javier milei argentina motosega

JAVIER MILEI, UNO SVALVOLONE CHE RISCHIA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELL’ARGENTINA – IL LEADER POLITICO DELL’ULTRADESTRA, GRANDE AMANTE DEL SESSO TANTRICO (PRATICA CHE PERMETTE DI AVERE RAPPORTI LUNGHI ORE) SI È FATTO FILMARE MENTRE BRANDISCE UNA MOTOSEGA ACCESA URLANDO: “BRUCIAMO LA BANCA CENTRALE!”. IL VIDEO, DIVENTATO VIRALE SUI SOCIAL, SERVE A FAR CAPIRE AGLI ELETTORI L’ENTITÀ DEI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA CHE MILEI INTENDE FARE – IL POLITICO CON I CAPELLI DI MICK JAGGER, I MODI DI BEPPE GRILLO E LE IDEE DI DONALD TRUMP VIENE CHIAMATO “IL LOCO” (IL MATTO) PERCHÉ…

Estratto dell’articolo di Laura Lucchini per “La Repubblica”

 

javier milei brandisce una motosega 2

Il 22 ottobre è il compleanno di Javier Milei. In quel giorno in Argentina si celebra il primo turno di un’elezione storica che lo vede protagonista. Il “22” è il numero del “loco”, il pazzo. “Loco” è l’aggettivo che perseguita questo candidato di 52 anni che ha ribaltato la scena politica del paese sudamericano.

 

“Loco” è l’insulto, spietato, senza amore, che suo padre gli urlava da bambino quando lo picchiava. Il 22 di ottobre, se si crede nella cabala non c’è alternativa a che si compia la rivincita di Javier Milei, l’anarco-capitalista dagli occhi di ghiaccio. E se la profezia è perfetta, il 10 dicembre sarà presidente.

 

Javier Milei è il leader del partito politico di ultra-destra La Libertad avanza e lo scorso 17 di Agosto ha superato ogni pronostico e si è imposto alle primarie. Lo ha fatto con un discorso di antipolitica, che promette di mettere fine alla “casta” e ridurre l’inflazione che ad agosto ha toccato il 124% con tagli alla spesa pubblica.

 

Vuole privatizzare Istruzione e Sanità e dollarizzare l’economia. Promette di ridurre il corposo apparato ministeriale a otto portafogli. Lo ha fatto armato, letteralmente, di una motosega. Urlando «bruciamo la banca centrale!». Sbattendo i pugni sul tavolo. Attaccando tutti, dal Papa in giù.

 

A un mese esatto dalle elezioni è il candidato che toglie il sonno all’establishment. Secondo gli ultimi sondaggi La Libertad Avanza si colloca al 36%. Sergio Massa, candidato del peronismo attualmente al governo, è dato al 30%. Patricia Bullrich, del centro destra, al 24%. Con questi risultati, il Paese andrebbe al ballottaggio. Ma nessuno esclude la sorpresa.

javier milei brandisce una motosega 3

 

Ha l’acconciatura di Mick Jagger i modi di Beppe Grillo e le idee di Donald Trump. È l’alt-right incarnata in America Latina, che senza proporre nulla di nuovo ha fatto irruzione sulla scena come la novità assoluta. Contrario all’aborto, in un paese che ha vissuto una storica battaglia per legalizzarlo, è invece favorevole alla liberalizzazione del mercato degli organi.

 

Milei è nato nel 1970 nel quartiere borghese di Palermo a Buenos Aires. Suo padre, Norberto Milei è un imprenditore nel settore dei trasporti. Sua madre, Alicia Lichic è casalinga. Con entrambi, da anni, ha tagliato tutti i rapporti: «No existen», dice.

 

Ha compensato il vuoto stringendo una forte relazione con Karina, la sorella diventata una dei suoi consiglieri nell’avventura elettorale. Se viene eletto, assicura, «sarà lei la first lady». Ha studiato Economia, la materia che lo ha reso poi famoso come autore di testi e in seguito come opinionista televisivo che aggredisce e insulta gli interlocutori. […]

 

javier milei leader del partito libertad avanza1

C’è un mito da sfatare riguardo a Milei ed è il fatto che sia “un outsider”. Pur non essendo mai stato candidato prima del 2020, è stato sempre molto vicino alla politica: nel 2015 fu consigliere economico dello stesso Massa poi diventato Ministro dell’Economia. Nel 2012 di Daniel Scioli, governatore di Buenos Aires. Prima ancora, «negli anni 90 ha lavorato con il genocida Antonio Domingo Bussi, ex generale della dittatura, condannato per crimini contro l’umanità».

 

javier milei leader del partito libertad avanza

Tra le sue frequentazioni inoltre figurano storici e intellettuali di aperte simpatie naziste. «La domanda da porsi è piuttosto perché ha accettato solo ora di candidarsi visto che gli è stato chiesto innumerevoli volte», prosegue González. La risposta conduce a un lato oscuro del personaggio.

 

Nel discorso di vittoria alle primarie, Milei ha concluso ringraziando «la parte della mia famiglia che mi da tanta soddisfazione. I miei figlioli a quattro zampe: Conan, Milton, Murray, Robert e Lucas». […] Il problema è che Conan è morto nel 2017. Ed è questo l’evento che ha portato Milei in politica. […] È l’inizio di un percorso mistico che si approfondisce nel tempo e lo porta a comunicare con personalità morte e in ultima istanza con Dio che finirà per assegnargli una missione: guidare l’Argentina.

 

javier milei brandisce una motosega 4

I “cuccioli” di Conan sono in realtà dei cloni del defunto padre, ottenuti negli Stati Uniti. «Devo ammettere che la relazione con i cani è veramente un po’ strana. E si è vero, comunica con loro attraverso una medium», racconta a Repubblica Romina Seferian, una designer di moda, imprenditrice e personalità della televisione che ha avuto una relazione con il candidato.

 

Seferian si premura di sottolinearne le qualità: «È un uomo che ha una tavola da scacchi in testa. La sua intelligenza è superiore. E nell’intimità è un uomo di altri tempi, premuroso, gentile, fa regali». Regala a Romina biancheria intima e un manuale di sesso tantrico, «una pratica che lui stesso segue». Però è anche un uomo che «perde il controllo» e la fine della loro storia – breve come la maggior parte delle relazioni del candidato che si conoscono – è repentina e burrascosa.

 

javier milei brandisce una motosega 1

«Non vuole figli. So che la sua compagna attuale, Fatima Florez, li vuole. Temo che avrà una delusione. So anche che Fatima non va d’accordo con la sorella. E certo è strano che lui voglia Karina come first lady», conclude. […]

javier milei leader del partito libertad avanza 6javier milei leader del partito libertad avanza 8javier milei leader del partito libertad avanza 5javier milei 9javier milei 10javier milei 12javier milei leader del partito libertad avanza 2javier milei leader del partito libertad avanza 9

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?