michael wolff trump

“NON C’È POSSIBILITÀ AL MONDO CHE TRUMP VINCA LE ELEZIONI” – SEGNATEVI LA PROFEZIA DI MICHAEL WOLFF (CHE PROBABILMENTE SARÀ SMENTITA) – L’AUTORE DI “FIRE AND FURY” È TORNATO CON UN ALTRO LIBRO SUL PUZZONE, “ASSEDIO”: “QUANDO VEDRÀ CHE I NUMERI SONO IRRECUPERABILI, SCEGLIERÀ DI MOLLARE” – “NON HA MAI AVUTO ALCUN PIANO PER L’ITALIA PERCHÉ NON GLI INTERESSA. NON SAPEVA CHI FOSSE SALVINI. BANNON INVECE…”

michael wolff 6

1 – MICHAEL WOLFF: «BANNON REGISTA OCCULTO DEL POPULISMO IN ITALIA TRUMP? ERA ALL' OSCURO»

Gian Micalessin per “il Giornale”

 

«Steve Bannon è sicuramente il grande regista delle manovre sovraniste nel vostro Paese, ma senza la vittoria di Trump non sarebbe mai potuto diventarlo. Donald Trump ha sdoganato Bannon e lui ne ha approfittato per promuovere l' alleanza tra la Lega e 5 Stelle».

 

michael wolff assedio, fuoco su trump

Il giornalista americano Michael Wolff autore di Assedio, il nuovo libro in cui torna a raccontare le vicende dell' amministrazione Trump da dietro le quinte, spiega così in questa intervista a il Giornale il ruolo giocato sul fronte italiano da Steve Bannon, il capo stratega del presidente trasformatosi - dopo l' estromissione dalla Casa Bianca - in eminenza grigia e alleato dei sovranisti italiani ed europei.

 

«Trump non ha mai avuto alcun piano per l' Italia anche perché l' argomento non gli interessa minimamente. Nel 2016 quando lo intervistai, subito dopo la nomination, non sapeva neppure chi fosse Salvini. Negò persino di averlo incontrato nonostante una foto che li ritraeva assieme.

bannon trump

 

Bannon invece nutre da sempre un profondo interesse per l' Italia. La considera uno scenario fondamentale per la creazione di un movimento populista o sovranista su scala mondiale di cui si sente l' ispiratore».

 

Secondo il suo libro è stato Bannon a convincere Di Maio e Salvini ad allearsi. Perché credeva in quella formula?

steve bannon

«Una delle sue convinzioni è l' unificazione delle forze di sinistra e di destra. Considerava l' Italia la piattaforma perfetta per mettere alla prova le sue teorie. E poi ha riproposto lo stesso modello anche altrove».

 

A quando risalgono i primi contatti tra Salvini e Bannon?

donald trump matteo salvini

«Non lo so, ma direi che i due hanno incominciato a incontrarsi prima delle elezioni del 2018».

 

Ma il governo gialloverde ha firmato gli accordi sulla Via della Seta infischiandosene della contrarietà Usa, mentre per Bannon la Cina è il grande nemico...

«In effetti molti dei progetti di Steve Bannon finiscono per evidenziare diverse contraddizioni. Lui sicuramente vuole contenere la Cina, ma vuole anche diffondere il modello populista e questa è stata la conseguenza del suo modo di fare. In fondo ha anche fatto eleggere Trump pur considerandolo un perfetto imbecille».

STEVE BANNON SALVINI

 

Vuole anche indebolire l' Europa?

«Direi di sì. Non conosco nei dettagli il pensiero di Bannon sull' argomento, ma di certo preferisce un' Europa debole ad una forte. Non a caso ha lavorato per la Brexit».

 

Pensa influenzi ancora la politica italiana?

«Non ho dettagli recenti, ma di certo sta diventando una sorta di patata bollente per i suoi vecchi amici. In Inghilterra uno dei suoi favoriti come Boris Johnson nega di aver avuto rapporti con lui».

 

E per quanto riguarda Trump?

donald trump impeachment

«Benché Trump s' infuri se qualcuno allude all' influenza di Bannon tra i due esiste un rapporto inscindibile. Bannon ha fatto eleggere Trump e l' elezione di Trump ha regalato a Bannon la celebrità di cui gode. Oggi il matrimonio non funziona più, ma i due continuano ad amarsi e odiarsi. E sono entrambi ossessionati da quello che dice e fa l' altro».

 

In campo economico il sovranismo di Trump funziona molto meglio di quello gialloverde. Sarà perché Trump ha tagliato le tasse?

SALVINI TRUMPIZZATO

«Non penso sia la causa determinante. L' economia Usa non è forte perché lui ha tagliato le tasse, ma perché è altamente differenziata. Mentre l' economia Usa è una macchina incredibilmente sana ed efficiente quella italiana soffre di gravi problemi di fondo. Quindi successi e insuccessi hanno ben poco a che fare con Trump o con l' attuale governo italiano».

michael wolff fire and fury

 

Per lei Trump è un pazzo destinato ad autodistruggersi. Però è sopravvissuto a tutte le indagini e si prepara a ricandidarsi. Non è che alla fine il pazzo la spunterà ancora?

«Non direi. Parliamo di un presidente sempre più isolato, sempre più imprevedibile e sempre più incapace. Oggi il suo livello di gradimento non supera il 41% un dato devastante per un presidente in carica. Le prospettive di una rielezione non esistono proprio».

 

Se come dice lei Trump è un pazzo come mai è stato eletto? La democrazia non funziona più?

donald trump

«No, al contrario, funziona perfettamente. Hanno votato per un imbecille e nessuno ha potuto farci niente».

 

2 – IL SIGNOR WOLFF

Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “il Foglio”

 

DONALD TRUMP XI JINPING

Michael Wolff è uno scrittore newyorchese che scrive libri pieni di dettagli su Trump e la sua Amministrazione - così scandalistici che molti ne contestano la veridicità. Per l' ultimo ha sentito centocinquanta fonti e spiega al Foglio che secondo lui il presidente non vincerà mai le prossime elezioni e non sarà neanche in grado di reggere il contraccolpo piscologico. Inventerà qualcosa per sottrarsi prima della sconfitta, dice Wolff, e pretenderà di avere la vittoria morale "Non c' è possibilità al mondo che Trump vinca le elezioni, lo escludo proprio", dice Michael Wolff al Foglio.

donald trump mangia tacos per il cinco de mayo

 

(…) Se è così sicuro che il presidente perderà le elezioni, anche se per adesso non sappiamo nemmeno chi sarà il suo sfidante, ci può anche dire come se ne andrà: con un grosso bang oppure con un lento declino? "Il presidente Trump non è in grado dal punto di vista psicologico di perdere un' elezione, non riuscirebbe a sopportarlo. Secondo me, quando comincerà a vedere che i numeri sono irrecuperabili, quando si accorgerà che il suo avversario è troppo in vantaggio nella campagna elettorale, allora sceglierà di sfilarsi, di mollare la gara, dirà che ormai la sua missione è compiuta, che ha fatto tutto quello che era chiamato a fare, che si ritira da vincitore morale. Cercherà di fare passare tutto per un trionfo".

donald trump

 

(…) ”Trump non scatenerà una guerra contro l' Iran perché per fare una guerra è necessario fare molti incontri, con molti generali, che ti dicono molti numeri e tentano di spiegarti molte cose. Lui non riesce a sopportare queste situazioni, non riesce a concentrarsi, dopo tre minuti chiude gli incontri, chiede di essere lasciato solo, fa alzare i generali". (…) "Quelli che appoggiano Trump lo fanno soltanto per interesse, come succede nel suo partito, ma sanno cosa stanno facendo e anche se parlano a suo favore stanno morendo dentro. Non conosco un singolo intellettuale che sia a favore di Trump, sono tutti contro". (…)

donald trump donald trumpmichael wolff 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...