matteo renzi - scuola di formazione politica della lega

JENA: “RENZI INSEGNA LA POLITICA AI LEGHISTI, COSÌ MAGARI SCENDONO AL 2 PER CENTO” – COME CAMBIANO LE COSE: MATTEUCCIO VA ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE DELLA LEGA E LA PLATEA LO APPLAUDE PURE! LONTANI I TEMPI IN CUI SALVINI DICEVA “MEGLIO ‘BESTIA’ CHE RENZI”: “NON SONO QUI A LISCIARVI IL PELO. NON VI DIRÒ CHE SONO UN POPULISTA COME HA FATTO CONTE” - A UN CERTO PUNTO GLI È SCAPPATO UN “NOI DI SINISTRA”, E SANGIULIANO, CHE LO INTERVISTAVA, HA AVUTO UN ATTIMO DI SMARRIMENTO…

<iframe width="400" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/aE2ieCFqy0U" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>

 

matteo renzi armando siri scuola di formazione politica della lega

1-  MAGARI

Jena per “La Stampa”

Renzi insegna la politica ai leghisti, così magari scendono al 2 per cento.

 

2 - REFERENDUM, APPLAUSI A RENZI DALLA PLATEA LEGHISTA (MA L'ALTRO MATTEO NON C'È)

Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”

 

Di Matteo, ieri alla scuola di formazione politica della Lega ce n'era uno solo.

Renzi. Il padrone di casa, Matteo Salvini, ha confessato alle agenzie di essere all'oscuro dell'invito: «Non lo sapevo. Lo ringrazio. Renzi è stato gentile ad accettare». Una versione che però non combacerebbe con la realtà dei fatti. «L'invito ufficiale me lo ha fatto Siri - ha detto il leader di IV ai suoi - ma è stato Salvini a dirmelo in Senato».

matteo renzi scuola di formazione politica della lega

 

È un piccolo antefatto, ma serve per inquadrare il gioco di specchi che è andato in scena ieri in casa della Lega dove Renzi, intervistato dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, ha strappato diversi applausi alla platea leghista nonostante quello tra i due Matteo sia un rapporto altalenante.

 

Alti e bassi. Distanze come sul reddito di cittadinanza - «L'avete votato voi. Va abolito. Non solo è sbagliato ma è profondamente antieducativo» - sulla riforma del catasto - «Non condivido la vostra battaglia» - , ma anche convergenze come sui referendum sulla giustizia: «Sicuramente, io voto a favore. Che passino o no i referendum, il tema della giustizia non finisce comunque qui».

 

salvini renzi

Attacchi sui «calci di rigore» sbagliati dal Matteo leghista nelle elezioni del presidente della Repubblica, ma anche riconoscimento dell'avversario. «Salvini una volta ha detto "meglio bestia che Renzi". Ce le diamo e continuiamo a combattere, qualche volta insieme, spesso divisi». Punti di contatto? «Il nome di battesimo sulla carta d'identità».

 

gennaro sangiuliano matteo renzi scuola di formazione politica della lega

Non si erano ancora conclusi gli applausi della sua entrata in scena che Renzi ha subito messo in campo le sue arti retoriche individuando un nemico comune. «Non sono venuto qui per lisciarvi il pelo - attacca l'ex premier - non sono qui a dirvi che sono un populista come ha fatto Conte. Io non sono un populista».

salvini renzi

 

È proprio il leader dei Cinque Stelle il convitato di pietra di questa lectio renziana. «Nel centrodestra avete qualche tensioncella. Nel centrosinistra se il campo largo è quello con i Cinque Stelle, mi pare che non ci sta nemmeno il Pd. Si stanno accorgendo che Conte è inaffidabile, ci hanno messo un po' ma ci stanno arrivando». A un certo punto gli scappa un «noi di sinistra».

 

matteo renzi scuola di formazione politica della lega 1

«Noi di sinistra chi?» chiede Sangiuliano: «Sono venuto dalla Lega solo per dire che sono di sinistra. Non potevo certo farlo alla festa di Leu», replica Renzi suscitando le risate della platea. Esattamente come quando parlando di fisco ha citato il codice da inserire nella dichiarazione dei redditi per assegnare il due per mille a Italia Viva: «Non avrei mai immaginato che un giorno sarei venuto qui a chiedere il 2 per mille per IV. È troppo anche per me».

matteo renzi gennaro sangiuliano scuola di formazione politica della lega

 

Torna serio. Rivendica quando Bossi gli disse «sei stato l'unico che ha fatto qualcosa per i miei». «I tuoi chi?». «Gli imprenditori del Nord». Attacca ancora una volta Conte sulle armi agli ucraini: «Le armi sono state fondamentali, ora serve un'azione diplomatica. Conte si è scoperto pacifista all'improvviso perché ha letto un sondaggio». Alla fine lancia la sua proposta di riforma elettorale: «Facciamo una legge elettorale come quella del sindaco d'Italia, ci si scontra, poi si va al ballottaggio e chi vince, governa per 5 anni. Su questo mi piacerebbe che ci ritrovassimo». Sipario. Applausi.

matteo renzi scuola di formazione politica della lega gennaro sangiuliano matteo renzi scuola di formazione politica della lega matteo renzi armando siri scuola di formazione politica della lega.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…