“IL GIORNALE” LANCIA L’ALLARME: “IL SEMESTRE DI PRESIDENTE TEDESCA DELL’UNIONE EUROPEA È LA PROVA UFFICIALE DI UN DIRETTORIO TEDESCO DESTINATO A PROLUNGARSI PER MOLTI ANNI A VENIRE. LA MERKEL FARÀ VOLARE LE AZIENDE DEL SUO PAESE A SCAPITO DELL'ITALIA CONVOGLIARE AIUTI DI STATO PER OLTRE MILLE MILIARDI ALLE AZIENDE TEDESCHE IN DIFFICOLTÀ”

-

Condividi questo articolo


Gian Micalessin per “il Giornale”

 

angela merkel euro europa 5 angela merkel euro europa 5

Il primo diktat è piovuto sulla testa del suddito Giuseppe Conte colpevole di tergiversare per salvare la faccia di un Movimento 5 Stelle convinto, almeno a parole, di poter rinunciare al fondo salva stati (Mes). Ma il richiamo all'ordine di un Presidente del Consiglio sorpreso a ignorare le direttive di Angela Merkel disdegnando i 36 miliardi del Mes è solo il primo segnale di quel che ci prepara il semestre di presidenza europea a guida tedesca.

 

Di certo, per dirla con Mao, non sarà un pranzo di gala. E neppure un semestre destinato a durare i canonici sei mesi. Il primo luglio iniziano piuttosto le prove ufficiali di un direttorio tedesco destinato a prolungarsi per molti anni a venire. Un direttorio che seppellirà definitivamente la finzione di un'Unione chiamata a far convivere armoniosamente le istanze di tutti i partner. La Germania ha incominciato a farcelo capire con l'imposizione delle politiche di austerità e del patto di bilancio (fiscal compact) europeo.

merkel merkel

 

Ma erano noccioline rispetto a quanto succederà nei prossimi sei mesi. E negli anni a seguire. Fin qui era comunque sopravvissuta la messa in scena di una supremazia tedesca condivisa con la Francia e costretta a misurarsi con le proteste di un Regno Unito sostenuto da Washington. Ora quella foglia di fico è caduta. L'Inghilterra ci ha salutati.

 

La Francia di un Emmanuel Macron impegnato ad inanellare testa coda su tutti i fronti è ormai una semplice controfigura incaricata di mantenere le apparenze di una dirigenza condivisa. La prova più evidente è il recovery fund. Presentato come un progetto franco-tedesco si è rivelato, con il passar delle settimane, un progetto a totale guida tedesca. Ma l'egemonia tedesca diventa vero «imperium» se la consideriamo dal punto di vista dell'energia istituzionale e della capacità di leadership.

 

Merkel, Macron Ursula Merkel, Macron Ursula

All'interno delle istituzioni europee Berlino non è mai stata così influente. Alla testa della Commissione Europea ha Ursula von der Leyen, una ex ministro della Difesa di Berlino considerata una delle più fedeli, anche se non più brillanti, gregarie della Cancelliera Angela Merkel. Alla testa del Consiglio Europeo c'è Charles Michel un ex primo ministro socialista belga che non ha né la statura, né la potenza di fuoco necessaria per arginare la corazzata tedesca.

 

URSULA VON DER LEYEN ANGELA MERKEL URSULA VON DER LEYEN ANGELA MERKEL

Il ruolo di David Sassoli, messo alla testa del Parlamento europeo solo per infliggere uno schiaffo a Lega e sovranisti, resta poco più che ornamentale. Quanto alla francese Christine Lagarde, traghettata alla Bce da Macron, ma subito scivolata sulle gaffe inanellate a inizio pandemia, sembra anche lei aver compreso che il suo più solido corrimano non passa più da Parigi, ma da Berlino.

 

Ma è sul piano della leadership personale che la Germania ha energie da vendere. La Cancelliera Angela Merkel accusata di aver acceso le polveri sovraniste con le sue politiche di austerità e di apertura ai migranti era considerata fino a pochi mesi fa un'aspirante pensionata.

 

LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN

Oggi invece sembra letteralmente risorta dalle proprie ceneri. Grazie ad una gestione del contagio che ha risparmiato alla Germania le tragedie umane ed economiche di Italia, Francia, e Spagna, la Cancelliera vive una seconda giovinezza e gode, grazie anche alla mediocrità degli altri leader europei, di un'indiscussa autorevolezza. Proprio per questo è pronta a tutto per garantire la sopravvivenza di un'Unione Europea e di un euro che rappresentano la vera cornucopia della Germania.

 

L'euro - come ricorda l'Economist - «ha permesso alle esportazioni tedesche di crescere senza il fastidio di una valuta sovra apprezzata trasferendo gli svantaggi nell'Europa meridionale» e garantendo alla Germania un disoccupazione del 3,5% un tasso che è la metà di quello registrato in buona parte dell'eurozona e quasi un terzo del tragico 9,8 per cento italiano.

 

ursula von der leyen e angela merkel ursula von der leyen e angela merkel

Ma esser leader ricchi indiscussi dell'Unione garantisce anche altri privilegi. Primo fra tutti il varo di quelle misure economiche anti-Covid che stanno permettendo a Berlino di convogliare aiuti di stato per oltre mille miliardi alle aziende tedesche in difficoltà. Un aiuto di dimensioni impossibili per l'Italia e tutti gli altri paesi che garantirà l'egemonia indiscussa alle aziende teutoniche e la morte delle concorrenti italiane e spagnole. Proprio per questo la Merkel è pronta a tutto pur di far sopravvivere l'Europa e la sua moneta. E il primo passo è far ingurgitare al recalcitrante Giuseppe Conte e ai Cinque Stelle i 36 miliardi del Mes.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! – MAI DIRE RAI: ANDATO A VUOTO IL TENTATIVO CON TAJANI DI ESSERE IN QUOTA FORZA ITALIA, AL FINE DI CONQUISTARE LA POLTRONA DI DIR. GEN., ROBERTO SERGIO HA PROVATO AD ADESCARE I MELONI DI VIALE MAZZINI CON LA RIDICOLA “CENSURA” A SERENA BORTONE – ROSSI, CHE AVEVA ISSATO SERGIO PRO TEMPORE A AD, SI SENTE “TRADITO” PER LE SUE TRAME DI RESTARE AL SUO POSTO – COME DIR. GEN., ACCANTONATO CIANNAMEA, LA LEGA RICICCIA MARANO MEZZOBANANO. TROPPO ESPERTO ED ABILE, NON E’ GRADITO A ROSSI (CHE NE FAREBBE A MENO DEL DIR. GEN.) - COMUNQUE, DA QUI A LUGLIO, TUTTO PUO' CAMBIARE…

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...

DAGOREPORT - LA DOMANDA E': DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA TANGENTOPOLI AL PESTO? C’ENTRANO QUALCOSA TUTTE QUELLE GITARELLE A MONTECARLO, PAESE DAL SISTEMA BANCARIO OPACO? - LEGA SALVA-TOTI: L’INCHIESTA DANNEGGIA LE CORONARIE DI SALVINI CHE VOLEVA IL FEDELISSIMO RIXI SUL TRONO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA (TOTI E' AL SECONDO MANDATO) E GETTA OMBRE SUL DOPPIO PROGETTO DIGA DI GENOVA-PONTE SULLO STRETTO - LE RAGIONI DI NORDIO SULLA TEMPISTICA E LE INTERCETTAZIONI LUNGHE BEN 4 ANNI (SIC!) - MELONI VUOLE LE DIMISSIONI DI TOTI PER PAPPARSI LA LIGURIA, MA IL CARROCCIO SI OPPONE - LA MICCIA DELLE INDAGINI? LA TRASFORMAZIONE DI PORTO VENERE NELLA “CAPRI LIGURE”

FLASH – MENTANA PUÒ STARSENE TRANQUILLO A LA7: A DISCOVERY L'INFORMAZIONE NON INTERESSA. IL "NOVE" NON AVRÀ UN TG: AL MASSIMO, UN NOTIZIARIO IN COLLABORAZIONE CON CNN, UNA SORTA DI “ANSA ILLUSTRATA” (GLI AMERICANI AUMENTERANNO GLI INVESTIMENTI MA IN ALTRI AMBITI) - IN QUESTO CONTESTO, CHE FARA' TV8, IL CANALE SKY SUL DIGITALE? NELLE PROSSIME ORE CI SARÀ UNA RIUNIONE DI ALTO LIVELLO AI VERTICI DI COMCAST, PER CAPIRE SE L’EMITTENTE APRIRÀ UNA VERA COMPETIZIONE CON DISCOVERY. TRADOTTO: TIRARE FUORI I SOLDI O NO…