trenta salvini

HAI FATTO TRENTA, FAI TRENTUNO – SALVINI SOSPETTA CHE DIETRO LE SCELTE E LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELLA DIFESA CI SIANO BOIARDI OSTILI CHE VOGLIONO BLOCCARLO – MA TANTO LA LINEA LA DETTANO LUI E LUIGINO: “PARLO OGNI GIORNO CON DI MAIO E CI METTIAMO D’ACCORDO SU TUTTO” – LA TRENTA TIRA IL SASSO E POI NASCONDE LA MANO: “IL GOVERNO È UNITO”, MA IN UNA CONVERSAZIONE TELEFONICA CON LA MAMMA…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

PAOLO SAVONA GIANCARLO GIORGETTI GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Le sue regole d' ingaggio prevedono di non entrare mai in aperta polemica con l' alleato, anche quando il conflitto è conclamato: accadeva ieri con Forza Italia, accade oggi con i Cinquestelle. Ciò non significa che Salvini eviti di mandarle a dire.

 

Sugli sbarchi, per esempio, ha trovato il modo di regolare i conti con il ministro della Difesa, manifestamente contraria alla linea dura del Viminale: «Non ho capito - commentava l' altra sera il titolare dell' Interno - se dietro la sua presa di posizione ci sono le strategie dei militari, di qualche ammiraglio della Marina e magari anche della Guardia Costiera, che è di competenza delle Infrastrutture... Io comunque vado avanti e non mi faccio condizionare dalle strutture».

SALVINI MANGIA UN HAMBURGER A VILLA TAVERNA

 

La stilettata rivolta alla Trenta disvela il pensiero fisso di Salvini, la sua idiosincrasia verso gli apparati, la preoccupazione che proprio le «strutture» possano impedirgli di portare a compimento il progetto sull' immigrazione.

 

paolo savona elisabetta trenta

D' altronde, già nelle scorse settimane si erano manifestati degli attriti con alcuni pezzi dell' intelligence, culminati nella scelta di non volare in Libia con l' aereo messo a disposizione dai servizi. In ogni caso il ministro dell' Interno ha evitato lo scontro diretto con la collega di governo, perché a suo modo di vedere non ce n' è bisogno: «Parlo ogni giorno con Di Maio, ci mettiamo d' accordo su tutto. Tanto basta».

elisabetta trenta

 

Traduzione: Salvini voleva (e vuole) far capire che la linea dell' esecutivo è competenza dei due leader, e che agli altri esponenti del gabinetto ne è affidata la gestione.

Anche ieri è stato evidente: mentre il capo dei grillini ha aperto alla reintroduzione dei voucher per agricoltura e turismo nel «decreto dignità», il segretario leghista ha dato il via libera al taglio dei vitalizi.

 

Perciò il responsabile del Viminale ha lasciato che fosse il premier, due giorni fa, a gestire il vertice interministeriale sui migranti, prima di incontrare Conte da solo alla vigilia degli incontri europei. E non ha inteso nemmeno rispondere alla titolare della Difesa, che in un' intervista ad Avvenire si è espressa sul valore dell' accoglienza e contro «la demonizzazione» delle Ong.

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 9

 

È vero che al mattino la Trenta ha tentato di attutire il colpo: «Nessuno strumentalizzi le mie parole. Il governo è unito». Ma è altrettanto vero che la sera prima, alla festa della Link Campus University, proprio la Trenta era stata ascoltata mentre parlava al telefono: «Mamma, domani leggi Avvenire così ti tranquillizzi».

 

La tesi secondo la quale la titolare della Difesa abbia dato voce a quella parte del Movimento che si riconosce nella linea del presidente della Camera Fico, regge fino a un certo punto. Salvini ha un' altra idea e individua semmai nelle «strutture» una forma di resistenza. Ma ciò che pensa (e dice) non è una novità, anzi.

 

elisabetta trenta giuseppe conte

Sull' immigrazione, infatti, con il «governo del cambiamento» non è cambiato nulla rispetto ai governi della precedente legislatura. Nel senso che le dinamiche e le tensioni sono le stesse: una lunga sequenza di contrasti tra ministri sta accompagnando da anni la gestione della crisi migratoria.

 

matteo salvini palio siena 4

Ai tempi di Renzi, furono Alfano e Pinotti (cioè Interni e Difesa) a entrare in rotta di collisione quando si decise di chiudere l' operazione Mare Nostrum e passare all' operazione Triton, che puntava a cambiare le priorità e a privilegiare il tema della sicurezza. Allora la Marina arrivò ad attaccare pubblicamente il Viminale per evitare la svolta.

 

luigi di maio matteo salvini

Finché il premier non chiuse il discorso in un infuocato Consiglio dei ministri: «Vanno ridotti gli sbarchi e anche le spese per le missioni».

 

Chiaro il messaggio. Con Gentiloni a Palazzo Chigi si ripeté lo stesso copione, e contro la linea dura sulle Ong decisa da Minniti (Interni) intervenne Delrio (Infrastrutture), che voleva dare più margini alle regole del salvataggio in mare.

 

Lo scontro portò il responsabile del Viminale a disertare alcune riunioni di governo e fu necessaria la mediazione del capo dello Stato per ricomporre la frattura tra ministri dello stesso partito, facendo rientrare una delicatissima crisi.

SALVINI DI MAIO CONTE

 

Nulla di nuovo dunque, nemmeno sulle soluzioni da adottare per tentare di risolvere il problema. Al vertice Nato di ieri, il premier e la responsabile della Difesa hanno fatto sapere di aver chiesto l' intervento dell' Alleanza atlantica a tutela del quadrante meridionale. «Intervenga la Nato», diceva la Pinotti in un' intervista: era il 7 settembre 2014...

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…