enrico letta giuseppe conte carlo calenda

“GRILLO L'ALLEATO DEL PD CHE CITA A MODELLO IL PRESIDENTE CINESE DOVREBBE FAR RIFLETTERE LETTA” - CARLO CALENDA : “COME PUÒ PENSARE LETTA DI GOVERNARE CON CONTE IN VERSIONE DI BATTISTA? E COME PENSA FORZA ITALIA DI GOVERNARE DOPO IL 2023 CON SALVINI E CON MELONI CHE SONO CONTRO L'EUROPA E CONTRO LA COMMISSIONE UE CHE IL PARTITO BERLUSCONIANO SOSTIENE? - SE NEL 2023 NON VINCE NESSUNO DEI TRE POLI ANDRÀ FATTO UN GOVERNO URSULA - RACCOGLIEREMO LE FIRME PER UNA LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE PER L'APERTURA DI OTTO CENTRALI NUCLEARI”

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

carlo calenda a l'aria che tira

Carlo Calenda, la Lega e M5S sulla politica estera e l'invio di altre armi in Ucraina stanno terremotando la maggioranza di governo.

 

Non servirebbe invece più stabilità?

«C'è il rischio non che salti il governo, grazie al fatto che Mattarella e Draghi tengono la barra dritta, ma che salti la maggioranza, dando l'idea di un sistema italiano allo sbando. I due populismi non mostrano alcuna cultura di governo neanche nel pieno di un conflitto.

Ci sono iniziative davvero bizzarre come quella di Conte che chiede a Draghi di riferire in Parlamento sulla politica estera, quando basterebbe che s' informasse con il ministro titolare della Farnesina che è del suo stesso partito. Dall'altro lato, Salvini chiede un vertice di maggioranza sulla pace, neanche fosse il Mahatma Gandhi. Per non dire di Grillo».

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

 

Vuole sciogliere l'esercito?

«Sì, e non solo. Grillo l'alleato del Pd che cita a modello il presidente cinese dovrebbe far riflettere Letta».

 

La morale di tutto questo qual è?

«È la seguente: che cosa aspettano le persone serie, che nel nostro sistema politico esistono, da Letta alla Carfagna, da Brunetta a Giorgetti, e a tanti altri amministratori di sinistra e di destra come Sala, Nardella, Toti, Bonaccini, Zaia, Fedriga, Bucci, Brugnaro, a chiamare il time out? Va fermato lo scempio, a colpi di dichiarazioni e di posizioni deliranti, in tempo di guerra. Ricordo che siamo a 11 mesi dalle elezioni politiche».

mara carfagna foto di bacco (2)

 

Si svolgeranno in questo quadro bipolare?

«Se resterà, come io credo, l'attuale legge elettorale le persone serie dei due schieramenti rimarranno prigioniere di populisti e irresponsabili di destra e di sinistra. Come può pensare Letta di governare con Grillo e con Conte in versione Di Battista? E come pensa Forza Italia di governare dopo il 2023 con Salvini e con Meloni che sono contro l'Europa e contro la commissione Ue che il partito berlusconiano sostiene?».

giancarlo giorgetti

 

Ci dica allora lei la soluzione.

«Occorre lanciare subito una Costituente della serietà. Ed è quello che faremo nelle prossime settimane. Chiederemo di incontrare le forze politiche e le personalità di cui ho parlato prima e tante altre. Va creato un terzo polo del buongoverno e della concretezza che sia indipendente e aperto a tutti quelli che nel centrodestra e nel centrosinistra avranno il coraggio di ripudiare chi non può governare il Paese.

 

Per quanto riguarda Azione, noi abbiamo già un rapporto strutturato con Più Europa, possiamo contare su duemila amministratori locali e stiamo facendo accordi con centinaia di liste civiche ovunque. E siamo aperti ad accogliere tutti quelli che si muovono nella prospettiva della serietà e del fare le cose. Mi aspetto una disponibilità in più da parte della Carfagna, di Giorgetti, di Italia Viva e di amministratori locali indipendenti come Sala che potrebbe essere il pilastro di questa iniziativa».

 

enrico letta e giuseppe conte 2

Il 10 maggio Draghi vola a Washington. Quale linea sulla guerra va perseguita dall'Italia?

«Primo: fornire armi all'Ucraina ma non come, vuole Johnson, spingere gli ucraini a colpire obiettivi in Russia. Sennò, sarà la terza guerra mondiale. Secondo: dobbiamo arrivare all'indipendenza dal gas russo velocemente. Il che significa, nel breve periodo, riattivare la piena potenza delle centrali a carbone e prendere il gas dove c'è, senza mettere veti come quelli avanzati da Letta sul gas egiziano. Nel medio periodo, non c'è alternativa, per l'indipendenza energetica, alla ripartenza del nucleare. Raccoglieremo le firme per una legge d'iniziativa popolare per l'apertura di otto centrali nucleari».

centrale nucleare

 

Intanto verrà aperto il termovalorizzatore annunciato a Roma?

«Era al centro del nostro programma, insieme a una bioraffineria da costruire vicino a Malagrotta con Eni e Tecnimont. Abbiamo bisogno di 12 termovalorizzatori, 10 bioraffinerie e 2 grandi rigassificatori. Il governo deve approvarli con procedura d'urgenza e commissariandone la realizzazione. Il tempo dei no è finito».

 

Immaginiamo che nel 2023 non vinca nessuno dei tre poli. Poi che cosa si fa: si richiama in servizio Draghi?

TERMOVALORIZZATORE

«Andrà fatto un governo Ursula. E la politica dovrà assumersi la responsabilità di esprimere un premier e una classe dirigente di politici che conoscano il mondo reale, la fatica e il lavoro, ossia capaci di gestire, di amministrare, di fare. Puntando su persone così, noi a Roma siamo diventati il primo partito con il 20 per cento. Ripeto: non è accettabile che un grande Paese come il nostro si regga, in mezzo alle inutili propagande dei partiti e alla paralisi che infliggono all'Italia, solo sulla serietà di Mattarella e di Draghi».

mario draghi ursula von der leyen

 

Una Costituente della serietà e poi?

«Penso ad altre iniziative. Su Roma, a giugno, faremo un incontro con tutti i partiti per verificare l'andamento dei piani in vista del Giubileo. Vogliamo organizzare anche un convegno per rilanciare l'idea del grande museo delle antichità di Roma, coinvolgendo l'archeologo Carandini, Francesco Rutelli e Schmidt il direttore degli Uffizi che hanno superato per la prima volta, nel numero dei visitatori, il Colosseo».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?