renzi conte bellanova

ITALIA VIVA, CONTE VIVACCHIA -  DOPO OLTRE DUE ORE DI CONFRONTO, BELLANOVA ANNUNCIA: "LA TASK FORCE NON C'È PIÙ, ABBIAMO CHIESTO PERCHÉ CI SONO SOLO 9 MILIARDI SULLA SANITÀ E PERCHÉ NON SI POSSONO UTILIZZARE I 37 MILIARDI DEL MES” - PRECISANDO: "NOI OGGI FINALMENTE ABBIAMO COMINCIATO A DISCUTERE. INVECE IL 7 DICEMBRE SIAMO STATI CONVOCATI IN UN CDM NEL CORSO DEL QUALE CONTE HA ILLUSTRATO PER UN'ORA E 7 MINUTI UN PIANO IN BASE AL QUALE SI ESPROPRIAVANO I MINISTERI, SI ESPROPRIAVANO LE REGIONI, SI METTEVA DA PARTE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SI FACEVANO ASSUNZIONI DI 6 ESPERTI E 300 PERSONE CHE DOVEVANO LAVORARE. OGGI QUELLA PROPOSTA NON C'È PIÙ”

Repubblica.it

 

MATTEO RENZI TERESA BELLANOVA

Giornata di nuovi incontri a Palazzo Chigi per Giuseppe Conte. Per scongiurare la crisi, continuano i tavoli di confronto con i partiti di maggioranza: è iniziato poco dopo le 11 il vertice fra il premier, il ministro dell'Economia Gualtieri e degli Affari europei Amendola e la delegazione di Italia viva senza il suo leader Matteo Renzi.

 

"Finalmente si comincia a discutere nel merito. Ci siamo riservati di presentare un documento. Abbiamo chiesto perché ci sono solo 9 miliardi sulla sanità e perché non si possono utilizzare i 37 miliardi del Mes", ha riferito la capodelegazione Iv, Teresa Bellanova al termine dell'incontro durato oltre due ore a cui hanno partecipato Maria Elena Boschi, Luigi Marattin, Ettore Rosato, Davide Faraone e le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti.

Zinga di Maio Conte Renzi

 

"Noi continuiamo a lavorare sul merito delle questioni. Ma oggi c'è un passo avanti. Finalmente Conte ha preso atto che le proposte di Italia viva sono positive e la task force nel testo" del Recovery che "ci è stato mandato ieri sera non c'è più", ha continuato soddisfatta la ministra. La risposta del premier sul documento che Iv gli farà avere a breve sul Recovery plan arriverà "nei primi giorni della prossima settimana", ha aggiunto Bellanova.

conte renzi

 

Precisando: "Noi oggi finalmente abbiamo cominciato a discutere. Invece il 7 dicembre siamo stati convocati in un Cdm nel corso del quale Conte ha illustrato per un'ora e 7 minuti un piano in base al quale si espropriavano i ministeri, si espropriavano le regioni, si metteva da parte la Pubblica amministrazione e si facevano assunzioni di 6 esperti e 300 persone che dovevano lavorare. Poi la parola passò al ministro Amendola. Oggi quella proposta non c'è più. E si comincia a discutere sul merito. Perciò c'è un passo avanti".

 

roberto gualtieri teresa bellanova giuseppe conte roberto fico suonano il tamburo

E sulla questione delle ipotetiche sue dimissioni ha precisato: "Qui il problema non è se le ministre Bonetti e Bellanova danno le dimissioni, cosicché qualcuno può prenderne il posto. Il problema è come lavorare nell'interesse del Paese. Noi vogliamo che l'Italia abbia le condizioni per vivere in serenità. Perché questo paese merita una classe dirigente adeguata a risolvere i problemi che ci sono", dalla crisi occupazionale ai vaccini, fino al Covid. "Il governo sta sereno se risolve quei problemi, se non li risolve è inutile", ha concluso la responsabile delle Politiche Agricole.

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

Verso le 13, a Palazzo Chigi è arrivata anche la delegazione di Leu, composta da Roberto Speranza, i capigruppo di Camera e Senato Federico Fornaro e Loredana De Petris, il sottosegretario al Mef, Maria Cecilia Guerra, e quello all'Università e alla Ricerca, Giuseppe De Cristofaro. L'incontro è durato circa un'ora e mezza ed è stato giudicato "molto costruttivo" da Fornaro. "Si è entrati nel merito sulle due grandi questioni - ha chiarito il deputato di Leu - ossia la ripartizione dei fondi e le metodologie, confermando la necessità di avere pochi progetti, ma molto incisivi, che possano cambiare realmente la vita delle persone". Leu ha commentato positivamente anche "l'apertura di Conte sulla governance".

 

conte zinga di maio speranza

Per domani alle 16 è convocato il Consiglio dei ministri. Poco prima dell'inizio della riunione Renzi ha ribadito nella sua e-news che ora "la palla sta nelle mani del premier". E ha aggiunto: "Hanno scritto che vogliamo poltrone. Hanno scritto che siamo irresponsabili. Hanno scritto che facciamo tattica. Hanno scritto, ma, come spesso accade, non hanno letto (...) Confidiamo che, con buona pace dei fabbricatori di polemiche, il presidente Conte questa lettera l'abbia letta. Vedremo se vorrà dare delle risposte. La palla adesso è nelle mani del premier, dipende solo da lui. Le risposte le deve all'Italia, non a Italia Viva".

 

di maio zingaretti conte

Il presidente del Consiglio, ieri, ha riaperto così il dossier Recovery Plan a partire dai suoi contenuti, ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc di maggioranza e ha puntato a portare la bozza finale in Consiglio dei ministri entro l'anno. Tre mosse con cui il capo del governo prova a respingere gli attacchi dei renziani per evitare una crisi di governo, ma la tensione con Italia Viva resta alta.

 

teresa bellanova mangia pizza

Il Pd, intanto, ha chiesto chiarezza sulla task force invitando a non sostituire le istituzioni. E il premier parlando dei tempi del 'Recovery' nell'incontro con la delegazione dem ha annunciato l'intenzione di voler "approfittare di queste vacanze per lavorare e arrivare in Cdm prima della fine dell'anno, tra il 26 e il 31 dicembre. Andare oltre - ha affermato - sarebbe un pessimo segnale a noi stessi, al Paese e ai cittadini che stanno soffrendo".

 

Ieri, prima di incontrare gli esponenti del Pd il presidente del Consiglio ha avuto un incontro con i grillini e alla fine sembra aver ceduto alle pressioni per un maggiore coinvolgimento del Parlamento nella gestione dei fondi europei.

 

maria elena boschi teresa bellanova foto di bacco (2)

Intanto, è scoppiata la polemica tra Davide Faraone, il capogruppo di Italia viva in Senato, e Dario Franceschini, capo delegazione dem nel governo. Che ha parlato di elezioni come via obbligata di una crisi, senza l'ipotesi di Conte-ter o altro. A cui ha replicato Faraone, negando che ci sia scompiglio nelle file renziane per l'ipotesi di un voto anticipato.

 

Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano a Radio Capital ha definito "irresponsabile una crisi al buio" innescata da "un partititino" come Iv: "Non lo dico io, ma lo dicono i sondaggi".

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