vannacci verdelli

“NON MI DIMETTO DA GENERALE, POTREI TORNARE NELL'ESERCITO” – L'EURODEPUTATO DELLA LEGA ROBERTO VANNACCI REPLICA ALL'EDITORIALE DI CARLO VERDELLI CHE SUL "CORSERA" LO INVITAVA A DIMETTERSI DALL’ESERCITO - "ORA SERVO LA PATRIA IN ALTRA VESTE. NON È IMPROBABILE CHE UN GIORNO IO POSSA TORNARE AL SERVIZIO MILITARE ATTIVO"– LA CONTROREPLICA DI VERDELLI: “DICE CHE L’ITALIA HA BISOGNO DI LEADER E LEI SI STA CANDIDANDO A DIVENTARLO. QUINDI, PROPRIO IN QUESTA CHIAVE, CONFERMO IL MIO INUTILE CONSIGLIO”

Roberto Vannacci scrive al Corriere della Sera

 

roberto vannacci

Gentile Dott. Carlo Verdelli,

dopo un’attenta lettura del suo articolo chiarisco da subito che il mio impegno per la Patria e per i valori costituzionali non è mai venuto meno. Un giuramento, soprattutto quello al tricolore, è per sempre!

 

In merito al suo suggerimento di dimettermi dall’Esercito, preciso che nessuna legge o normativa mi impone di farlo. Non mi risulta, peraltro che, in passato, siano state richieste le dimissioni di altri militari o magistrati che hanno espresso pubblicamente le loro idee o che hanno partecipato attivamente alla vita politica del Paese.

 

Il suo consiglio appare quindi privo di fondamento sia per normativa che per storia. L’ordinamento vigente, infatti, prevede che sia i militari che i magistrati possano partecipare alla vita politica e descrive le modalità e le procedure peculiari affinché ciò possa avvenire. Questa è l’essenza della democrazia che, per definizione, attinge la classe dirigente dal popolo, non dalle élite avulse dalla società e non preclude ad alcuno la partecipazione politica.

roberto vannacci al parlamento europeo

 

Vorrei inoltre rassicurarla che le mie dichiarazioni e, soprattutto, le mie azioni sono sempre state conformi ai miei doveri istituzionali e alle leggi dello Stato. Infatti, tutti i giudici richiesti di vagliare le mie condotte hanno finora sempre confermato la correttezza del mio operato.

 

Ora il mio servizio alla Patria continua con una veste diversa: seguiterò a promuovere e difendere i valori fondamentali della libertà, della democrazia, della giustizia, della libera espressione del pensiero (sempre messa in discussione da chi, a parole, si professa democratico — solo ultimamente, dal sindaco di Nichelino) e del rispetto della dignità umana.

 

roberto vannacci

Non è improbabile che un giorno io possa tornare al servizio militare attivo — come fece Cincinnato tornando alle sue terre. Pretendere che un politico debba essere esclusivamente un politico, privo di esperienze in altri campi e incapace di tornare a tali attività, imporrebbe forti limitazioni partecipative alla vita pubblica del Paese a chi ha scelto la professione di militare, di professore o di magistrato.

 

Di sicuro, la mia attività attuale è ispirata dallo stesso desiderio che ha caratterizzato la mia carriera militare: la difesa dell’Italia, prima in armi e ora contribuendo al suo benessere, e la protezione dei suoi valori fondanti che tutelavo rischiando la vita sui campi di battaglia e ora difendo esprimendomi dallo scranno di Bruxelles. Peraltro, sottolineo che la sua partigiana digressione sulla Decima Mas è fuori luogo, soprattutto se diretta a uno che ha militato per trent’anni nelle Forze Speciali del nostro Paese.

 

 

roberto vannacci a pontida

Oltre a quello che le interessava ventilare per corroborare la sua teoria, per amor di verità, avrebbe dovuto ricordare che tra i ranghi dell’odierna Marina Militare esiste un reparto erede delle tradizioni, del valore, del coraggio e delle gesta eroiche di quella gloriosissima unità della Regia Marina che operò colando a picco un tonnellaggio di naviglio nemico superiore a quanto l’intera Marina non avesse fatto dal ‘39 al ‘43. Quella è la Decima al cui valore con deferenza mi inchino. Quella, per intenderci, di Durand de la Penne, di Emilio Bianchi, di Teseo Tesei, di Bruno Falcomatà, e visti i miei pregressi di mestiere non era difficile immaginarselo. Ogni altro riferimento sarebbe totalmente arbitrario e lo respingo al mittente. Sconfortante, inoltre, constatare che ai giovani di oggi i nomi di questi eroi siano quasi sempre sconosciuti.

 

 

roberto vannacci al parlamento europeo

Ribadisco anche che non considero «fascista» un’offesa, ma, tutt’al più, un giudizio politico che, come tale, rispetto. Invece, «co...ne» (per citare un noto esponente politico) certamente è un insulto. Dare del fascista, zarista, monarchico, robespierrano, o giacobino a qualcuno, a prescindere dalla veridicità delle affermazioni, non sottende direttamente un’offesa in quanto non lede la reputazione andando invece a descrivere un modo di pensare o di intendere la società, la politica o l’economia.

 

Per l’epiteto di «co...ne», invece, mi limito a riportare il significato riportato dalla Treccani: «Persona sciocca, priva di furbizia: sei proprio un c.] babbeo, (tosc.) bischero, broccolo, (volg.) castrone, citrullo, cretino, deficiente, gonzo, (tosc.) grullo, idiota, imbecille, mammalucco, (pop.) minchione, scemo. Furbacchione, (roman.) lenza, volpe, volpone. Fesso».

 

roberto vannacci a pontida

La Patria, me lo lasci dire, si serve anche (o, forse, soprattutto, a mio modesto avviso) senza essere di sinistra. Dott. Verdelli, se ne faccia una ragione. Peraltro, cosa ci sarebbe di così eroico nel dare le dimissioni dall’Esercito?

 

Come ho già replicato al suo collega Biloslavo, dimettendomi potrei cumulare gli emolumenti della pensione militare con quelli da europarlamentare, dando magari ragione a chi in televisione asserì che i calcoli della pensione me li stessi già facendo da tempo. Di questi tempi, non le sembra più ardita l’aspettativa e la mia rinuncia al doppio stipendio? Nel ringraziarla per l’opportunità di questa replica la esorto a meditare, dott. Verdelli, ne vedremo delle belle nei prossimi mesi: imprevedibile, inaspettato, improvviso, non convenzionale, fastidioso, irritante, fuori dagli schemi...Il resto degli epiteti lo lascio a lei.

il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

 

* generale ed eurodeputato della Lega

 

LA CONTROREPLICA DI VERDELLI

Vero, generale Vannacci, nessuna legge le impone di dimettersi dal suo alto incarico. «L’Italia ha bisogno di leader», scrive, e lei si sta candidando a diventarlo. Quindi, proprio in questa chiave, confermo il mio inutile consiglio. Ps. Non definirei «partigiana» la mia digressione sulla Decima Mas. Se non altro per rispetto dei partigiani, che la Decima, dopo l’8 settembre, ha combattuto con spietato ardore. E mi fermo qui (cv).

roberto vannacci fate una decima verdelliROBERTO VANNACCI AL PARLAMENTO EUROPEO

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?