becciu marogna

FREE MAROGNA - LADY BECCIU TORNA LIBERA CON OBBLIGO DI FIRMA, DIVIETO DI ESPATRIO E CONSEGNA DEL PASSAPORTO. LA PROCURA GENERALE AVEVA DATO PARERE NEGATIVO ALLA SCARCERAZIONE DELLA DONNA RAVVISANDO IL PERICOLO DI FUGA E LA MANCANZA DI UN INDIRIZZO PRECISO TRA MILANO E LA SARDEGNA. MA I GIUDICI D'APPELLO HANNO SCELTO DI LIBERARLA. E SPIEGANO CHE NON È SCONTATO CHE VERRÀ CONCESSA L'ESTRADIZIONE DALL'ITALIA AL VATICANO (ECCO COME FUNZIONA)

 

E ORA LA MAROGNA DIVENTA UNA ROGNA GIURIDICA (E POLITICA) - E' IL PRIMO CASO DI ESTRADIZIONE DALL'ITALIA AL VATICANO DI UN CITTADINO ITALIANO. ABBIAMO CHIESTO ALL'AVVOCATO GENTILONI SILVERI COSA PUÒ SUCCEDERE ALLA LADY DI BECCIU

https://m.dagospia.com/e-ora-la-marogna-diventa-una-rogna-giuridica-e-politica-intervista-ad-a-gentiloni-silveri-250131

 

 

 

1.BECCIU: MAROGNA TORNA LIBERA CON OBBLIGO DI FIRMA

CECILIA MAROGNA

 (ANSA) - Torna libera e con obbligo di firma Cecilia Marogna, la manager arrestata il 13 ottobre nell'indagine vaticana sull'ex cardinale Angelo Becciu. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano, come riferito dai legali dello studio Dinoia, che la assistono. Marogna, la 39enne cagliaritana coinvolta nell'indagine sull'ex numero due della Segreteria di Stato della Santa Sede, Angelo Becciu (anche lui indagato), è stata scarcerata dopo essere finita a San Vittore il 13 ottobre, arrestata a Milano, tramite Interpol, su mandato di cattura delle autorità vaticane con le accuse di peculato e appropriazione indebita aggravata.

 

Due giorni fa, davanti ai giudici della quinta penale d'appello (presidente del collegio Franco Matacchioni) era stata discussa l'istanza presentata dai legali dello studio Dinoia, che avevano chiesto di farla tornare libera o di disporre quantomeno i domiciliari. I giudici hanno deciso la scarcerazione ma con obbligo di firma.

 

cardinale angelo becciu

La Procura Generale aveva dato parere negativo alla scarcerazione della donna ravvisando il pericolo di fuga e la mancanza di un indirizzo preciso tra Milano e la Sardegna, fattore che ostacolava l'eventuale concessione dei domiciliari. Uno dei difensori, l'avvocato Fabio Federico, aveva contestato "alla radice" l'arresto che era stato convalidato peraltro dalla stessa Corte con conseguente misura cautelare in carcere, oggi revocata. Secondo il legale, che ha citato l'articolo 22 dei Patti Lateranensi, Marogna "non poteva essere arrestata dato che l'accordo tra Italia e Vaticano consente l'estradizione dal Vaticano all'Italia, ma non quella dall'Italia al Vaticano".

 

 Per la difesa, poi, non sussisteva nemmeno "il pericolo di fuga", poiché il suo arresto è avvenuto "sotto casa mentre stava andando al supermercato". I giudici hanno deciso, in pratica, che le esigenze cautelari possono essere tutelate con la sola misura dell'obbligo di firma. Va avanti, intanto, il procedimento sull'eventuale estradizione (udienza non ancora fissata).

 

Marogna, che qualche giorno fa non aveva dato il consenso alla sua consegna, secondo la ricostruzione della magistratura d'Oltretevere, avrebbe usato parte del mezzo milione che avrebbe ricevuto per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, per l'acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso. Somma che la donna, che si è definita specializzata in relazioni diplomatiche in contesti difficili, ha ammesso di aver ricevuto spalmata su quattro anni e che, a suo dire, includeva il suo "compenso, i viaggi, le consulenze" effettuate.

 

 

CECILIA MAROGNA

2.BECCIU: CORTE, TEMA ESTRADIZIONE TUTTO DA VALUTARE

 (ANSA) - "La difesa ha introdotto una complessa tematica in ordine alla possibilità di concedere l'estradizione" di Cecilia Marogna, "relativamente alla quale si intravedono profili di apprezzabile sostenibilità, certamente suscettibile di ulteriore e doverosa valutazione nella sede di merito, allorché verrà esaminata la domanda di estradizione formulata dalla Santa Sede". Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nell'ordinanza con cui ha scarcerato la manager 39enne coinvolta nell'inchiesta vaticana su Angelo Becciu. La difesa aveva sostenuto che Marogna "non poteva essere arrestata dato che l'accordo tra Italia e Vaticano consente l'estradizione dal Vaticano all'Italia, ma non quella dall'Italia al Vaticano".

 

I giudici, in sostanza, nell'ordinanza spiegano che non è scontato che verrà concessa l'estradizione, ma che il tema introdotto dalla difesa dovrà essere valutato nel procedimento. Scarcerando Marogna, la Corte (Matacchioni-Arnaldi-Siccardi) non ha accolto la richiesta della Procura generale che chiedeva il mantenimento della custodia in carcere "conformemente alla sollecitazione del Ministero della Giustizia". La Corte, poi, fa notare che Marogna "è cittadina italiana e vanta un indubbio radicamento sul territorio nazionale", essendo anche "madre di una figlia minorenne". Dunque, per i giudici la "esigenza di garantire in concreto che la persona della quale è domandata l'estradizione", di cui "sono documentati gli interessi coltivati nella vicina Slovenia", non "si sottragga all'eventuale consegna" può essere tutelata da "misure cautelari meno afflittive".

 

becciu celebra al golfo degli aranci

Da qui l'obbligo di firma e non la custodia in carcere, la "cui necessità non è stata, peraltro, al momento nemmeno dimostrata". Marogna avrà l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nella stazione dei carabinieri "competente per il domicilio che verrà eletto all'atto della scarcerazione" nei giorni "di lunedì, mercoledì e venerdì". I giudici hanno anche disposto "il divieto di espatrio" e la "consegna" alle autorità di polizia "del passaporto".

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...