berlusconi salvini meloni

“NON VEDO COSA POSSA GUADAGNARCI BERLUSCONI A FARE DA STAMPELLA AL GOVERNO” – GIOVANNI ORSINA E IL DINAMISMO RITROVATO DEL BANAMA: “STA GUADAGNANDO CENTRALITÀ, MA QUAL È LA PROSPETTIVA STRATEGICA? SIAMO SICURI CHE GLI ELETTORI SI ACCORGANO DI QUESTI MOVIMENTI E CHE GLIENE IMPORTI QUALCOSA? SE LA PANDEMIA HA EVIDENZIATO I LIMITI DI SALVINI, ALLO STESSO MODO HA MESSO IN RILIEVO I PREGI DI MELONI, CHE APPARE COERENTE, AFFIDABILE E RASSICURANTE..."

Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

GIOVANNI ORSINA

 

Giovanni Orsina è ordinario di Storia contemporanea e direttore della School of Government presso l' università Luiss di Roma. Studia il centrodestra da decenni. È convinto che cambieranno molte cose, anche nel rapporto tra popolo ed elettori, perché dall' epidemia uscirà un Paese «disperato ed arrabbiato».

 

Professor Orsina, il centrodestra un giorno sembra esplodere, quello dopo pare a un passo dalla federazione, poi si scompone di nuovo.

 

Giorgia Meloni propone una «confederazione», una via di mezzo che consentirebbe ai tre partiti di restare distinti. Il punto è che, quando si parla di Europa e mercato, le differenze tra Forza Italia da un lato, Lega e Fdi dall' altro, sono grandi e lo resteranno.

SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Che senso ha cercare una unità in cui nemmeno loro credono?

«Il senso è che un centrodestra compatto e capace di avanzare una proposta politica chiara, coerente e responsabile avrebbe un impatto devastante sulla marmellata dell' attuale situazione politica italiana.

 

Si prenderebbe tutto, e anche subito. Senonché, appunto, quel tipo di centrodestra esiste solo nelle ipotesi degli addetti ai lavori.

 

Nel mondo reale non ha la minima possibilità di nascere. Né oggi né, probabilmente, domani».

 

Qual è l' ostacolo?

GIUSEPPE CONTE MEME

«Non pesano soltanto gli interessi di bottega (legittimi, per altro) e le ambizioni personali (legittime anch' esse), ma, come lei dice, le vere e profonde divergenze politiche fra la "vecchia" destra popolare e la "nuova" destra populista.

 

 

Queste divergenze non possono essere risolte adesso, perché non sappiamo ancora che faccia avrà la "nuovissima" destra che verrà all' indomani della pandemia. Insomma: ci sono troppe questioni aperte perché il centrodestra decida adesso o in un senso (esplosione definitiva) o nell' altro (confluenza strutturale)».

 

Eppure, a leggere gran parte delle cronache, negli ultimi giorni è successo qualcosa di epocale. Silvio Berlusconi è tornato de facto leader del centrodestra, maggioranza e opposizione condividono gli obiettivi di finanza pubblica. La vede così pure lei?

silvio berlusconi

«Mah. Proprio perché la situazione è così fluida e le variabili in movimento così numerose, baderei a non scambiare passaggi tattici, pur significativi, per svolte epocali. Berlusconi in questo momento è un elemento di dinamismo e sta guadagnando centralità politica e visibilità.

 

Ha sicuramente segnato un punto a proprio favore. Ma qual è la prospettiva strategica? Fare da stampella permanente del governo? Entrare in maggioranza? Sono approdi molto difficili, e non vedo che cosa possa davvero guadagnarci Forza Italia».

 

Ammesso che gli elettori riescano a orientarsi nelle manovre interne al centrodestra e nelle trattative col governo, qual è il messaggio che ne ricavano?

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

«Siamo sicuri che gli elettori si accorgano di tutti questi movimenti e che gliene importi qualcosa? La mia impressione è che tutto questo interessi a lei, a me e agli altri mille e quattrocento novantotto lettori di giornali di cui parlava Enzo Forcella.

 

Dicevo prima delle incertezze del futuro: ecco, forse la più importante è quanto disperato e arrabbiato uscirà il Paese dalla pandemia. Perché se dovesse uscirne molto disperato e molto arrabbiato - come, purtroppo, non è improbabile che accada - allora tutti i discorsi che facciamo oggi sul centrodestra e sulla situazione politica italiana saranno spazzati via, e chi leggerà queste righe fra qualche anno si farà delle grassissime risate».

 

SILVIO BERLUSCONI FEDERICA ZANELLA

Sono il debito pubblico e le promesse facili l' unico terreno d' incontro possibile tra maggioranza e opposizione? Siamo ancora lì, al Pus, il Partito unico della spesa?

«Vabbè, il Pus governa l' Italia nelle situazioni ordinarie, si figuri in una pandemia In questo momento è difficile intravedere alternative, e soprattutto sarebbe estremamente impopolare chi dicesse che bisogna tirare i cordoni della borsa.

 

Il problema mi sembra un altro: una politica seria oggi spende sì, per fronteggiare la pandemia, ma fa pure di quella spesa un tassello di una strategia di lungo periodo nella quale il debito, reinvestito, ripaghi se stesso. Qui invece si spende come se non ci fosse un domani. Invece il domani verrà. E non sarà bellissimo».

LAURA RAVETTO MATTEO SALVINI

 

Resta il fatto che Berlusconi, almeno nel palazzo, ha dimostrato una capacità di movimento che Matteo Salvini non ha. Così come il leader della Lega non dispone di quei rapporti internazionali che un aspirante premier dovrebbe avere. Il tweet con cui Donald Trump "insediò" Giuseppe Conte e il governo giallorosso disse molte cose anche in questo senso. Salvini è in tempo a rimediare o queste carenze sono già una condanna definitiva?

«Il tempo ci sarebbe, però ci vorrebbe una strategia. Salvini è un raccoglitore di consenso di prima classe, ma nell' utilizzare politicamente questo consenso finora si è dimostrato assai debole. La pandemia ha messo in particolare evidenza i suoi limiti.

 

È vero che non sappiamo come usciremo da tutto questo, e che quindi restare in una posizione ambigua può convenire. Però una politica di successo è fatta anche di intuizione e lungimiranza. Finora se ne vedono assai poche dalle parti di Salvini. E non soltanto dalle sue, a essere onesti...».

giuseppe conte roberto gualtieri 9

 

Da tempo, ormai, il centrodestra è attorno al 48-49%, stessa percentuale presa alle Europee. A cambiare è il peso dei tre partiti e nell' ultimo anno a guadagnarci è stato solo Fratelli d' Italia, ormai terza forza politica, che guadagna tutto ciò che la Lega perde. Cosa sta facendo la Meloni che a Salvini non riesce?

berlusconi salvini meloni

«È coerente, affidabile e rassicurante. Se la pandemia ha evidenziato i limiti di Salvini, allo stesso modo ha messo in rilievo i pregi di Meloni. In un' emergenza è meglio esser guidati da una madre di famiglia che da un demagogo scapestrato».

 

Potrà essere la Meloni la leader del rassemblement di centrodestra e magari il futuro premier?

«E perché no? La politica italiana si muove a una tale velocità che possono accadere cose ben più improbabili di questa, che poi tanto improbabile non è. Le condizioni sono la tenuta complessiva dell' area sovranista e la prosecuzione del travaso da Lega a FdI, perché gli elettori vogliono sì i sovranisti, ma li vogliono responsabili. Non è detto che vada così, naturalmente, ma potrebbe anche darsi».

 

CONTE COMANDA COLORE

Che Italia sarà quella che alla fine uscirà dal Covid? Parleremo di destra e sinistra, o di popolo e di élite, o di affamati e garantiti? O di cosa altro?

«Non lo sa neanche Iddio. Il futuro di fratture storiche come la pandemia è impossibile da prevedere: né l' entità del cambiamento, né la sua direzione. Come detto: fra qualche anno uno storico leggerà magari queste righe, e si divertirà enormemente nel vederci parlare seriamente di questioni che, osservate da allora, parranno come bisticci fra le cortigiane di Maria Antonietta visti da Alexis de Tocqueville».

L ULTIMO DPCM DI CONTE – MEMEConte Casalino meme Osho

SILVIO BERLUSCONI LAURA RAVETTO

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…