giorgia meloni guido crosetto giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida

“LOLLO” E CROSETTO GIÙ, RAMPELLI E CIRIANI SU: IL BORSINO DEL POTERE IN FRATELLI D’ITALIA – L’EX COGNATO D’ITALIA, DA QUANDO ARIANNA L’HA MOLLATO, È STATO MARGINALIZZATO E MEZZO COMMISSARIATO (IL NUOVO PORTAVOCE, GENNARO BORRIELLO, È STATO PIAZZATO DA FAZZOLARI) – IL MINISTRO DELLA DIFESA PAGA IL PASSATO DA BATTITORE LIBERO DEMOCRISTIANO – LE SUPERCAZZOLE DI GIULI, "PROTETTO" DALLA SORELLA ANTONELLA E DA ARIANNA MELONI, E IL “JOLLY” ALFREDO MANTOVANO, CHE HA UN SOGNO: IL QUIRINALE, PER DIVENTARE IL “NAPOLITANO” MISSINO

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

TACHIBURINA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Quando i fedelissimi iniziano a riposizionarsi, vuole dire che qualcosa è cambiato. Se ne è accorto Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, finito sempre più ai margini di Fratelli d’Italia. Prima decideva, spostava pedine a ogni livello. Oggi deve muoversi con circospezione.

 

[…]  La rottura sentimentale con Arianna Meloni, plenipotenziaria del partito, non è stata indolore dal punto di vista emotivo. E nemmeno politicamente. Se l’ex compagna ha detto: «Per Lollo mi butterei nel Tevere», in realtà la carriera politica del ministro rischia di «annegare», per usare un’espressione spietata usata da un deputato del partito durante una chiacchierata in Transatlantico.

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE

Un segnale del cordone costruito intorno a Lollobrigida è stata la nomina del nuovo portavoce, Gennaro Borriello. È finito al Masaf dopo che il suo nome è stato caldeggiato da palazzo Chigi.

 

Borriello, infatti, era la figura-chiave che concordava le presenze in radio e in tv dei meloniani. Decisione che, come è noto, passa sotto la supervisione del gran visir della propaganda meloniana, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

 

GENNARO BORRIELLO

[…] Borriello viene dal Publitalia, Cdp, prima di avvicinarsi alla comunicazione prettamente politica. Con l’apprezzamento di Fazzolari, uno che – come raccontato da palazzo Chigi – «non ha mai un diverbio con Meloni». Lollobrigida ha pur sempre un ministero di peso tra le mani. Ma anche quello sta diventando fonte di problemi. I numeri dello scorso anno, il suo primo al Masaf, non sono stati dei migliori per l’agricoltura: è andata in controtendenza rispetto all’economia nazionale con un calo della produzione dell’1,8 per cento e un aumento della disoccupazione del 2,4 per cento.

 

[…] Si addensano poi questioni che intersecano rapporti personali e politici. Lollobrigida ha rischiato la collisione con Coldiretti, con cui c’è sempre stata un’ottima intesa. La scintilla è stata innescata da un suo fedelissimo, l’assessore al Bilancio della regione Lazio, Giancarlo Righini, entrato in rotta di collisione con la branca regionale dell’associazione degli agricoltori. Il nodo era una dote economica non stanziata.

 

GIANCARLO RIGHINI

La protesta stava travolgendo appunto Righini con conseguenze a catena sull’amministrazione guidata da Francesco Rocca. L’operazione è stata portata a fari spenti all’interno del partito di Giorgia Meloni anche nemici di Lollobrigida che ambiscono a rimescolare le carte della giunta. Il peggio è stato congiurato con un fondo da 84 milioni, grazie alla mediazione dei vertici nazionali di Coldiretti, tra cui il presidente Ettore Prandini.

 

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE

Ma nel mosaico politico sono tanti i fedelissimi in via di riposizionamento. Tra questi il deputato e responsabile Turismo di FdI, Gianluca Caramanna, che ora dialoga con Meloni, non più con Lollobrigida. Stesso discorso per Manlio Messina, vicecapogruppo alla Camera e uomo forte del partito in Sicilia, che ha accesso direttamente al confronto con le sorelle Meloni. E a cascata altri nomi, come quello del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha gradualmente compreso che per contare occorre parlare con i vertici di Fratelli d’Italia. E «Lollo» non ne fa più parte.

 

[…]

Per un Lollobrigida che cala, inesorabile, c’è un Fabio Rampelli in risalita poderosa. […]

GIORGIA MELONI FABIO RAMPELLI

 

È diretto verso i lidi più importanti di Fratelli d’Italia, ben consapevole che c’è un limite invalicabile: «La leadership è di Giorgia», ripete a chi cerca di strappargli qualche battuta al vetriolo nei confronti della guida del partito. […]

 

Rampelli si gode la sua seconda giovinezza esattamente come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, di cui si raccontano di «ambizioni quirinalizie». Il pretoriano del melonismo si muove nei palazzi tessendo la tela per arrivare allo sdoganamento definitivo degli uomini della fiamma: la conquista del Colle. […]

 

Mantovano vuole essere l’alter ego di Giorgio Napolitano, l’ex comunista che ha espugnato il fattore K che teneva lontano dall’apice delle istituzioni gli ex comunisti. Il fedelissimo di Meloni beneficia di ottime sponde dentro le mura vaticane. Anche se sul punto nessuno azzarda una parola: «Il presidente della Repubblica è Sergio Mattarella».

alfredo mantovano giorgia meloni

 

Mentre di contro un altro big di Fratelli d’Italia, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha un rapporto quantomeno altalenante con i vertici del partito. Il co-fondatore paga i suoi trascorsi da battitore libero, seppure nell’alveo di centrodestra, che per i puristi alla Mantovano o alla Fazzolari sono uno stigma. I contrasti sulle varie nomine, per ultima quella sul comandante dei carabinieri, non hanno riportato in auge Crosetto.

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA - GUIDO CROSETTO - FOTO LAPRESSE 2

Nel silenzio dei compromessi parlamentari, invece, il ministro Luca Ciriani sopravanza posizioni. Forte del suo aplomb friulano, è stato mandato in avanscoperta, in un’intervista al Foglio, a dire l’indicibile: la fiamma prima o poi sarà spenta nel simbolo. Certo, sono seguite frotte di distinguo per evitare reazioni scomposte tra i più nostalgici. Il messaggio nella bottiglia è stato lanciato.

 

E se alcuni dei grandi vecchi sono in risalita, di contro Alessandro Giuli è segnalato in crollo nelle gerarchie. Del resto fin dalla nomina a ministro della Cultura non è mai stato in auge nel governo. La sua “santa protettrice” è la sorella Antonella Giuli, oggi in forza all’ufficio stampa della Camera, che vanta un legame di ferro con Arianna Meloni.

 

Ma l’erede di Gennaro Sangiuliano al Collegio romano ne sta passando di tutti i colori. Ed è stufo. Prima il caso di Francesco Spano, […] ora i tagli al settore della Cultura nell’ambito dei fondi per la Coesione.

 

[…]

 

alessandro giuli basettoni

Accomunato a Giuli, nella discesa delle preferenze interne, è il responsabile Organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. La sconfitta alle ultime regionali è stata in parte addebitata sul suo conto, in asse con il suo sodale, il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, che in Emilia-Romagna si è eclissato.

 

A dispetto delle intenzioni iniziali circolate su una sua candidatura. La loro stella si è appannata, dunque. Ma sempre meno rispetto al ministro delle Politiche del mare, Nello Musumeci. Le sue intemperanze verbali sono fonte di quotidiani malumori a palazzo Chigi.

GUIDO CROSETTO ALFREDO MANTOVANO ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."