giuseppe dioguardi ustica

LA VERITÀ SU USTICA È A PORTATA D’ARCHIVIO – PARLA L’EX MARESCIALLO DELL’AERONAUTICA, GIUSEPPE DIOGUARDI, IN SERVIZIO DURANTE LA NOTTE DELL’INCIDENTE: "IL SISMI AVEVA MESSO NERO SU BIANCO DUE VERSIONI. LA PRIMA RICOSTRUIVA QUANTO ACCADUTO LA NOTTE DEL 27 GIUGNO 1980 SULLA BASE DEGLI ELEMENTI A DISPOSIZIONE DELL’INTELLIGENCE, LA SECONDA ERA LA VERSIONE DI COMODO CHE SUGGERIVA ALLE ISTITUZIONI DI RENDERE PUBBLICA. C’ERANO CINQUE COPIE IN GIRO..."

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “La Repubblica”

 

IL RECUPERO DEI RESTI DELL AEREO DC9 DI ITAVIA

Il vuoto di verità sulla tragedia di Ustica è una storia di documenti che mancano. Alcuni nascosti, altri distrutti, altri ancora, cruciali, potrebbero essere chiusi in archivi di Stato che nessuno ha aperto. «Io so come trovarli», sostiene oggi il 62enne Giuseppe Dioguardi, maresciallo dell’Aeronautica in pensione che ha lavorato nelle segretaria particolari di quattro ministri della Difesa (Lagorio, Spadolini, Gaspari e Zanone).

 

Dioguardi ebbe per le mani una relazione segretissima del Sismi su Ustica. Poi venne mandato personalmente a bruciare faldoni nelle basi dell’Aeronautica in Sardegna e nel sud Italia. L’intervista di Giuliano Amato a Repubblica , per lui, è stata una liberazione.

 

«Finalmente Amato ha detto le cose come stanno. Era sottosegretario alla presidenza del Consiglio ai tempi di Craxi quando circolò un’importante relazione del Sismi su Ustica, non è uno che parla a caso».

 

GIUSEPPE DIOGUARDI

Dioguardi, partiamo da quella relazione. Di che anno è?

«Del 1986, fu prodotta dall’ammiraglio Martini, allora capo dell’intelligence militare. A quell’epoca ero nella segreteria particolare di Giovanni Spadolini. Il 17 giugno di quell’anno, me lo ricordo perché era il giorno in cui l’Italia perse contro la Francia agli ottavi di finale dei mondiali, il capo di gabinetto della Difesa mi chiese di prendere una cartellina di pelle dal suo ufficio a palazzo Baracchini e di portarla con urgenza a Pian dei Giullari perché Spadolini doveva leggerla, controfirmarla e inoltrarla a Craxi. Fui scortato da due carabinieri. Spadolini mi accolse in vestaglia rossa. Aprì la cartella, lesse e si arrabbiò…».

 

strage ustica 9

Perché?

«Mi disse: ‘ricordati, caro Giuseppe, non c’è niente di più schifoso di quando i generali vogliono fare i politici’. Ripeteva: ‘Guarda, guarda le puttanate che hanno scritto!’ Poi fece una telefonata a Craxi alla fine della quale, senza convinzione, controfirmò le otto pagine del Sismi».

 

Fu Craxi a imporglielo?

«Sì»

 

Cosa c’era nella relazione?

«Tra le altre cose si parlava di due Mirage francesi in volo, di un Tomcat americano, di Mig libici…Non posso rivelare nel dettaglio il contenuto, perché è oggetto di una deposizione di dodici ore che nel 2011 ho rilasciato ai pm di Roma.

STRAGE DI USTICA - LA DINAMICA DELL INCIDENTE

 

È coperta da segreto istruttorio. Posso però dire che il Sismi aveva messo nero su bianco due versioni: la prima ricostruiva quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 sulla base degli elementi a disposizione dell’intelligence, la seconda era la versione di comodo che il Sismi suggeriva alle istituzioni di rendere pubblica».

 

Di quella relazione agli atti dell’inchiesta non c’è traccia. È stata distrutta?

«Penso proprio di no».

 

Dov’è allora?

«Ogni documentazione classificata rimane all’interno della segreteria speciale del gabinetto del ministro. A quanto ne so c’erano cinque copie in giro: l’originale, una minuta e un minutario rimasti nell’archivio del Sismi, poi una quarta copia presso la segreteria speciale al ministero della Difesa e l’ultima alla segreteria speciale della presidenza del Consiglio».

GIULIANO AMATO - INTERVISTA A REPUBBLICA SULLA STRAGE DI USTICA - 2 SETTEMBRE 2023

 

Possibile che gli inquirenti non abbiano cercato lì?

«L’hanno fatto, ma per accedervi non basta un mandato del pm, serve l’autorizzazione dell’Autorità nazionale per la sicurezza, articolazione della Presidenza.

 

E bisogna sapere come cercare, sono plichi cartacei, vanno usati criteri di 37 anni fa. I due finanzieri inviati dalla procura non hanno trovato la relazione del Sismi perché non sapevano come cercarla. Si sono fermati a cinque centimetri dalla verità».

 

Si può ancora trovare?

«Sì, se il governo lo vuole davvero. La premier ha chiesto ad Amato di produrre nuove prove quando potrebbe far cercare quella relazione del 1986, e altri documenti importanti, nell’archivio della segreteria speciale della Presidenza del Consiglio. Lo stesso può fare il ministro Crosetto nella segreteria speciale della Difesa».

 

dc9 itavia strage di ustica

Perché è così complicato trovare documenti ufficiali su Ustica?

«Per colpa di una circolare…»

 

Cioè?

«Tra il 1982 e il 1988 lo Stato maggiore dell’Aeronautica emanò una circolare interna: ordinava a tutti i reparti di non usare la parola ‘Ustica’ nei documenti ufficiali. Al massimo si poteva scrivere ‘noto evento’ o ‘noti fatti’.

 

Lo scopo era rendere quelle carte meno interessanti per chiunque ne fosse venuto in possesso. E anche più complicate da ritrovare, una volta archiviate».

 

Cosa deve chiedere l’Italia al governo francese, per arrivare alla verità?

«I piani di volo dei Mirage decollati quella notte. Lì dentro c’è tutto: orari, scopo della missione, quantitativi di carburante usati». […]

 

STRAGE DI USTICA

Ha mai distrutto documenti riservati?

«Sì. Mi è stato ordinato e l’ho fatto fino al 2004. Nel 2008 ho lasciato l’Aeronautica».

 

Dove fu mandato a distruggerli?

«Nelle basi militari di Pantelleria, Crotone, Alghero e all’aeroporto di Comiso quando venne chiuso per trasferire gli archivi cartacei alla base di Sigonella. A Pantelleria andai nel weekend dopo l’orario d’ufficio, c’era poca gente in giro».

STRAGE DI USTICA

 

Ha distrutto carte su Ustica?

«Non posso rivelarlo, è nella parte secretata del mio verbale».

 

Le sedi che indica fanno pensare di sì. A Pantelleria alcuni sostengono che la notte di Ustica atterrò un mig libico per il rifornimento, e ad Alghero nell’ipotesi dei due caccia francesi decollati dalla base di Solenzara potrebbero aver raccolto tracce di quei voli, o addirittura i documenti contabili di eventuali rifornimenti.

«Sono ottime deduzioni. Ma, ripeto, non posso confermare o smentire».

USTICAitavia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…