salvini maroni

INCHIESTA SPUNTATA - L’INDAGINE DELLA PROCURA DI GENOVA SUI 49 MILIONI DELLA LEGA VA VERSO L’ARCHIVIAZIONE: LA PROCURA TRASMETTERÀ GLI ATTI SULL’ASSOCIAZIONE “MARONI PRESIDENTE” AI COLLEGHI DI MILANO, DOVE INVECE VA AVANTI LA CACCIA AI 49 MILIONI DEL CARROCCIO SPARITI NEL NULLA - IL FASCICOLO SUI SOLDI FINITI IN LUSSEMBURGO SI È PRATICAMENTE SVUOTATO, ANCHE PERCHÉ I MAGISTRATI HANNO TROVATO UNO DEI COMPUTER CHE CERCAVANO COMPLETAMENTE FORMATTATO…

Da www.linkiesta.it

 

roberto maroni matteo salvini

L’inchiesta della procura di Genova sui 49 milioni della Lega va verso l’archiviazione. Mentre quella sull’associazione Maroni Presidente finirà a Milano per competenza territoriale. È questa l’anticipazione pubblicata da Repubblica.

 

Il fascicolo sui soldi che sarebbero finiti in Lussemburgo sembra ormai essersi definitivamente svuotato, anche perché i magistrati che indagano hanno trovato a Bergamo completamente formattato uno dei computer che cercavano – e che avrebbe dovuto contenere le prove degli spostamenti di denaro. Mentre nel capoluogo lombardo a breve approderà l’indagine sui soldi all’associazione di Maroni, sospettata di aver ricevuto parte del tesoro leghista attraverso la fatturazione di servizi per una campagna elettorale.

andrea manzoni e alberto di rubba

 

Il procuratore capo facente funzioni a Genova, Francesco Pinto, titolare dell’indagine sul riciclaggio insieme al pm Paola Calleri, smentisce però al quotidiano romano: «Smentisco che sia stato compiuto alcun atto o che siano in programma passaggi imminenti. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i colleghi di Milano solo per definire eventuali questioni di competenza territoriale. Non ho altro da dire».

 

BARACHETTI DI RUBBA MANZONI CENTEMERO – LOMBARDIA FILM COMMISSION

Se la procura di Genova si blinda, fonti investigative genovesi e milanesi raccontano al quotidiano le enormi difficoltà dell’indagine partita grazie all’esposto di un ex revisore dei conti della Lega, Stefano Aldovisi. Era stato lui, nel dicembre del 2017, a indirizzare gli investigatori verso la filiale di Bolzano della Sparkasse. Da lì, secondo l’accusa sempre respinta dal partito e dalla stessa banca, sarebbero transitati 10 milioni diretti in Lussemburgo, nel fondo Pharus Management, e rientrati poi in Italia nella disponibilità leghista. L’ipotesi di reato, però, nonostante rogatorie e sequestri all’estero, al momento è rimasta tale. Anche perché quando gli investigatori sono arrivati a quello che ritenevano un possibile traguardo, si sono trovati davanti un server svuotato.

SALVINI MARONI

 

Il computer cercato in Lussemburgo è stato ritrovato dagli inquirenti a Bergamo ormai formattato. Il materiale raccolto all’epoca è stato però prezioso per avviare l’inchiesta su Lombardia Film Commission. E alla condanna in primo grado di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.

 

giorgetti maroni salvini

A Milano tornerà anche l’inchiesta sull’associazione Maroni Presidente, ovvero sui 450mila euro arrivati all’ente per le elezioni regionali del 2013. E poi finiti all’azienda Boniardi Grafiche e da lì rientrati nei conti del partito. Stefano Galli, oggi assessore della giunta di Attilio Fontana in Lombardia e all’epoca presidente dell’associazione, resta indagato per riciclaggio.

 

sede lombardia film commission

L’inchiesta sui 49 milioni della Lega nasce dalla truffa elettorale della Lega Nord di Umberto Bossi e Francesco Belsito. Che secondo le sentenze ottenne quei soldi come rimborsi elettorali senza averne diritto. Dopo l’esposto di uno dei revisori contabili del partito la procura di Genova nel 2018 aprì l’inchiesta. Dopo la sentenza su Bossi e Belsito i giudici di Genova disposero la confisca diretta di quasi 49 milioni a carico del Carroccio, perché «somma corrispondente al profitto, da tale ente percepito, dai reati per i quali vi era stata condanna».

 

bossi salvini maroni

La Procura di Genova aveva poi chiesto e ottenuto, nel settembre 2017, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma indicata. Ma le cifre effettivamente sequestrate ammontavano allora a poco più di 2 milioni e gli altri soldi erano spariti. Un accordo tra Procura di Genova e gli avvocati della Lega Nord, raggiunto nel settembre 2018, aveva disposto la restituzione a scaglioni della somma in rate da 100 mila euro a bimestre. Con un piano di pagamenti da 600mila euro l’anno, secondo alcuni calcoli la restituzione si compirà in 80 anni.

 

la sede della lombardia film commission

Sempre Repubblica racconta poi come la Procura di Milano stia cercando notizie anche sulla nascita della nuova Lega di Matteo Salvini. Sotto la lente ci sono gli interrogatori del commercialista Michele Scillieri e il progetto delle varie leghe regionali, che secondo le accuse avrebbero rappresentato i “rivoli” in cui sarebbero stati riversati i soldi della nuova Lega. E, in parte, ciò che restava dei 49 milioni. L’obiettivo di queste newco leghiste, come si leggeva in una email del tesoriere Giulio Centemero dell’epoca, era quello di evitare i sequestri di Genova.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…