giuseppe conte roberto gualtieri coronavirus

LO HANNO MES PROPRIO LI' - LA DISCUSSIONI TRA I MINISTRI DELLE FINANZE DELL’UE HA PRODOTTO TRE PROPOSTE SUL MES: UNA LINEA DI CREDITO RAFFORZATA CLASSICA OFFERTA A DIVERSI STATI MEMBRI SULLA BASE DI UNA SERIE DI CONDIZIONI CHE IMPLICANO UN PROGRAMMA DI RIENTRO E DI RIFORME INTERNE; UN MECCANISMO PER FORNIRE LIQUIDITÀ PER COPRIRE LA SPESA SANITARIA DELL'EMERGENZA; UN COVID-BOND EMESSO DAL MES O DALLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI…

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Sono stati febbrili nel fine settimana le discussioni, sempre per telefono o videoconferenza, tra diversi ministri finanziari della zona euro per trovare un accordo sul ruolo anticrisi del Meccanismo europeo di stabilità. Contatti, scambio di idee, di ipotesi continuati per ore quando poi è stato fatto il punto della situazione, mentre si vociferava di una riunione dell'Eurogruppo in formato completo. Riunione non confermata. «È ancora troppo presto per dire se si è più vicini o più lontani da un'intesa», indicava ieri sera una fonte europea.

 

PAOLO GENTILONI

Sul tavolo tre proposte: una linea di credito rafforzata classica offerta a diversi stati membri (non a uno solo per evitare lo stigma) sulla base di una serie di condizioni che implicano un programma di rientro e di riforme interne; un meccanismo per fornire liquidità per coprire la spesa sanitaria dell'emergenza che sarebbe di entità molto più modesta; un Covid-bond emesso dal Mes o dalla Banca europea degli investimenti.

 

«La discussione è in corso per adottare una buona decisione in vista del Consiglio europeo di giovedì», ha dichiarato il commissario all'economia Paolo Gentiloni. Discussione difficile perché riemergono le posizioni che hanno sempre diviso i governi quando si tratta di decidere se spostare decisamente l'asse delle politiche verso soluzioni comuni condividendone i rischi. Con il fronte del Nord, Germania in testa, che tira verso prestiti con una condizionalità e il fronte del Sud, con Italia e Spagna in testa, che non ci stanno.

 

L'IDEA TEDESCA

pedro sanchez con la moglie

È convinzione grossomodo generalizzata che occorre completare l'armamentario finanziario ed economico messo in piedi finora nella Ue. Oggi l'Ecofin è atteso dare il via libera alla sospensione del Patto di stabilità permettendo ai governi di aumentare deficit e debito. Gli aiuti di stato sono stati facilitati: ieri Bruxelles ha approvato i sostegni pubblici a imprese e banche in diversi paesi.

 

E ha dato il via libera agli aiuti dell'Italia per 50 milioni di euro per le imprese che producono ventilatori, mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza. Sul fronte della Bce il bazooka antivirus è già stato definito, l'Italia ne beneficerà fortemente. Venerdì l'idea era arrivare all'Ecofin di oggi (comincia alla 13) con una proposta condivisa sul ruolo del Mes. Circolerebbe un documento della coppia franco-tedesca Le Maire-Scholz.

lagarde merkel macron

 

Secondo alcune fonti occorre aspettare la riunione dei ministri Eurozona martedì. Il Mes ha a disposizione 410 miliardi di euro. L'idea tedesca e dei nordici è mantenere un quadro di condizioni per i prestiti indipendentemente dalla causa della crisi, che però non prefigura un rischio morale: nessun paese si trova nei guai perché ha perseguito i propri interessi a scapito degli altri. Si tratterebbe di una condizionalità ritardata, da far scattare a crisi sanitaria finita.

 

 Con tale linea di credito potrebbe entrare in gioco anche la Bce dovesse un paese perdere l'accesso ai mercati. L'Italia è nettamente contraria a qualsiasi tipo di condizionalità data, appunto, l'origine esterna della crisi. La Spagna è sulla stessa posizione così come il resto del fronte del Sud. Ha detto Gentiloni al Financial Times: «Non possiamo dire che siamo nella crisi più seria dalla seconda guerra mondiale (come dice Merkel) e poi restare con i nostri punti di vista tradizionali italiani, tedeschi, francesi o olandesi». Nuova crisi nuovi strumenti.

sarkozy lagarde merkel

 

GLI STRUMENTI

Un'altra ipotesi è una linea di credito per l'emergenza sanitaria che però avrebbe dimensioni alquanto limitate, indica una fonte europea. Infine l'opzione Covid-bond. Su un'obbligazione comune della zona euro c'è sempre stata una resistenza di principio da parte tedesca. E oggi che è stato pure sospeso il patto di stabilità a Berlino non si trovano molti fan per questa prospettiva. Il Covid-bond era stato indicato dal premier Conte come uno strumento di grande importanza ed è stato appoggiato sia da Macron che da Sanchez.

LAURA CASTELLI

 

Lo vede di buon occhio la Bce: «Potrebbe aiutare, sta ai politici decidere, ha indicato la tedesca Schnabel, del board Bce. Si parla di un titolo senior, cioè con priorità di rimborso rispetto agli altri titoli sovrani nazionali. La sottosegretaria all'economia Castelli ha dichiarato: L'economia italiana ha bisogno di aiuti reali non di trappole, sì agli Eurobond, no alle condizionalità previste dal Mes, non vogliamo titoli senior che prevedano priorità di rimborso o altre condizionalità».

 

Che ci sia bisogno di decidere rapidamente è evidente a tutti. Peggiorano le ipotesi sulla profondità e la durata della recessione nella quale siamo già immersi: secondo Gentiloni è meglio abbandonare l'illusione che la fase economica europea sarà a V, rapida recessione seguita subito da un rapida risalita. Dunque, non restano che altre due lettere: U o L. Fase di stagnazione e poi dopo un po' la ripresa o fase di lunga stagnazione.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…