biden afghanistan

“UN FALLIMENTO DA 2 TRILIONI DI DOLLARI NELL'ARCO DI VENT'ANNI” - IL POLITOLOGO IAN BREMMER METTE IN FILA GLI ERRORI DEGLI USA IN AFGHANISTAN: “LE AGENZIE DI INTELLIGENCE AMERICANE RITENEVANO CHE KABUL AVREBBE RESISTITO AI TALEBANI ADDIRITTURA DUE O TRE ANNI. GLI STATI UNITI HANNO COMBATTUTO ACCANTO AI LORO ALLEATI PER DUE DECENNI, MA QUANDO È VENUTO IL MOMENTO DI STACCARE LA SPINA, BIDEN LO HA FATTO DA SOLO. SI POTEVA ANCORA EVITARE IL DISASTRO SE WASHINGTON AVESSE..."

IAN BREMMER

Ian Bremmer per il “Corriere della Sera”

 

Il ritiro maldestro delle truppe americane dall'Afghanistan rappresenta la prima vera crisi dell'amministrazione Biden in politica estera. La colpa non va attribuita alla decisione di ritirarsi: si è trattato di un errore attuativo, non strategico. La presenza americana nel Paese si era fatta sempre più insostenibile. Gli Stati Uniti avevano già riportato in patria un numero consistente di truppe, mentre i talebani guadagnavano rapidamente territorio, e in patria ben pochi americani si interessavano ormai all'intera vicenda.

 

joe biden discorso dopo il ritiro dall afghanistan

Biden aveva ereditato un processo di pace andato in frantumi e avrebbe dovuto affrontare la prospettiva di un rinnovato conflitto contro le forze talebane, sempre più agguerrite, se avesse fatto marcia indietro sugli impegni sottoscritti da Trump. Riprendere i combattimenti avrebbe richiesto un ulteriore coinvolgimento militare che nessuno, nel governo Biden, a cominciare dallo stesso presidente, era disposto ad appoggiare. Il ritiro è stata la migliore tra le varie opzioni, tutte pessime.

 

Il presidente Biden è profondamente convinto di questo, come ha ribadito nel suo appello alla nazione lunedì scorso. Ma la sorpresa maggiore - davvero scandalosa, se si pensa all'esperienza e alla professionalità della squadra di sicurezza nazionale e politica estera messa in piedi da Biden - è venuta dalla palese incompetenza dimostrata nell'esecuzione.

 

Di seguito i principali errori in cui sono incappati gli americani:

 

JOE BIDEN E LA PRESA DI KABUL DA PARTE DEI TALEBANI - MEME BY EMAN RUS

1. Errori militari e di intelligence. Le agenzie di intelligence americane ritenevano che Kabul avrebbe resistito ai talebani addirittura due o tre anni. Ma non appena l'offensiva talebana ha innestato la marcia, la valutazione dell'intelligence è scesa a due-tre giorni. Due sono i dati che lasciano davvero di stucco: primo, gli Stati Uniti hanno speso 88 miliardi di dollari, in vent' anni, per addestrare un esercito afghano che si è rifiutato di combattere; secondo, dopo vent' anni di addestramento militare, gli Stati Uniti non hanno capito (o non hanno voluto capire) quali fossero le reali capacità di quell'esercito e la sua effettiva volontà di combattere.

 

2. Errori di coordinamento. Gli Stati Uniti hanno combattuto accanto ai loro alleati per due decenni, ma quando è venuto il momento di staccare la spina, Biden lo ha fatto da solo, sia in termini di scelta politica che di decisione, comunicazione, attuazione e ripercussioni (l'evacuazione dei cittadini, l'accoglienza dei rifugiati, gli aiuti umanitari e via dicendo).

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan

 

Gli alleati si aspettavano dagli americani un atteggiamento diverso nei confronti degli amici, dopo quattro anni di slogan «America first» sbandierati da Trump. Gli Stati Uniti hanno inoltre scartato l'occasione di coinvolgere la Cina. Lo sfacelo dell'Afghanistan non è nell'interesse di nessuno dei due Paesi, né che ricominci a esportare il terrorismo internazionale. Esisteva la possibilità di ricercare soluzioni diplomatiche creative in una delle pochissime aree che accomuna cinesi e americani, ma l'occasione è andata sprecata.

 

joe biden riunione sull afghanistan

3. Errori di pianificazione. Malgrado le sviste dell'intelligence e le falle nel coordinamento, si poteva ancora evitare il disastro se il governo Biden avesse attentamente pianificato scenari alternativi. In base a quanto sappiamo, ciò non è accaduto. Gli Stati Uniti sono stati costretti a inviare rinforzi per effettuare le operazioni di evacuazione, circa 3.500 effettivi che erano già stati rimpatriati dall'Afghanistan. L'aeroporto di Kabul è stato preso d'assalto da migliaia di civili afghani in preda al panico. Un aereo da trasporto americano ha preso il volo circondato da una folla impazzita e tre disperati sono precipitati al suolo dal velivolo dopo il decollo. Non è stato previsto alcun piano per mettere al sicuro migliaia di afghani che hanno collaborato con le forze americane e molti di loro saranno abbandonati al loro destino.

elicottero usa a kabul per l evacuazione dell ambasciata

 

4. Errori di comunicazione. Nel preparare il ritiro delle truppe americane, Biden aveva rassicurato i suoi concittadini, sostenendo da diverse settimane come «molto improbabile» la possibilità che i talebani avrebbero «sopraffatto l'esercito afghano e riconquistato l'intero Paese». Aveva inoltre ribadito che «non si sarebbero viste scene di ponti aerei dal tetto» dell'ambasciata americana. Il segretario di Stato Antony Blinken aveva dichiarato: «Noi restiamo qui, l'ambasciata resta qui, i nostri programmi restano. Potrebbero esserci problemi di sicurezza, ma non si tratta di cose che succedono dalla sera alla mattina».

 

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan 3

Previsioni puntualmente smentite dai fatti in tempo reale. A questo punto il governo Biden ha cambiato tattica, affermando che l'America «ha portato a termine» il suo impegno in Afghanistan. Quella che doveva essere una decisione difficile, ma necessaria, si è trasformata in una totale catastrofe, esponendo Biden alle accuse, da parte dell'opposizione, di essere personalmente responsabile di una guerra fallimentare - un'accusa ridicola per un fallimento da 2 trilioni di dollari nell'arco di vent' anni, ma che da oggi in poi gli verrà imputata.

 

popolazione afghana festeggia i talebani

I prossimi giorni saranno cruciali. Il governo di Kabul è caduto e l'ex presidente Ashraf Ghani è fuggito in esilio. Molti americani e stranieri però sono ancora bloccati nella capitale, in attesa dell'arrivo di migliaia di militari per evacuarli. E i talebani? Tenteranno di sequestrare o di eliminare gli americani che battono in ritirata? Il caos inevitabile che si instaurerà nella capitale sfocerà in incidenti e omicidi di giornalisti americani, operatori umanitari, diplomatici e soldati?

 

La Casa Bianca sta esaminando tutta una serie di scenari apocalittici che ricordano la crisi degli ostaggi di Teheran nel 1979 e il drammatico tentativo di salvataggio messo in atto nel 1980. Tra breve sapremo se Kabul 2021 andrà ad aggiungersi a quella lista. Ma anche se Biden riuscirà a scongiurare ulteriori disastri, le prospettive per le prossime settimane appaiono terrificanti.

afghanistan talebano armato

 

I talebani si godranno il colpaccio propagandistico di issare il loro vessillo su Kabul - compresa l'ex ambasciata americana - nel giorno del ventesimo anniversario dell'attacco terroristico alle Torri Gemelle dell'11 settembre. Materiale militare del valore di svariati miliardi di dollari, abbandonato dagli americani, verrà esibito per le strade della capitale. Le forze talebane imporranno le loro regole con nuove atrocità, specie contro donne e bambine. I media americani non si lasceranno sfuggire questi dettagli, specie se alcuni giornalisti vi resteranno coinvolti.

 

afghanistan profughi in fuga dai talebani 4

Il Congresso si affretterà a indire udienze per interrogare i vertici militari su quanto accaduto. L'Afghanistan diventerà nuovamente il porto sicuro del terrorismo internazionale, o perché i talebani spalancheranno le porte alle organizzazioni estremiste oppure, più probabilmente, perché non saranno in grado di controllare fino in fondo i loro territori. È ben risaputo che le zone di conflitto attirano i jihadisti da ogni parte del mondo, come ha dimostrato l'Afghanistan stesso negli anni Ottanta, la Bosnia negli anni Novanta, l'Iraq nel 2000 e la Siria nel 2010.

 

afghanistan profughi in fuga dai talebani 5

L'ondata di attacchi terroristici sferrati dall'Isis in Europa fu resa possibile dall'abilità di tali organizzazioni nel reclutare fanatici da ogni angolo del pianeta, per poi addestrarli in Siria e in Iraq, e rispedirli nei loro Paesi d'origine a compiere stragi. La capacità degli americani di sorvegliare e colpire i gruppi terroristici in Afghanistan sarà limitata dall'assenza di intelligence sul territorio e dalle restrizioni imposte dal dispiegamento militare nella regione. Le «ben note incognite» riguardanti l'Afghanistan si moltiplicheranno negli anni a venire, e non potrebbe esserci prospettiva peggiore per l'America.  

afghanistan scontri tra talebani e civili

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)