conte franceschini

“LE PROSSIME ELEZIONI SARANNO UNA SFIDA TRA CHI HA DIFESO DRAGHI E CHI INVECE HA BUTTATO TUTTO A MARE” - DARIO FRANCESCHINI CONFERMA IL DAGOREPORT SULLA "SCELTA DI CAMPO" ALLE PROSSIME ELEZIONI: “DA UNA PARTE GLI EUROPEISTI E I RIFORMISTI CHE HANNO SOSTENUTO DRAGHI E DALL'ALTRA I SOVRANISTI E GLI ANTI EUROPEISTI - NEGLI ELETTORI DELLA LEGA, DI FORZA ITALIA E IN GENERALE NEI MONDI MODERATI C'È IL DISSENSO TOTALE RISPETTO A QUELLO CHE HANNO FATTO QUESTI PARTITI. SI SONO PRESI UNA RESPONSABILITÀ ENORME DI FRONTE AL PAESE E IL PAESE NON LO DIMENTICA - IL M5S? DOPO AVER GOVERNATO PER CINQUE ANNI CON TRE MAGGIORANZE DIVERSE, COME FA A TORNARE ANTI SISTEMA?”

Articoli correlati

DAGOREPORT - GLI ORFANI DI DRAGHI SI ORGANIZZANO: VIA AL RASSEMBLEMENT CENTRISTA PER...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

dario franceschini

Dario Franceschini, confessi: voi del Partito democratico, dopo quello che è successo, con la caduta del governo Draghi, vi siete pentiti di essere stati a lungo alleati del Movimento 5 Stelle...

«Io rivendico quello che abbiamo fatto in questi anni. Non solo perché l'alleanza con loro e la nascita del governo nel 2019 hanno impedito che Salvini prendesse in mano il Paese - e non oso immaginare che sarebbe successo con la pandemia, la crisi economica e la guerra in Ucraina - ma anche perché sapevamo che quel percorso avrebbe aiutato l'evoluzione dei 5 Stelle.

 

giuseppe conte enrico letta 2

E un'evoluzione c'è stata. Come dimostra l'esperienza di governo con il M5S e come testimonia la strada intrapresa da alcuni di loro, a cominciare da Di Maio, e il travaglio dei ministri e di tanti deputati che avrebbero votato la fiducia. Purtroppo questo percorso è stato interrotto drasticamente da Conte, e me ne dispiace».

 

Perché a suo giudizio il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha deciso di agire così e di far precipitare la situazione fino a provocare la caduta del governo Draghi?

draghi confabula con franceschini e guerini

«Le sue ragioni sono difficili da capire. E faccio fatica anche a immaginare come un movimento nato come anti sistema, che poi si è trovato a governare il Paese per cinque anni con tre maggioranze diverse, improvvisamente possa tornare a essere un movimento anti sistema.

 

Non ci può credere nessuno e gli italiani non seguiranno questo zig zag politico. Comunque questo strappo rende impossibile ogni alleanza con i 5 Stelle. Del resto, lo avevamo detto con chiarezza, anche io a Cortona, il 3 luglio scorso. La mia affermazione era stata presa come una minaccia, in realtà era una constatazione. La rottura sulla fiducia al governo rende impossibile l'alleanza».

giuseppe conte enrico letta 1

 

Comunque, il danno ormai è stato fatto, il governo Draghi è caduto e i responsabili dello scioglimento anticipato della legislatura sono più d'uno.

«Già, più di tutti Lega e Forza Italia. Con la guerra in Ucraina, la pandemia, il recovery da rispettare se non vogliamo perdere quei miliardi, l'inflazione, le tensioni sociali previste per il prossimo autunno, questi incoscienti decidono di fare del male al nostro Paese, provocando la caduta di Draghi, l'italiano più credibile nel mondo, per un calcolo elettorale. Per fortuna c'è la quasi certezza che quando Salvini fa una mossa la sbaglia».

 

letta conte di maio

Franceschini, ma come si andrà alle prossime elezioni, visto che nel corso di questa vicenda si sono frantumate alleanze, si sono consumate scissioni e ci sono state anche fuoriuscite di singoli esponenti politici?

«Questa rottura così drammatica e improvvisa ha creato uno schema politico nuovo nel Paese. Come si è visto plasticamente dall'aula stamattina (ieri per chi legge, ndr ): quando è entrato Draghi alle 9 metà aula ha fatto una lunga standing ovation mentre l'altra metà restava zitta e seduta.

FRANCESCHINI ZINGARETTI

 

Ecco, io credo che le prossime elezioni saranno sostanzialmente una sfida tra chi ha difeso Draghi e chi invece ha buttato tutto a mare. Si svolgeranno secondo uno schema temporaneo ma un po' diverso rispetto alla normalità.

 

Da una parte gli europeisti e i riformisti che hanno sostenuto l'esperienza del governo Draghi e l'avrebbero continuata, dall'altra parte i sovranisti, gli anti europeisti, il centrodestra senza più centro, perché il partito di Berlusconi è evaporato. Non voglio coinvolgere Draghi, perché so bene qual è la scelta che ha fatto, che non ha nessuna intenzione di fare un percorso politico e noi non lo tireremo per la giacchetta. Ma è uno schema inevitabile, che prescinde dalla sua volontà» .

 

sergio mattarella mario draghi

Quindi dopo il campo largo, che è naufragato sullo scoglio dei 5 Stelle, lei immagina un campo che per semplificare potremmo chiamare campo Draghi...

«Io penso che nel Paese si dovranno confrontare da una parte le forze e le persone che hanno votato la fiducia, o che l'avrebbero votata alla Camera, un campo che si compone intorno al Pd, poi con il partito decideremo come, con quali modalità, e dall'altra chi ha affossato Draghi. Tra chi lo ha difeso ci sono forze e personalità diverse che potranno stare insieme in un rassemblement elettorale, non improvvisato perché maturato nella comune esperienza e agenda di governo, per vincere nei collegi uninominali».

 

LETTA FRANCESCHINI

Franceschini, si tratta di un'area veramente molto vasta, che va da Luigi Di Maio, a quei 5 Stelle che probabilmente a breve lasceranno Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza, al leader di Italia viva Matteo Renzi a quello di Azione Carlo Calenda, passando per i ministri Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Un campo non largo ma larghissimo...

«Come le ho già detto, discuteremo nel partito se e come organizzare questo campo, però io penso che questo schema risponda alla vera domanda che il Paese fa alla politica: perché avete buttato a mare il governo? Una domanda, sia detto per inciso, che si fanno anche gli elettori di Forza Italia e Lega: il ceto produttivo del Nord, i piccoli imprenditori, gli amministratori...».

 

sergio mattarella dario franceschini cerimonia di presentazione dei david di donatello

Ma il Partito democratico riuscirà a mandare in porto un'operazione così impegnativa e ambiziosa?

«Possiamo farlo perché abbiamo un partito unito attorno al segretario. Non è capitato molte volte nella storia del Pd, ma adesso è così. Siamo un partito unito con una gestione molto collegiale».

 

Franceschini, lei parla così, immagina un rassemblement basato sull'agenda Draghi, però la vostra, alle elezioni del 25 settembre, viene descritta da più parti come una sconfitta annunciata nei confronti del centrodestra.

«Un rassemblement così largo, interprete e garante dell'agenda Draghi batterà la destra. Negli elettori della Lega, di Forza Italia e in generale nei mondi moderati c'è il dissenso totale rispetto a quello che hanno fatto questi partiti. Si sono presi una responsabilità enorme di fronte al Paese e il Paese non lo dimentica».

 

dario franceschini

Franceschini, voi ora dite «mai più con il Movimento 5 Stelle», però si è diffusa una voce, suffragata da alcuni esponenti del centrodestra, secondo la quale voi l'altro ieri, al Senato, con Conte, avete cercato di mettere in piedi un governo giallorosso con Draghi premier per salvare la legislatura. Dica la verità, come è andata?

«Stupidaggini. Abbiamo semplicemente cercato di convincere Conte a votare la fiducia. Non ci siamo riusciti e gli abbiamo ripetuto quello che Letta ha detto in più occasioni, cioè che la scelta di non votare la fiducia avrebbe pregiudicato ogni possibilità di andare insieme alle elezioni. Nessun Draghi bis o governo giallorosso, tutte fantasie».

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?