renzi mattarella

“UN BIS DI MATTARELLA? NON È ALL'ORDINE DEL GIORNO - I PIZZINI DI RENZI: “CONSIGLIO AI LEADER DI CENTRODESTRA DI NON ANDARE AL BALLOTTAGGIO SUL CAVALIERE: SE FANNO L'ERRORE DI BERSANI NEL 2013 SONO FINITI. GIANNI LETTA? SECONDO VOI LO PROPORRANNO? NON CREDO. PERO’ SCOMMETTO CHE IL 27 GENNAIO, ALLA QUARTA VOTAZIONE, AVREMO UN PRESIDENTE. O UNA PRESIDENTE

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

 

RENZI MATTARELLA 3

Renzi elenca alcuni possibili schemi alternativi a Berlusconi. Non il Mattarella bis, ufficialmente: «Non credo che l'ipotesi sia all'ordine del giorno, va contro i suoi desiderata. E poi, per eleggerlo glielo devono chiedere tutti: ma Salvini e Meloni non ce li vedo».

 

Semmai, l'ex premier immagina un moderato di centrodestra o Mario Draghi: «È il giocatore più rispettato in Italia e nel mondo. Se sta a Palazzo Chigi sono contento, se va al Quirinale sono contento. La ricaduta di Draghi al Colle è la necessità di varare un nuovo governo». Non sarà facile, ammette: «Potrebbe essere un esecutivo con una maggioranza Ursula oppure un governo dei leader, come dice Salvini. Ci si può ragionare. Ma io non sarò ministro».

 

RENZI E LA PARTITA DEL COLLE

Alessandro Di Matteo per "la Stampa"

 

RENZI MATTARELLA

Il centrodestra può essere regista dell'elezione del capo dello Stato, ma solo se «evita di "bersanizzarsi"» e sceglie un candidato «che va bene anche agli altri», perché andando alla conta su Silvio Berlusconi rischia di dover affrontare una sorta di «ballottaggio» molto pericoloso alla quarta votazione.

 

Parola di Matteo Renzi che a Metropolis, il format digitale del Gruppo Gedi condotto da Gerardo Greco, mette in guardia Lega, Fdi e Fi:

 

«Se i leader del centrodestra fanno l'errore di Bersani nel 2013 sono finiti».

Eppure Berlusconi è molto convinto, non vuole tornare indietro. Lei lo ha sentito?

salvini renzi meloni Berlusconi

«L'ultima volta che l'ho visto è stata sette anni fa, quando abbiamo rotto sul presidente della Repubblica, quello di prima. Nel mio piccolo, se posso dare un suggerimento a chi farà il "king maker" è: sul presidente della Repubblica mai innamorarsi di una sola idea».

 

Salvini dice: deve essere un personaggio che nasce nell'ambito del centrodestra. «Vediamo, questa è un'idea di Salvini. Bisogna che lui sia bravo ad ottenere il consenso per arrivare lì. Nello stesso Parlamento nel 2013 Bersani non ce l'ha fatta, noi nel 2015 sì, siamo stati un po' meno incapaci di Bersani.

 

Io vedo tre schemi di gioco diversi: il primo è il presidente eletto "nell'ambito del centrodestra", come dice Salvini. Hanno 460 grandi elettori, se sono bravi e trovano un nome del centrodestra che va bene anche agli altri, apprezzato dal centrosinistra o comunque votato anche da un pezzo del centrosinistra Ce ne sono di personalità. In quel caso: game, set, match».

 

Però non può essere Berlusconi, perché agli altri non va bene

«La sua sintesi mi sembra difficilmente smentibile vista la discussione in corso (nel centrodestra, ndr)».

House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella

Quindi i suoi grandi elettori non voteranno mai per Berlusconi, qualunque cosa succeda? «Non sento Berlusconi da questa estate. Quello che penso della candidatura di Berlusconi lo dico a Berlusconi, se mi chiama. O, se il centrodestra lo ufficializzerà, in modo altrettanto ufficiale dirò quello che penso in pubblico, anche se lei non fa fatica a immaginarlo».

 

Sgarbi ha detto che c'è stata una conversazione tra lei e Berlusconi e lei si sarebbe detto disponibile a votarlo se si impegna a cambiare la legge elettorale.

«Tutti noi conosciamo l'estro e la fantasia di Vittorio Sgarbi, che evidentemente raggiunge livelli onirici. Parliamo del secondo schema che ho in mente, lo schema Draghi: io non mi straccio le vesti, dico se sta a Palazzo Chigi sono contento, se sta al Quirinale sono contento.

 

Poi c'è la terza ipotesi, cioè che si vada allo scontro su Berlusconi. Cioè che il centrodestra - non alla prima ma alla quarta votazione - porti Berlusconi. A quel punto si apre invece lo spazio perché vi sia una conta tra Berlusconi e un candidato di tutto il resto dello schieramento. Secondo me ove si andasse a questa sorta di ballottaggio è tutt' altro che sicuro che Berlusconi prenda i voti che qualcuno immagina. Dopodiché, trovo sagge le parole di Gianni Letta, ha fatto un appello molto serio. Le sue parole definiscono uno schema di gioco completamente diverso da quello della conta».

renzi mattarella

 

Possibile che il piano B del centrosinistra sia la carta Mattarella, soprattutto se la situazione dei contagi non consentisse serenamente l'elezione?

«Che Sergio Mattarella sia un buon candidato lo penso da qualche anno Non voglio fare l'interpretazione autentica del presidente della Repubblica, ma credo che continuare a parlare del bis sia in qualche misura andare contro i suoi desiderata. Secondo, per rieleggere un presidente bisogna che glielo chiedano tutti. Al momento non li vedo Salvini e Meloni a farlo».

 

Salvini dice: se Draghi andasse al Quirinale ci vorrebbe un governo dei leader. Lei si siederebbe?

«No. Se lei mi dice: è d'accordo su un governo dei leader? Io dico che si può ragionare. Se mi dice: tu, Matteo, vai a fare il ministro? No, grazie. Ho già dato. C'è un tempo per ogni cosa».

 

salvini renzi

 Ma c'è un'altra ipotesi, che il centrosinistra faccia quello che il centrodestra fece su Prodi, cioè non partecipi alla votazione su Berlusconi.

«Dice Letta - il nipote - che il centrosinistra dovrebbe non entrare in aula. Naturalmente si può discutere di tutto. C'è un piccolo corollario: e se non vanno a sbattere? La scelta di non partecipare innanzitutto sarebbe uno sgarbo istituzionale, che noi contestammo quando fu fatta dal centrodestra. Perché l'Aventino sul presidente della Repubblica secondo me non si fa. Ma il capolavoro sarebbe se quelli poi se lo eleggono Invece io credo che il centrodestra si prenda un bel rischio se va alla conta. Non credo che il centrodestra possa permettersi di andare a sbattere sul presidente della Repubblica. E quindi credo che cercheranno una soluzione».

 

Basta che facciano un nome: Gianni Letta.

salvini renzi

«Secondo lei lo metteranno? Non credo. Peraltro, suggerirei prudenza su chi bruciare al primo turno: non candiderei nessuno alla prima, con il quorum alto e i positivi per Covid. Dico prudenza. Ma io scommetto che il 27 gennaio avremo un presidente. O una presidente».

berlusconi salvini renzisalvini renzidraghi mattarella renzi partita di poker

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…