giovanbattista fazzolari giorgia meloni

“GLI AUDIO DI BERLUSCONI SU PUTIN? PER GIORGIA MELONI NON SONO STATI COSA GRADITA” – IL GIANNI LETTA DELLA DUCETTA, GIOVANBATTISTA FAZZOLARI (CHE COME DAGO-ANTICIPATO SARA’ SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA): “DI QUELLA VICENDA RESTA LA PREOCCUPAZIONE DI QUANTO LA DISINFORMAZIONE RUSSA ARRIVI AD ALTO LIVELLO: BERLUSCONI È UNO DEI TANTI CHE NE SONO STATI PERMEATI – TAJANI AGLI ESTERI? SE NON FOSSE AFFIDABILE SUL DOSSIER RUSSO IL PROBLEMA LO AVREBBE TUTTO L'OCCIDENTE. I MIEI TWEET SU MATTARELLA? NON ERANO ATTACCHI PERSONALI MA TWEET DI DISAPPROVAZIONE" - CHIAMALA "DISAPPROVAZIONE": GLI DAVA DEL "ROTTAME" E "ASPIRANTE DEMONIO"...

Articoli correlati

FAZZOLARI NON HA OTTENUTO NESSUN MINISTERO, PERCHE\' LA MELONI VUOLE PORTARSELO A CHIGI COME..

QUANDO IL GIANNI LETTA DELLA MELONI FAZZOLARI DEFINIVA MATTARELLA UN ROTTAME. SARA' PER QUESTO CHE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI

«È un giorno storico». Giovanbattista Fazzolari, il responsabile del programma politico di FdI che molti (meno lui) davano come ministro o sottosegretario papabile esulta anche se nella squadra di governo non c'è.

 

Perché?

«C'erano persone più adatte di me, come Alfredo Mantovano, magistrato di altissimo profilo. Ma sono fierissimo della svolta: primo governo con un presidente del Consiglio donna, in cui la destra esprime la leadership e con ministri di grande spessore».

berlusconi meloni salvini alle consultazioni

 

La sua esclusione non c'entra con i tweet contro Mattarella o pro battaglione Azov?

«Ho dato il giusto tributo agli eroici difensori di Mariupol e lo rivendico. E su Mattarella non erano attacchi personali ma classici tweet di disapprovazione su scelte da me non condivise. Ma il mio nome nella lista non c'è mai stato in quelle posizioni».

 

L'opposizione dice che sembra un governo nostalgico, già dai nomi come Sovranità alimentare

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI

«L'abbiamo copiato dal ministero francese. Aver aggiunto Merito a Istruzione è un bel segnale. Al bruttissimo Transizione Ecologica preferiamo Ambiente ed Energia. E Imprese e Made in Italy è il ministero che le imprese hanno sempre chiesto: meglio di Mise».

 

La sinistra teme una svolta anti-costituzionale. Sbaglia?

«Mattarella non avrebbe dato il mandato in dieci minuti e accettato l'intera lista dei ministri se ci fosse stato questo dubbio. E poi il presidenzialismo alla francese su cui vogliamo aprire il dibattito è quello del Pd della vecchia ora. Il cambiamento c'è, enorme, ma non è questo».

 

meloni berlusconi salvini al quirinale

Allora quale?

«Giorgia ha come unico obiettivo fare il bene dell'Italia. Non un governo comunque. E quindi non abbiamo ministri come Di Maio, messi in una casella solo perché frutto di trattativa fra alleati. Tutti sono inattaccabili».

 

Veramente l'opposizione attacca Eugenia Roccella alla Famiglia.

«È certamente un governo identitario. Di Roccella, che viene dal femminismo, possono non piacere le idee che rispecchiano la posizione di FdI, contraria alla propaganda gender nelle scuole e al "genere percepito". Ma non le si può negare cultura ed equilibrio».

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI

E Crosetto alla Difesa?

«Dell'Aiad che presiedeva fanno parte prevalentemente aziende pubbliche. Non c'è conflitto di interesse».

 

La trattativa però c'è stata. Meloni alla vigilia non ha minacciato di mollare?

«Lo ha detto dall'inizio. O un governo che ha le carte in regola per la situazione che ci aspetta o non se ne fa nulla. Ma gli altri erano d'accordo».

 

Dire «no» a Salvini sul Viminale non è stato facile

«Non c'è stato bisogno. Ha quei processi, vergognosi, per la sua attività da ministro. Dal primo giorno saremmo stati in imbarazzo. Ci conveniva? No. Lo ha riconosciuto».

 

E il veto su Ronzulli? O il braccio di ferro Nordio-Casellati?

«La politicizzazione del caso Ronzulli non ha aiutato. Poi lei ha detto che non c'era problema. Casellati si occuperà di Riforme: clou del nostro programma. La verità è che dal mandato alla consegna della lista sono passate poche ore. Siamo una squadra coesa che non perde un minuto».

berlusconi meloni salvini al quirinale

 

Che cosa ha detto Meloni degli audio di Berlusconi sui rapporti con Putin?

«Non è stata cosa gradita. Ma FI ha chiarito più volte che della sua posizione filo-atlantica parlano i dati: in tutti gli atti formali mai, a differenza di Sinistra italiana e M5S, ha posto un problema. E l'Ue ha ribadito fiducia a Fi, componente del Ppe».

 

Cosa resta di quella vicenda?

«La preoccupazione di quanto la disinformazione russa arrivi ad alto livello: Berlusconi è uno dei tanti che ne sono stati permeati».

 

E Antonio Tajani neoministro degli Esteri?

silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale

«È figura di spicco del Ppe. Se non fosse affidabile sul dossier russo il problema lo avrebbe l'Ue e tutto l'Occidente. Noi non arretreremo né sulle sanzioni, né sull'invio delle armi all'Ucraina».

 

Berlusconi a via della Scrofa è una svolta?

 «In quei giorni era difficile vedersi fuori Roma. Si poteva andare in un bar, la sede FdI è logisticamente più comoda».

 

Meloni si è commossa mentre leggeva la lista?

«Fortemente emozionata. È riuscita a fare qualcosa di incredibile».

 

I ministri sono stati scambiati per questo? O qualcuno ci ha ripensato?

«Credo per un equivoco».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?