conte azzolina

GOVERNO DIETRO LA LAVAGNA - SU MATURITÀ E RITORNO IN AULA REGNA IL CAOS - NON CI SONO I COMMISSARI PER GLI ESAMI: SOLTANTO IN LOMBARDIA MANCA IL 41 PER CENTO DEI PRESIDENTI - PRESIDI, SINDACATI E GENITORI IN RIVOLTA. E LA AZZOLINA FINISCE “COMMISSARIATA” DA CONTE…

Francesca Angeli per “il Giornale”

MANIFESTO LEGA ABRUZZO CONTRO LUCIA AZZOLINA

 

Il caos scuola domani arriva sul tavolo di Palazzo Chigi. Due i dossier spinosi da affrontare. Quello di una Maturità già dimezzata e sempre più a rischio per mancanza di presidenti di commissione e poi il buio assoluto rispetto alla ripresa delle lezioni in settembre. In molti Paesi europei con situazioni pandemiche analoghe alla nostra gli studenti sono tornati a scuola mentre in Italia l' unica soluzione trovata è stata quella di lasciarli a casa.

 

La questione delle commissioni scoperte per Antonello Giannelli, presidente dell' Associazione nazionale presidi, Anp, verrà risolta dall' ordinanza ministeriale che prevede le nomine d' ufficio, alle quali ci si può sottrarre soltanto presentando un certificato medico. «Il problema è grave soltanto in Lombardia dove manca il 41 per cento dei presidenti - dice Giannelli- In linea di principio siamo contrari ad affidare più commissioni a uno stesso presidente ma l' ordinanza prevede anche questa eventualità se necessario»

conte azzolina

 

Sulla riapertura i dirigenti scolastici chiedono di fare chiarezza sugli obiettivi. Tutti i problemi di organizzazione e gestione verranno affrontati domani in una riunione di coordinamento a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, il ministro dell' Istruzione Lucia Azzolina, sempre più in difficoltà, le organizzazioni sindacali, le Regioni, il ministero dei Trasporti, la Protezione civile, il Comitato Tecnico Scientifico e i rappresentanti degli studenti. È anche in corso un braccio di ferro tra governo e sindacati che hanno proclamato uno sciopero per l' 8 giugno revocato dalla commissione di Garanzia. Ma i sindacati non intendono cancellarlo.

lucia azzolina

 

La Azzolina promette lo stop alla didattica a distanza e assicura che verranno date le «linee guida e un pacchetto di strumenti». Ma sarà poi «ogni scuola a dover declinare come far ripartire l' anno». Interverranno gli enti locali, garantisce la Azzolina «mettendo a disposizione sale comunali, orti botanici, parchi, teatri, cinema. Quando non sarà possibile il distanziamento, porteremo gli studenti fuori».

 

Dichiarazioni che non fanno che aumentare la preoccupazione dei dirigenti scolastici. Giannelli porrà domande semplici al governo. «Dobbiamo mantenere lo stesso livello di servizio degli anni precedenti? - chiede Giannelli - Dobbiamo fare ore di 60 minuti, di 40 o basta mezz' ora? Se ho 50 classi e le devo dimezzare mi devono dare 50 luoghi dove sistemare i miei studenti. Non possono pensare che il dirigente vada a bussare alle porte di un museo o di un oratorio. Si parla di spazi aperti, ma quando pioverà e farà freddo? Le soluzioni vanno indicate. Non basta chiedere il distanziamento dobbiamo avere gli strumenti per mettere in pratica quelle indicazioni».

lucia azzolina

 

Per Giannelli si trascura il fatto che l' aggregazione «lo stare insieme» è uno degli elementi costituenti della scuola. «Occorre stravolgere le fondamenta stesse del modo di fare scuola e non possono dire ai presidi: arrangiatevi», insiste. Ma perché allora negli altri Paesi a scuola sono già tornati? Per Giannelli la risposta è sotto gli occhi di tutti. «La logistica. Gli edifici scolastici italiani sono antichi, non sono flessibili - spiega - Ma ad esempio avete visto gli istituti danesi? Parchi, palestre, aule sterminate, spazi, laboratori. Certo che sono tornati a scuola».

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."