“CONTE NON FARÀ NULLA, NON HA LE CAPACITÀ” – IL PRIMO ESPULSO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, GIOVANNI FAVIA, MENA DURO SULL’EX PREMIER: “HA USATO LA PANDEMIA PER COSTRUIRSI UN CONSENSO. I 5 STELLE HANNO AMMAINATO LE BANDIERE DEL CAMBIAMENTO E ADESSO PENSANO SOLO ALLO STIPENDIO” – “CON CASALINO METTERÀ IN PIEDI UNA GRANDE OPERAZIONE MEDIATICA, MA IL PROBLEMA È L'IDENTITÀ, LA DEMAGOGIA NON BASTA” – “NON PARLIAMO PIÙ DI UN MOVIMENTO, MA DI UN UFFICIO DI COLLOCAMENTO, DI MIRACOLATI CHE SI SONO VENDUTI. ANCHE LE LOTTE INTERNE SONO TUTTE DI POTERE…”

-

Condividi questo articolo


Luca Monticelli per “la Stampa”

 

giovanni favia 1 giovanni favia 1

Nove anni fa entrò in rotta di collisione con Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. L'ex consigliere regionale in Emilia-Romagna Giovanni Favia fu il primo espulso eccellente dei 5 stelle. Oggi gestisce otto ristoranti a Bologna e difende la categoria dalle chiusure stabilite dai decreti Covid. Ieri ha organizzato una manifestazione in autostrada, bloccando un tratto dell'A1. «Purtroppo - dice - ho subito l'incompetenza dei 5 stelle anche da imprenditore».

 

Conte è il nuovo leader del Movimento, cosa ne pensa?

«Ha usato la pandemia per costruirsi un consenso. I 5 stelle hanno ammainato le bandiere del cambiamento e adesso pensano solo allo stipendio».

 

L'ex premier continua a essere un politico popolare, non vuole dargli una chance?

«La sua popolarità è cresciuta grazie all'agenzia di marketing che ha instaurato a Palazzo Chigi e alle dirette Facebook. Non farà nulla, non ha le capacità».

giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s

 

Ha un compito molto difficile, rilanciare e tenere uniti i pentastellati.

«Sicuramente non vorrà ostacoli e chiederà di fare le liste come vuole. Conte è camaleontico e sui social va forte, sposta voti. Con Casalino metterà in piedi una grande operazione mediatica, ma il problema è l'identità, la demagogia non basta».

 

Cosa è rimasto del Movimento delle origini?

«Non parliamo più di un Movimento, ma di un ufficio di collocamento, di miracolati che si sono venduti. Anche le lotte interne sono tutte di potere: peones contro big, Casaleggio che chiede soldi, Conte che vuole comandare. Magari ci fossero le correnti, almeno si confronterebbero su aspetti politici. È uno schifo».

giovanni favia e beppe grillo 1 giovanni favia e beppe grillo 1

 

Eppure il Pd punta a un'alleanza con i 5 stelle. Perché?

«I democratici sono patetici, hanno criticato Conte quando faceva i decreti sicurezza e si dichiarava populista e ora lo immaginano leader dei progressisti. Forse non hanno capito che la gente li vota per disperazione».

 

Mi sembra di capire che lei non sia poi così lontano dalla linea Di Battista, difende i dissidenti?

«Non hanno più credibilità, non penso che da loro possa nascere qualcosa di nuovo. Stanno solo cercando di ottenere uno spazio di visibilità».

 

E Davide Casaleggio?

giovanni favia 4 giovanni favia 4

«Io venni espulso perché dissi che il Movimento era diretto in maniera opaca da Gianroberto Casaleggio. Quando poi è venuto a mancare c'è stato il vuoto totale. Davide non è come il padre, però oggi, in questo stallo alla messicana, simpatizzo per lui. Davide è l'unico che sembra avere qualche principio, sicuramente ha più pudore degli altri».

 

Le sorti dei 5 stelle dipendono ancora da Beppe Grillo?

«No. È capace di dire tutto e il contrario di tutto, non ha una passione politica, da incendiario è diventato pompiere». -

giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s 3 giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s 3 BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s 2 giuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…