CREMLINO, CAMBIO DOTTRINA NUCLEARE È SEGNALE A PAESI OSTILI
VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI
(ANSA) Le modifiche annunciate della dottrina nucleare russa sono un segnale chiaro inviato ai paesi ostili. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass. "Questo è un segnale che avverte questi Paesi delle conseguenze se partecipano ad un attacco al nostro Paese con vari mezzi, e non necessariamente nucleari", ha affermato Peskov.
CREMLINO, 'NON È IN PROGRAMMA UN AUMENTO DELL'ARSENALE NUCLEARE'
(ANSA) - MOSCA, 26 SET - La Russia non ha in programma un aumento dei propri arsenali nucleari, "piani di questo tipo non sono stati discussi e non ci sono state dichiarazioni al riguardo" nella riunione del Consiglio di sicurezza russo: lo afferma il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.
PUTIN: «PRONTI A USARE L’ATOMICA» LO ZAR DECISO A CAMBIARE DI NUOVO LA DOTTRINA RUSSA
Estratto dell'articolo di Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI - VIGNETTA BY OSHO
Un attacco contro la Russia condotto con razzi, droni, aerei, «armi aeree e spaziali» e quant’altro da un Paese che non dispone di bombe atomiche ma «con la partecipazione o l’appoggio di uno Stato nucleare» potrà essere considerato una «aggressione congiunta contro la Federazione Russa». E così «anche se il nemico, utilizzando armi convenzionali, crea una minaccia critica» a Russia o Bielorussia.
Ognuna di queste evenienze sarebbe tale da mettere in moto una risposta di Mosca con il ricorso ad armi nucleari. È questa la sostanziale modifica che sta per essere apportata alla dottrina del Paese che dispone del più grande arsenale atomico del globo, assieme agli Stati Uniti, che con la Russia possiedono l’88 per cento delle armi atomiche del mondo.
E Putin ha sottolineato particolarmente che basta l’appoggio di una potenza nucleare a un Paese non nucleare che attacchi la Russia perché questo attacco sia considerato «un’aggressione congiunta».
Perché sia efficace, la deterrenza deve essere credibile. Il tuo nemico, cioè, deve essere convinto che in determinate circostanze farai veramente quello che hai minacciato di fare. E per Vladimir Putin, che ieri sera ha presieduto al Cremlino una riunione specifica del Consiglio di Sicurezza russo sulla «deterrenza nucleare», questo è un problema.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Perché ha già sollevato più volte lo spettro del ricorso all’arma atomica ma, per fortuna, non lo ha mai fatto. E gli ucraini stanno convincendo un numero sempre maggiore di alleati occidentali che lo zar stia semplicemente bluffando.
Ricorrere a ordigni di questo tipo, per quanto «piccoli» o «tattici» o «di teatro» come dicono gli esperti (ma sempre più potenti dei due di Hiroshima e Nagasaki) potrebbe portare a una escalation che nessuno sa dove si fermerebbe. Forse a quella previsione attribuita ad Albert Einstein che la guerra successiva verrebbe combattuta dai sopravvissuti «con i sassi».
Ma ora le cose cambiano, a quanto sembra, e il nuovo pensiero del Cremlino viene scritto nero su bianco. [...] Ecco quindi la possibile risposta a un’azione ucraina appoggiata da Stati Uniti e Paesi nucleari europei (Gran Bretagna e Francia). Esattamente quello di cui si discute in questi giorni.
Ma cosa potrebbe fare Mosca? L’uso di una atomica contro il territorio di Kiev avrebbe certamente effetti catastrofici e conseguenze imprevedibili. Ecco allora che forse gli strateghi di Putin pensano a una azione «dimostrativa», magari in mare. Ma anche in questo caso, nessuno può dire fin dove si arriverebbe. [...]
putin zelensky macron biden zelensky vertice nato biden zelensky vertice nato ARMI ALL UCRAINA - VIGNETTA BY ANDREA BOZZO - IL GIORNALONE - LA STAMPA VLADIMIR PUTIN - ARMI ATOMICHE