gennaro sangiuliano maria rosaria boccia giorgio almirante giorgia meloni matteo salvini

“JENA”: “MELONI DICE CHE STA FACENDO LA STORIA, SANGIULIANO INVECE SI È LIMITATO A UNA STORIELLA” – ALBERTO MATTIOLI: "OGNUNO È LIBERO DI DECIDERE SE LA PARABOLA DI GENNY SIA UNA TRAGEDIA GRECA, LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO O UNA SCENEGGIATA MEDIATICA. FORSE LA SUA CARRIERA FINISCE QUI, E DI CERTO NON SARÀ PIÙ LA STESSA" – DA ALMIRANTE A SALVINI FINO ALLA "POCHADE" VESUVIANA, LA RESISTIBILE ASCESA DI SANGIULIANO DETTO "TARZAN", PER LA CAPACITA' DI PASSARE DA UN PARTITO ALL'ALTRO (E ORA ANCHE DA UNA DONNA ALL'ALTRA) - "POICHÉ, COME DICEVA FLAIANO, A FURIA DI LECCARE QUALCOSA SULLA LINGUA RIMANE SEMPRE, SI COMPIE IL PASSAGGIO DAL GIORNALISMO ALLA POLITICA: MINISTRO DELLA CULTURA" - "VEDERE IL BORIOSO MINISTRO CHE STRAPPAVA DI MANO I MICROFONI AI GIORNALISTI CHE, BALBETTANDO, FA PUBBLICA AMMENDA, UN CERTO EFFETTO LO FA. SIC TRANSIT GLORIA..."

maria rosaria boccia - gennaro sangiuliano come gli oasis - meme

STORIE

Jena per “La Stampa”

 

Meloni dice che sta facendo la storia, Sangiuliano invece si è limitato a una storiella.

 

IL MELODRAMMA DI GENNY

Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

Come ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano fu fatto da altri e si disfece da sé.

 

Un'ascesa e una caduta vertiginose, dramma e commedia insieme, finite (per ora) con il ministro che piange al Tg1 chiedendo scusa alla moglie, a Giorgia Meloni e ai suoi collaboratori per il paradossale pasticcio in cui si è messo e li ha messi.

 

Una scena, oggettivamente, impressionante, molto poco italiana, da altri Paesi, altre morali (e altri telegiornali).

 

GENNARO SANGIULIANO - GIORGIO ALMIRANTE

Poi ognuno è libero di decidere se la parabola di Genny sia una tragedia greca, il potente travolto dalla sua stessa ubris, o semplicemente la tragedia di un uomo ridicolo, un'autoflagellazione pubblica o una sceneggiata mediatica. Forse la carriera di Genny finisce qui, e di certo non sarà più la stessa.

 

GENNARO SANGIULIANO MATTEO SALVINI

Quando diventa ministro della Cultura, Sangiuliano, napoletano, giornalista, 62 anni, laurea in Giurisprudenza, è già soprannominato "Tarzan" per la sua capacità di saltare da un partito all'altro con la stessa disinvoltura di quell'altro con le liane (e provvisto anche di una Jane, come si è visto poi).

 

Politicamente, Genny nasce missino: c'è una foto di lui giovane e con i capelli che conciona davanti a un Almirante perplesso. Poi però è vicino a Francesco De Lorenzo, ministro liberale all'epoca del pentapartito terminale, oggi ricordato soprattutto per aver tentato di bruciare delle carte compromettenti nella pentola degli spaghetti. Bruciato anche De Lorenzo, Genny diventa un ammiratore di Gianfranco Fini, e sempre alla sua maniera enfatica, da cinegiornale Luce, il 4 maggio 2009 proclama: «Ecco la persona che incarna a cavallo di due secoli la storia della destra italiana». Pochi mesi dopo è vicedirettore del Tg1 in quota An.

SANGIULIANO SALVINI

 

Qui si accorge che nel braccio di ferro fra Fini e Berlusconi il più forte è ancora il secondo e così, in un memorabile editoriale sul Giornale a proposito della famigerata casa di Montecarlo, la persona che incarna eccetera diventa «Gianfranco che calpesta i valori della destra». Già sale l'astro di Matteo Salvini, Genny imbraccia un'altra liana e diventa il direttore del Tg2 leghista.

 

Tramonta Matteo e sorge Giorgia? Nessun problema: Genny diventa più meloniano di Meloni e, a conferma dell'imparzialità del suo telegiornale, nel ‘22 arringa i fratelli d'Italia dal palco della loro convention: perfino la Rai, ed è tutto dire, è costretta a un richiamo formale. Poiché, come diceva Flaiano, a furia di leccare qualcosa sulla lingua rimane sempre, il 22 ottobre dello stesso anno il passaggio dal giornalismo alla politica è compiuto: ministro della Cultura.

IL CASO BOCCIA - SANGIULIANO - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

 

E qui il debutto è trionfale. «La Rai deve produrre fiction sulla Fallaci e su Montanelli», è la prima dichiarazione di Genny. Gli viene fatto notare che la fiction sulla Fallaci la Rai l'ha già fatta e di Montanelli è piena RaiPlay. «Allora bisogna fare un film su Pirandello!», proclama: e in quel momento il film più visto nei cinema è «La stranezza», guarda caso, proprio su Pirandello.

 

Nasce un nuovo genere d'intrattenimento, la gaffe di Sangiuliano, fra la commedia dell'arte, i B movie degli anni Settanta e le vecchie barzellette: la sai l'ultima su Genny?

 

meme sul caso gennaro sangiuliano maria rosaria boccia 4

L'effetto comico è potenziato dal fatto che il signor ministro ha un'ottima opinione di sé, infarcisce i suoi discorsi di citazioni (sempre quelle, però) e autocitazioni, è sussiegoso, talvolta arrogante.

 

Ma non ne azzecca una: straparla di Dante «di destra», vota i libri dello Strega e ammette pubblicamente di non averli letti, biasima l'abuso dell'inglese definendolo «molto radical chic», colloca Times Square a Londra, dice che Colombo ha scoperto l'America seguendo le teorie di Galileo che non era ancora nato, scrive sui social che 2.500 anni sono due secoli e mezzo e poi annuncia di aver relegato negli archivi il suo social media manager attribuendogli la colpa dell'errore, invece di assumersela come fanno i capi veri. Come parla, sbaglia. Per la satira è una manna, i social ringraziano: Genny-la-gaffe, il ministro fatto meme.

 

sangiuliano meloni

Fra uno sproposito e l'altro, Sangiuliano piazza amici e camerati su ogni poltrona disponibile. Così fan tutti, certo: ma al rinnovamento del personale non corrisponde affatto quello della politica. In due anni, Genny non ha partorito una sola idea nuova, una visione, un progetto vero. Una politica culturale non c'è, anzi l'impressione è che non sappia nemmeno come farla, se non con mezzi obsoleti, novecenteschi, come le mostre sugli autori cari alla capa, le fiction edificanti e le mani sulla Rai, «la prima azienda culturale del Paese», in effetti mai così allo sbando.

 

meme su gennaro sangiuliano e maria rosaria boccia

Poi l'incontro fatale con la dottoressa Boccia, l'amore che sboccia, lui che la boccia (nominare consigliera l'amante «poteva configurare un potenziale conflitto d'interessi», ha sospirato ieri sera, ma dai, chi l'avrebbe detto), insomma la pochade su cui ride tutta Italia. Però vedere il borioso ministro che strappava di mano i microfoni ai giornalisti per fare loro la lezioncina che, balbettando, fa pubblica ammenda, impacciato, la mano un po' tremante, perfino, si direbbe, dimagrito, un certo effetto lo fa. Sic transit...

meme sul caso gennaro sangiuliano maria rosaria boccia 5dimission impossible - meme by carliGENNARO SANGIULIANO - MEMEmaria rosaria boccia gennaro sangiuliano 1GENNARO SANGIULIANO INTERVISTA AL TG1 - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAmeme su gennaro sangiuliano e maria rosaria boccia 2MARIA ROSARIA BOCCIA E GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY NATANGELO GENNARO SANGIULIANO - MARIA ROSARIA BOCCIA - VIGNETTA DI ELLEKAPPAMELONI SANGIULIANO MOSTRA TOLKIEN 5

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…