bini smaghi

“UN PAESE CHE RINUNCIA A PRIORI ALL'UTILIZZO DEL MES, RINUNCIA DI FATTO ALL'OMBRELLO DELLA BCE” - L’EX MEMBRO DEL BOARD DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, BINI SMAGHI: “SENZA QUELL'OMBRELLO, IL RISCHIO DI INSTABILITÀ FINANZIARIA AUMENTA, CON UN COSTO ELEVATO PER L'ECONOMIA ITALIANA. QUESTI TIMORI SONO RIFLESSI NELLO SPREAD SUI TITOLI DI STATO ITALIANI, CHE RIMANE ELEVATO NONOSTANTE L'AZIONE MASSICCIA DI ACQUISTI…”

Lorenzo Bini Smaghi per il “Corriere della Sera”

bini smaghi presidente SocGen

 

Il negoziato europeo sulla creazione di un nuovo strumento finanziario del Meccanismo Europeo di Stabilità per interventi legati alla crisi sanitaria si è concluso come previsto.

Le richieste del governo italiano sono state pienamente recepite. I dubbi, espressi da alcuni, che il ricorso a questi fondi possa successivamente determinare l' imposizione di condizioni macroeconomiche sono stati fugati. I documenti ufficiali sono chiari. Le condizioni sono uguali per tutti i Paesi e sono legate solo alla destinazione dei fondi.

L' unica questione rimasta è quella di decidere se far ricorso o meno a questo strumento.

La motivazione principale dovrebbe essere quella economica.

 

Si dovrebbe basare sul confronto tra il costo di prendere a prestito dal MES e quello di emettere direttamente titoli sul mercato per reperire lo stesso ammontare di fondi, pari al 2% del prodotto lordo per ciascun Paese. Il costo del ricorso al MES, incluse le commissioni, dovrebbe essere intorno allo zero, poiché l' istituzione europea dispone del miglior rating possibile e riesce ad indebitarsi sul mercato a tassi negativi.

 

klaus regling

Per una scadenza a 10 anni lo stato italiano paga attualmente circa l' 1,8%. Ciò significa che il ricorso al MES per un ammontare di 37 miliardi consentirebbe di risparmiare circa 700 milioni all' anno, 7 miliardi in 10 anni, circa il 20% dell' ammontare complessivo del prestito.

 

Per altri Paesi il risparmio è più basso, perché la differenza tra il costo dell' indebitamento presso il MES e quello sui rispettivi titoli di stato è inferiore. Ad esempio, per la Spagna che emette titoli a 10 anni a circa lo 0,8%, il vantaggio scende a circa 200 milioni all' anno (complessivamente l' 8% del totale). Per il Portogallo, che si indebita a circa lo 0,9% a 10 anni il risparmio sarebbe di 4 milioni all' anno.

 

CHRISTINE LAGARDE

Per altri Paesi, come la Francia o il Belgio, che si indebitano a 10 anni a tasso zero non ci sarebbe alcun vantaggio. Per la Germania o i Paesi Bassi, che si indebitano a tassi negativi il ricorso al MES sarebbe addirittura più costoso dell' indebitamento diretto.

Sulla base della convenienza economica non ci dovrebbero essere dubbi sul vantaggio dell' Italia a ricorrere al MES.

 

Un punto da esaminare riguarda l' effetto che una eventuale richiesta al MES potrebbe produrre sull' atteggiamento dei mercati finanziari, in particolare per quel che riguarda il premio di rischio che gli investitori sconterebbero sull' insieme del debito pubblico.

Una prima ipotesi è che un Paese che fa domanda al MES possa essere stigmatizzato dagli investitori, che considererebbero tale richiesta come una ammissione di debolezza, che potrebbe prefigurare uno scenario peggiore del previsto.

 

banca centrale europea

In questo caso i tassi d'interesse sul resto del debito pubblico emesso sul mercato aumenterebbero, compensando almeno in parte il vantaggio di accedere al MES. Questa ipotesi presuppone che gli operatori finanziari non siano a conoscenza dell' effettiva situazione economica e finanziaria italiana e considerino la richiesta al MES come rivelatrice di una situazione ancor più grave. Questa ipotesi appare poco realistica.

 

L' ipotesi opposta è che la domanda di ricorso al MES venga invece interpretata in modo favorevole e generi un maggior appetito nei confronti dei titoli di stato italiani, determinando una riduzione dello spread. Questa ipotesi appare più realistica, e più coerente con l' esperienza empirica. Anche perché, visto dall' esterno, il dibattito sul MES che si è svolto in questi mesi in Italia non è del tutto compreso. In effetti, l' opposizione al MES appare, anche alla luce dell' esito del negoziato, largamente ideologica.

 

DEBITO PUBBLICO

Ciò ha contribuito a diffondere l' idea che, anche di fronte alla peggior situazione economica, l' Italia non farebbe mai ricorso a questo tipo di strumento. Eppure, questo strumento rappresenta una condizione necessaria per l' attivazione del cosidetto OMT (Outright Monetary Transaction) da parte della BCE, che prevede l' acquisto illimitato di titoli di stato per contrastare manovre speculative che possono spingere un paese fuori dall' euro. Un Paese che rinuncia a priori all' utilizzo del MES, in modo pregiudiziale, rinuncia di fatto all' ombrello della BCE. Senza quell' ombrello, il rischio di instabilità finanziaria aumenta, con un costo elevato per l' economia italiana.

 

Questi timori sono riflessi nello spread sui titoli di stato italiani, che rimane elevato nonostante l' azione massiccia di acquisti messa in atto dalla BCE in questi mesi.

La relazione tra la decisione sul MES e il rischio che i mercati scontano sul debito italiano non sembra essere pienamente capita. Il modo migliore per fare chiarezza è quello di dare motivazioni chiare e oggettive alla scelta che verrà fatta. Far dipendere la scelta dell' Italia da quella di altri Paesi, che palesemente hanno costi relativi e convenienze diversi, significa dare - ai propri cittadini e agli investitori nazionali e internazionali - un messaggio di debolezza, non all' altezza della leadership di cui ha bisogno il Paese in questo momento.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…