mario draghi - conferenza stampa sulla manovra

“METTIAMO A DISPOSIZIONE DODICI MILIARDI PER RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE” - LA VERA NOTIZIA SULLA MANOVRA L’HA DATA DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA: “PER LE TASSE, NON SONO SOLO OTTO MILIARDI, COME LEGGO IN GIRO” - “DEL REDDITO DI CITTADINANZA CONDIVIDO IL PRINCIPIO MA DEVE ESSERE ESENTE DA ABUSI, SONO STATI PREVISTI MECCANISMI DI CONTROLLO” - “L’ITALIA CRESCERÀ BEN OLTRE IL 6%. È UN MOMENTO MOLTO FAVOREVOLE” - VIDEO

 

Da www.lastampa.it

 

daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra

«Il Paese crescerà ben oltre il 6%, è un momento per l'Italia molto favorevole. Dobbiamo mantenere questa crescita anche per gli anni futuri». Ha esordito così, Mario Draghi, presentandosi in conferenza stampa poco dopo le sette e mezzo di sera. C’erano moltissimi nodi complessi sul tavolo e, per ora, Draghi li ha sciolti.

 

Alla fine del consiglio dei ministri che ha sbloccato la manovra, il premier parte dalla questione ovviamente più bruciante, pensioni e quota 100. Con “quota 102”, cioè la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi, nel solo 2022, Draghi ha messo sul tavolo una ultima mediazione sul tema delle pensioni. E’ una soluzione che piace alla maggioranza, Lega inclusa, ma appare soprattutto un segnale distensivo ai sindacati (anche se non è bastato ad allentare le diffidenza della Fiom).

 

«Per le tasse, mettiamo a disposizione dodici miliardi per ridurre la pressione fiscale», ha subito chiarito Draghi. «Non solo di otto miliardi, come leggo in giro. Otto miliardi vanno ad un intervento mirato per ridurre le imposte sulle società, sulle persone, sul cuneo fiscale e ci sono varie ipotesi di impiego di questi 8 mld che definiremo con il Parlamento».

mario draghi conferenza stampa sulla manovra

 

«Stanziamo 89 miliardi dal 2022 al 2036. Il tutto porta a una cifra di circa 540 miliardi di investimenti nei prossimi quindici anni: infrastrutture, divari nord-sud, transizione digitale e ecologica».

 

Sulle pensioni, il premier ha spiegato le linee di fondo: «Tenersi tutti insieme nel contributivo, per assicurare la stabilità nel tempo del sistema pensionistico. Ci sarà un intenso confronto con le parti sociali, con il Parlamento, con tutti». Più tardi, ha aggiunto: «Non mi aspetto uno sciopero generale, mi sembrerebbe strano.

 

C'è la disponibilità del governo a ragionare».

daniele franco mario draghi andrea orlando conferenza stampa sulla manovra

 

Anche perché, sostiene il premier, con i sindacati «non c'è stato nessun trauma e nessuno scontro» e «non è questo il motivo» per cui il governo non ha deciso come destinare i fondi del taglio delle tasse. Semplicemente questo è il primo atto significativo di riduzione delle imposte che ha luogo dopo l'approvazione della delega fiscale» e dal momento che non c'è stato il tempo per definire già i decreti attuativi «è naturale definire questi pesi dopo una interlocuzione che tenga conto del lavoro del Parlamento ma anche del confronto con le parti sociali».

 

«Questa legge di bilancio – ha poi spiegato il premier – prevede un ambizioso riordino delle spese sociali, la riforma degli ammortizzatori sociali è profonda ed è basata sul principio dell'universalismo. Aumentiamo anche l'importo per il sussidio di disoccupazione».

 

daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra

Il presidente del Consiglio ha anche parlato di una delle idee a cui tiene di più: «La legge di bilancio è coerente con il Piano di ripresa e resilienza, acceleriamo i fondi fortemente» e tra i progetti una delle «idee più importanti è quella di avere un formato standard per la costruzione delle scuole progettato da grandi architetti e che i comuni potranno usare: il tempo per costruire una scuola il tempo potrebbe essere ridotto».

 

«La crescita la fanno le italiane e gli italiani, non le leggi, ma questa legge getta le basi perché questa crescita continui a un livello più alto, e sia più equa, dei livelli di prima del Covid».

 

busta paga e cuneo fiscale

Sul reddito di cittadinanza, dopo quanto tempo verrà tolto? Su questo ci sono state richieste pressanti del M5S. Draghi ha risposto così: «Del reddito di cittadinanza condivido il principio ma bisogna che abbia un'applicazione che, da un lato, sia esente da abusi e dall'altro non sia di intralcio al buon funzionamento del mercato del lavoro». Il premier ha poi aggiunto che sono stati previsti «meccanismi di controllo diversi che dovranno assicurarsi che il primo obiettivo sia raggiunto («controlli che - ha sottolineato - saranno «più precisi ed ex ante la percezione del reddito») e che anche il secondo, cioè che il reddito per gli occupabili non sia un ostacolo all'accettazione di proposte di lavoro».

 

quanto vale il cuneo fiscale

Draghi ha anche fatto osservare che «il sistema precedente non ha funzionato» e che ora, pur «mantenendo lo spirito» si punta ad incentivare l'occupazione. «Inoltre - ha aggiunto - a differenza di prima, quando accettando il reddito si perdeva tutto, questo viene oggi graduato perché sia un incentivo ad accettare l'offerta di lavoro. Ma su questo ci stiamo ragionando», ha spiegato.

 

A Palazzo Chigi è intervenuto anche il ministro dell’Economia Franco, che ha riepilogato le misure nel dettaglio, spiegando anche la filosofia del provvedimento: «E’ una manovra espansiva, per recuperare il pil perso l’anno scorso. Cerchiamo di avere una visione di medio periodo, guardando anche agli anni successivi. Aiutare la nostra società a uscire dalla crisi determinata dalla pandemia. L’idea è che già nel secondo trimestre dell’anno prossimo il nostro pil torni ai livelli pre-crisi».

 

Franco ha quindi aggiunto: «Aumentiamo di un miliardo le risorse disponibili per il reddito di cittadinanza, risorse che così nel 2022 restano uguali al 2021. Ci sarà riduzione del carico fiscale». Gli interventi sulla sanità, ha comunicato Franco, prevedono: «Interveniamo con 4 miliardi sulla spesa sanitaria, la prima metà è destinata a vaccini e farmaci anticovid, l'altra alla spesa sanitaria nazionale».

 

cuneo fiscale 3

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando ha sottolineato che la manovra è «di forte segno sociale, e affronta le disuguaglianze che rischiavano di crescere con la pandemia». E sul reddito di cittadinanza ha spiegato che «è stato introdotto un meccanismo che spinge di più alla ricerca del lavoro».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”