. Nassira sta mangiando patatine con amiche in un fast food davanti allo Stade de France, dove la nazionale black-blanc-beur alzò la coppa del Mondo. Nassira non era ancora nata. Indossa l'hijab e studia per diventare commercialista. Anche lei vacilla.

 

MAPPA DEI RISULTATI DEL PRIMO TURNO DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI FRANCESI

Ha visto che Le Pen propone l'esenzione delle tasse fino a trent' anni e un prestito a tasso zero fino a 100mila euro per comprare casa. «Certo, è un po' razzista, ma non sono sicura che farebbe peggio degli altri» dice a sorpresa. Il bando del velo previsto nel programma lepenista? «Sta cambiando idea, e non mi preoccupa».

 

macron le pen

Accanto alla cattedrale, il mercato è un viaggio negli odori e nei sapori. Dominique Peysset trascina a fatica il carrello della spesa. Assistente sociale, 56 anni, è rimasta delusa dall'eliminazione del candidato della gauche radicale. «Ho pianto quando ho visto i risultati del primo turno » confessa. Ricorda di aver votato contro Le Pen padre nel 2002, e poi di nuovo contro la figlia, cinque anni fa.

 

marine le pen emmanuel macron

«Ora non ci sto più». Il progetto del capo di Stato di aumentare l'età pensionabile da 62 a 65 anni è per lei uno spartiacque. «Trovo Macron pericoloso, proprio come Le Pen» spiega. «Mi spaventa vedere che il liberalismo, la destra e l'estrema destra sono diventati in maggioranza ». (…)

 

2 - I MUSULMANI SI SCHIERANO PER MACRON

Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

 

Al primo turno delle elezioni presidenziali francesi i voti dei musulmani sono andati in massa a Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale. Secondo un sondaggio dell'istituto Ifop, sette su dieci hanno dato la loro preferenza al candidato della France insoumise, aiutandolo a ottenere quel 21,95% che gli ha permesso di arrivare sul podio e sfiorare la qualificazione al ballottaggio.

 

BANLIEUE DI PARIGI

E ora, in vista del secondo turno di domenica prossima, verso chi si dirigerà il prezioso bacino elettorale musulmano? Venerdì, la Grande moschea di Parigi e il Rassemblement des musulmans de France (Rmf), ossia due delle più importanti federazioni islamiche di Francia, hanno invitato i loro correligionari a sbarrare la strada all'«estrema destra» di Marine Le Pen, orientandosi verso il presidente uscente, Emmanuel Macron.

 

«Oggi alcune forze maligne si stanno facendo sentire e chiedono la messa al bando dei musulmani. Come reagire dinanzi a questa malvagità che si sta banalizzando e insinuando nell'animo delle persone?

emmanuel macron marine le pen

 

Con un voto per garantire la continuità della République», ha scritto il rettore della Grande moschera di Parigi, l'algerino Chems-Eddine Hafiz, in un comunicato di venerdì 15 aprile. Sulla scia di Hafiz, l'Rmf, presieduto dal franco-marocchino Anouar Kbibech, ha lanciato un appello ai fedeli di Allah affinché facciano «trionfare i valori repubblicani». «Siamo coscienti dell'obbligo di neutralità politica richiesto dalla nostra missione, ma dobbiamo agire anzitutto come cittadini responsabili. Per questo motivo, riteniamo che solo un voto per Emmanuel Macron possa permettere al nostro Paese di preservare i princìpi repubblicani e consolidare i valori di apertura, di tolleranza e di solidarietà che lo hanno sempre caratterizzato», ha affermato Kbibech.

MELENCHON 3

 

Quest' ultimo, ex direttore del Consiglio francese del culto musulmano, disse nel 2015 che «bisognava raddoppiare il numero di moschee in Francia» (attualmente ce ne sono più di 2.500) per venire incontro alla comunità islamica francese e migliorare le sue condizioni.

 

Hafiz, dal canto suo, balzò al centro delle cronache nel 2006 dopo aver sporto denuncia contro il settimanale Charlie Hebdo, per aver pubblicato alcune vignette su Maometto, le stesse che costarono la vita a Wolinski e agli altri vignettisti il 7 gennaio 2015.

marine le pen contro macron per la sua visita ai caraibi

 

Dall'Algeria, come riportato dal quotidiano El Watan, è arrivato un altro segnale in favore di Macron. Il presidente del Senato algerino, Salah Goudjil, avrebbe avuto una conversazione telefonica con il suo omologo francese, il gollista Gérard Larcher, per decidere da che parte stare, ossia dalla parte di Macron. «L'Algeria ha scelto il suo campo. I due candidati in lizza per il secondo turno sono consapevoli che, benché minoritari, i francesi di origini algerine possono cambiare il risultato delle elezioni», ha scritto El Watan. Questa sera, alla Grande moschea di Parigi, il rettore ha organizzato un iftar di sostegno alla candidatura di Emmanuel Macron all'Eliseo

 

MACRON LE PENBANLIEU DI PARIGI - RISSA TRA RAGAZZINIscontri con la polizia nelle banlieue 3marine le pen nel video del partito renaissance di macron

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”