GRILLOMAO DÀ L’ULTIMATUM AI SUOI SCHIAVETTI: “SIAMO IN GUERRA, NON CI ALLEEREMO MAI. O VINCIAMO O PERDIAMO IRRIMEDIABILMENTE”. AMEN

1. M5S, ORELLANA: «NO A TABÙ SULLE ALLEANZE» - IL SENATORE «DISSIDENTE»: «NON SI USINO PARAOCCHI». GRILLO:«SIAMO IN GUERRA, PRESTO NUOVO VDAY, TENETEVI PRONTI»
Da "Corriere.it"

Nuova riunione per i senatori del Movimento 5 Stelle dopo la seduta di «autocoscienza» andata in scena lunedì a Palazzo Madama. Il secondo round prima della ripresa dell'attività parlamentare ha toccato nervi ancora scoperti. Gli stessi affrontati ieri in una sorta di «resa dei conti tra «aperturisti» verso il Pd e ortodossi. La «distanza dal capo», i «rapporti con la stampa», i «troppi personalismi» del movimento, di nuovo al centro del dibattito.

NO AI TABÙ - A rilanciare l'eventuale formazione di un nuovo governo se l'esecutivo Letta cadesse è stato soprattutto Luis Alberto Orellana, che a una domanda dei cronisti sulle ipotesi di appoggio ad un'eventuale nuova maggioranza, ha risposto: «Sono per il dialogo come lo eravamo ad aprile scorso», anche se si è trattato di un «dialogo infruttoso. Parliamo solo di se, si tratta solo di ipotesi che non si concretizzeranno, ma non bisogna avere tabù. In Sicilia abbiamo un'alleanza in corso, lì non è un tabù. A Ragusa abbiamo vinto perchè ci siamo fatti aiutare da altri». «Siamo in 50 - fa notare - non possiamo pensare di fare un governo in 50 e non possiamo metterci paraocchi con dei no assoluti».

Ipotesi stoppata dal capogruppo del M5S a Palazzo Madama, Nicola Morra: «Siamo in guerra - ha detto -. Siamo in guerra contro il palazzo e il potere. Grillo l'ha fatto il tentativo» di alleanza «con Bersani, ma è stato tutto inutile».

IN GUERRA - I toni sono gli stessi usati dal «capo» nel suo blog: Annunciando un nuovo «Vaffaday», il terzo, per il Movimento, Beppe Grillo scrive: «Siamo in guerra, una guerra che deciderà il destino di questo Paese per il prossimi decenni». «O ci sarà una svolta o una lenta stagnazione con facce nuove a proteggere i vecchi interessi di sempre», ha spiegato. E ai parlamentari che nel corso della riunione hanno espresso dubbi sulla linea politica del movimento, il leader dice (sempre via blog): «Chi vuole guardarsi l'ombelico si tiri fuori. Il M5S non è il suo ambiente. E paragona l'attività politica del Movimento a una partita a scacchi. «Ogni casella disponibile va presidiata.

Parafrasando Karl von Clausewitz: "La politica non è che la continuazione della guerra con altri mezzi"». E prosegue: «Non è più tempo di parlarsi addosso, ma di azioni, di segnali, di presenze. Il Parlamento si è dimostrato una scatola di tonno vuota, il contenuto lo aveva già divorato da tempo il Sistema. Bisogna tornare nelle piazze e pretendere che la Rai diventi una casa di vetro, oggi è solo uno strumento di propaganda in mano ai partiti».

CRISI DI GOVERNO - Il senatore Orellana, che è considerato un «dissidente», in precedenza era intervenuto anche sulla crisi di governo: «Non dipende da noi. Non siamo maggioranza», aveva detto. Bollando poi come «invenzione giornalistica» quanto scritto sui 15 senatori pronti a lasciare il movimento. «Si tratta di un desiderio del Pd e non solo del Pd», ha detto.


2. SIAMO IN GUERRA
Beppe Grillo per il suo blog, www.beppegrillo.it

Kasparov, il campione sovietico, diceva che gli scacchi sono il gioco più violento che esiste. Ed è una partita a scacchi con un Sistema Organizzato a norma di legge quella in corso da anni in Italia. Una partita che ha mandato a morte giudici, fatto esplodere bombe, espulso silenziosamente dalla scacchiera giocatori avversari in tutti i settori della società. E' avvenuto nella politica, nell'informazione, nelle grandi industrie, nell'arte.

Chi è nel Sistema deve far parte del Sistema, sia questi un politico, un cantante, un industriale. L'occupazione degli spazi della scacchiera è continuo, incessante, a colpi di leggi, di disinformazione, dell'utilizzo di ogni regola fatta su misura. Ogni casella disponibile va presidiata. Parafrasando Karl von Clausewitz "La politica non è che la continuazione della guerra con altri mezzi". Il MoVimento 5 Stelle non è violento, ma è rivoluzionario.

Vuol cambiare la società, restituire ai veri giocatori, i cittadini, la scacchiera, il gioco. Cambiare in senso democratico la Costituzione e lo Stato. Il M5S è una variabile che il Sistema, non solo quello nazionale, non aveva previsto e ha quindi reagito con ogni mezzo possibile per escluderlo dal gioco. Il M5S è condannato dalla sua stessa natura a vincere la partita o a perderla irrimediabilmente. I pezzi bianchi non possono allearsi con quelli neri. A differenza degli scacchi in questa partita non è previsto il pari, ma solo lo scacco matto. Siamo in guerra, una guerra che deciderà il destino di questo Paese per il prossimi decenni.

O ci sarà una svolta o una lenta stagnazione con facce nuove a proteggere i vecchi interessi di sempre. Le giovani generazioni non hanno un futuro, laureati e diplomati hanno lasciato l'Italia a centinaia di migliaia in questi anni alla ricerca di lavoro e di opportunità. Sono loro i nostri rifugiati politici costretti ad espatriare, come i siriani, come i libici. Prendono il treno al posto dei barconi. Come in tempo di guerra, lasciano le loro case bombardate dalla corruzione e dall'arroganza della classe politica.

Non è più tempo di parlarsi addosso, ma di azioni, di segnali, di presenze. Il Parlamento si è dimostrato una scatola di tonno vuota, il contenuto lo aveva già divorato da tempo il Sistema. Bisogna tornare nelle piazze e pretendere che la RAI diventi una casa di vetro, oggi è solo uno strumento di propaganda in mano ai partiti. Con i fatti, non con le parole. Chi vuole guardarsi l'ombelico si tiri fuori. Il M5S non è il suo ambiente. Presto faremo il terzo VDay. Tenetevi pronti.

 

BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO BEPPEGRILLO GRILLO A ROMAluis alberto orellananicola morra deputati grillinigrillini GRILLINI OCCUPANO LA CAMERA

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO