meloni tajani

“NON C’È NESSUN PROBLEMA NEL GOVERNO” – IL MINISTRO DEGLI ESTERI, ANTONIO TAJANI, CI VUOLE FAR CREDERE CHE VA TUTTO BENE, MA POI AMMETTE DI FATTO LO SCONTENTO DI “FORZA ITALIA” PER LA MANOVRA: “IN PARLAMENTO SI POTRÀ CORREGGERE E MIGLIORARE QUALCOSA E FORZA ITALIA FARÀ LA SUA PARTE, SONO SICURO” – “MARTEDÌ ERO IN MISSIONE NEI BALCANI CON IL MINISTRO CROSETTO”. MA PERCHÉ HA DECISO DI PARTIRE NONOSTANTE LA MELONI GLI AVESSE CHIESTO DI PRESENZIARE ALLA CONFERENZA STAMPA SULLA LEGGE DI BILANCIO?

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

GUIDO CROSETTO E ANTONIO TAJANI IN SERBIA

«Non c'è nessun problema nel governo», parola del ministro degli Esteri.

Antonio Tajani, si è notata la sua assenza alla conferenza stampa sulla manovra.

«Martedì ero in missione nei Balcani con il ministro Crosetto e mercoledì ho avuto una riunione con Piantedosi, Mantovano, Calderone e Lollobrigida. Non c'è alcun problema nella maggioranza».

 

Nemmeno sulla manovra? Per Giorgio Mulè è «una tisana». Una parte di Forza Italia non è soddisfatta?

«La linea dentro Forza Italia la dà Berlusconi. Ognuno può dire quello che pensa e ovviamente tutto è migliorabile, ma un governo si trova a fare i conti con la realtà».

GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI

 

Berlusconi non è stato consultato e non ha avuto la bozza.

«Non commento le ricostruzioni. Abbiamo fatto tante riunioni e molte cose importanti chieste da Forza Italia sono state inserite. Lavoreremo a una grande riforma della burocrazia, altra proposta di Berlusconi per favorire la crescita e l'occupazione cancellando le troppe autorizzazioni preventive».

 

Sulla crescita potevate essere più coraggiosi?

berlusconi tajani 8

«La manovra è stata scritta con tempi molto ristretti e in una situazione economica molto complicata, tra guerra e crisi energetica, ma imprime una svolta politica, c'è l'inizio di un cambiamento».

 

E le promesse miliardarie della campagna elettorale?

«Non si può realizzare tutto subito, questo è l'inizio. È una legge di Bilancio che ha una visione. Le pensioni? Le abbiamo aumentate. Le tasse?

Le abbiamo abbassate».

 

Non sono solo titoli?

ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI

«No, è un primo passo. È chiaro che non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi della campagna elettorale ma abbiamo cinque anni, porteremo a termine tutto. Abbiamo dato grande sostegno alle famiglie e alle imprese per gli alti costi dell'energia. Ci sono aiuti per i più deboli e per il ceto medio è un segnale di attenzione per i pensionati».

 

Avevate chiesto di alzare le minime a 1.000 euro invece non si arriva nemmeno a 600, non è deluso?

«Tutto è perfezionabile. Le pensioni più basse verranno rivalutate al 120% e resta l'obiettivo di dare 1.000 euro a tutti nei prossimi anni. E abbiamo allargato l'area dei fruitori della flat tax».

 

ANTONIO TAJANI

Non è iniquo che un pensionato o un lavoratore dipendente paghino più tasse di un lavoratore autonomo?

«Parliamo delle partite Iva che incassano fino a 85 mila euro, ma anche molto meno».

 

L'alto debito italiano preoccupa la Ue. Che farete?

«Lo abbiamo ereditato due mesi fa. L'importante è che le scelte vadano nella direzione giusta. Abbiamo fatto un primo passo senza sforamenti, dando un segnale a Bruxelles perché la manovra venga approvata. E i mercati hanno apprezzato».

 

Giorgetti non ha assecondato chi, come Salvini, invocava un maggiore sforamento. Potevate osare di più?

CONTE REDDITO

«Non si poteva, per una serie di contingenze. In Parlamento si potrà correggere e migliorare qualcosa e Forza Italia farà la sua parte, sono sicuro. Intanto c'è la decontribuzione per chi assume giovani sotto i 35 anni, donne e percettori del reddito. Altri segnali forti per le imprese sono la conferma dell'abbattimento del cuneo fiscale e il rinvio di plastic e sugar tax ».

 

Conte ha chiamato la piazza contro una «manovra vigliacca». La riforma del reddito di cittadinanza sarà ammorbidita per scongiurare tensioni sociali?

«Minacciare e agitare la piazza non va mai bene in democrazia e non risolve il problema del lavoro. Il reddito rimarrà sempre per chi non può lavorare. Uno Stato moderno e liberale aiuta, ma deve mettere in condizioni di lavorare chi è in grado di farlo».

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

L'Ucraina rischia il blackout. Il governo italiano lavora per la pace?

«Il nostro obiettivo è consentire all'Ucraina di sedersi al tavolo della pace. Nei prossimi giorni farò il punto con il segretario generale della Nato, Stoltenberg».

 

Si è mosso qualcosa sul fronte migranti dopo la crisi diplomatica con la Francia?

«Non c'è più nessuna polemica con la Francia. Quella migratoria è una questione molto grande, continueremo a porla perché riguarda tutta l'Europa. Ne ho parlato in Serbia, in Kosovo e con il ministro maltese. E poiché c'è anche il tema dell'immigrazione legale ho avuto una riunione con i ministri competenti per il decreto flussi».

emmanuel macron giorgia meloni by edoardo baraldi

 

In che tempi sarà pronto?

«Dobbiamo concordare con le imprese. Stiamo lavorando per regole chiare, il governo è pronto a favorire l'entrata di persone extracomunitarie che possono venire a lavorare legalmente».

 

Come si sta nei panni del ministro più apprezzato, secondo alcuni sondaggi?

«Io mi sento nei panni di un ministro che ha tanto da lavorare per far contare di più l'Italia a livello globale. Vogliamo essere protagonisti, dall'Europa ai Balcani, dal Nordafrica all'America Latina. Nel 2023, dopo i Med Dialogues, il principale momento di confronto sul Mediterraneo che si terrà a Roma a inizio dicembre, organizzeremo anche la conferenza Italia-America Latina e Paesi dei Caraibi».

 

La premier teme le domande della stampa?

«Non ero alla conferenza stampa e mi pare sia sempre stato così, le domande non possono essere illimitate. Creare polemiche non serve».

MELONI MACRONgiorgia meloni antonio tajani ANTONIO TAJANI giuseppe conte e luigi di maio con la card per il reddito di cittadinanza 1giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani. MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI CONTE REDDITOmatteo salvini giorgia meloni antonio tajani

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…