trump krugman

LA GUERRA COMMERCIALE DI TRUMP È LA FINE DELLA PAX AMERICANA - IL NOBEL PAUL KRUGMAN, DOPO AVER AMMESSO DI AVER CANNATO LA SUA PREVISIONE DI UNA RECESSIONE POST-ELEZIONE DI TRUMP, ORA ANNUNCIA NUOVI SFRACELLI, MA NON PER L'AMERICA CHE E' IN BOOM ECONOMICO: ''SE I DAZI FOSSERO SOLO CONTRO LA CINA, POTREI CAPIRE. MA TRUMP HA DICHIARATO GUERRA A TUTTI, E GLI EUROPEI SI RIVELANO UNA DELUSIONE…''

 

Articolo di Paul Krugman per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica

 

Vorrei fare chiarezza su due concetti sbagliati che stanno arroventando il dibattito sul conflitto commerciale. Non alludo alle idee sbagliate di Trump. Per quel che ne so, non ne sta azzeccando neanche una in politica commerciale. Tuttavia, credo che anche chi critica Trump commetta alcuni errori. Da un lato, sul breve periodo i costi di una guerra commerciale tendono a essere gonfiati.

paul-krugman

 

Dall' altro, le conseguenze a lungo termine di quello che sta accadendo sono molto più grandi di quello di cui la maggior parte delle persone sembra rendersi conto.

Sul breve periodo, una tariffa doganale è una tassa. Punto.

 

Le conseguenze macroeconomiche dei dazi dovrebbero pertanto essere considerate equiparabili alle conseguenze macroeconomiche di qualsiasi aumento d' imposta. E questo implica la difficoltà di giustificare il fatto che la guerra commerciale possa provocare una recessione globale.

 

Ma la politica commerciale non ha a che vedere soltanto con l' economia. Ha a che vedere anche con la democrazia e la pace. Negli Stati Uniti il sistema commerciale postbellico è nato dalla visione del segretario di stato di Franklin Delano Roosevelt, Cordell Hull, che vide nei rapporti commerciali tra le varie nazioni un mezzo per promuovere la pace.

Quel sistema, con i suoi contratti multilaterali e i suoi regolamenti per limitare l' azione unilaterale, fin dall' inizio fu un elemento importantissimo della pax americana.

 

La guerra commerciale di Trump dovrebbe di conseguenza essere considerata parte integrante del suo atteggiamento indulgente nei confronti dei dittatori stranieri, della sua mancanza di rispetto per i nostri alleati, del suo palese disprezzo della democrazia.

steven mnuchin donald trump

Un momento, so a che cosa state pensando: la Cina non è un alleato né una democrazia, e sotto molti punti di vista non si comporta granché bene negli scambi commerciali internazionali. Tutte queste non sono motivazioni ragionevoli per affrontare la Cina per le sue pratiche economiche?

 

Sì, è così. O così sarebbe se i dazi sui prodotti made in China fossero una storia isolata o se, meglio ancora, Trump stesse formando un' alleanza di nazioni per affrontare di petto le opinabili politiche cinesi. Il fatto, invece, è che Trump sta dichiarando guerra commerciale a quasi tutti. Quando imponi dazi alle importazioni dell' acciaio canadese a partire dalla ridicola teoria secondo cui metterebbero a repentaglio la sicurezza nazionale, e minacci di fare altrettanto per le automobili fabbricate in Germania, di fatto non stai dando vita a una coalizione strategica volta ad affrontare la Cina che si comporta male.

 

Quello che fai, in verità, è dare il colpo di grazia a ciò che è rimasto della pax americana. Tutto questo non era inevitabile, in ogni caso? Non penso. È vero, col passare del tempo il predominio economico degli Stati Uniti si è andato logorando, non perché stiamo diventando più poveri noi, ma perché il resto del mondo sta diventando più ricco.

 

C' era di che ben sperare però che un ordine internazionale relativamente pacifico potesse essere sostenuto da un' alleanza di potenze democratiche. Infatti, fino a pochi anni fa mi sembrava che stessimo assistendo esattamente a questo per quanto riguarda il sistema mondiale degli scambi commerciali, che vivevano una fase di transizione da un' egemonia statunitense in gran parte benevola a un dominio condiviso altrettanto benevolo da parte di Usa e Ue.

XI JINPING DONALD TRUMP

 

Arrivati a questo punto, però, le cose appaiono ben più fosche. Non si tratta soltanto di Trump. Anche gli europei si stanno rivelando una grande delusione.

 

Mentre gli europei sono deboli, Trump è perverso. Si sta dando un gran daffare per rendere il mondo un luogo più pericoloso e meno democratico, e la guerra commerciale è soltanto una delle manifestazioni di quella sua pulsione. Solo che le eventuali conseguenze negative per l' America e il mondo intero saranno molto più gigantesche di qualsiasi altra cosa sia possibile descrivere efficacemente con modelli economici sugli effetti dei dazi.

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…