karl nehammer putin

“PUTIN DIFFIDA DELLA COMUNITÀ E DEL DIRITTO INTERNAZIONALI. SI PREPARA UN ATTACCO BRUTALE E MASSICCIO” - IL CANCELLIERE AUSTRIACO, KARL NEHAMMER, PORTA BRUTTE NOTIZIE DAL CREMLINO - L’UNICA NOTA POSITIVIA: PUTIN AVREBBE ANCORA “FIDUCIA” NEL PROCESSO DI ISTANBUL COME UNICO FORMATO POSSIBILE PER UN CONFRONTO TRA RUSSI E UCRAINI - IL COLLOQUIO, DURATO CIRCA UN'ORA, È STATO, “DIRETTO, DURO E COMPLICATO”, E SI È SVOLTO CON UN INTERPRETE (NON UN BUON SEGNO, VISTA L'OTTIMA CONOSCENZA DEL TEDESCO DA PARTE DI PUTIN)

1 - LO ZAR LIQUIDA L'OCCIDENTE «HA UN PIANO BRUTALE»

Marco Ventura per “il Messaggero”

 

karl nehammer

È sempre più caldo il barometro della guerra in Ucraina e a misurare la temperatura direttamente a Mosca, dallo Zar, è il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, in un incontro di 75 minuti con il leader russo, Putin, a Novo-Ogaryovo, la residenza presidenziale alle porte della capitale. «Un confronto molto aperto, diretto e soprattutto duro», lo definisce al termine l'austriaco. «Putin diffida della comunità e del diritto internazionali. Si prepara un attacco brutale e massiccio» nell'Est e Sud dell'Ucraina.

sergei lavrov elvira nabiullina vladimir putin

 

Il colloquio, il primo a Mosca di un capo di governo dell'Unione europea, non serve a sciogliere una sola delle certezze di Putin rispetto a quella che Mosca si ostina a far passare come «operazione militare speciale». Quanto ai crimini perpetrati a Bucha o alla stazione di Kromatorsk, sarebbero stati oggetto di «una seria discussione», nella quale però Putin avrebbe espresso ancora una volta la posizione ribadita pure ieri dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov: «Provocazioni e messinscena oltraggiose degli ucraini».

 

Nehammer avrebbe infine sottolineato con Putin l'urgenza dei corridoi umanitari per rifornire di acqua potabile e cibo le città assediate e portare in salvo donne, bambini e feriti: «Finché continueranno a morire i civili, le sanzioni saranno mantenute e, anzi, inasprite». Il leader austriaco ritiene, e lo ha poi detto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sia importante il «confronto diretto col presidente russo». Una sola nota positiva: Putin avrebbe ancora «fiducia nel processo di Istanbul come unico formato possibile per un confronto tra russi e ucraini».

SERGEI LAVROV VLADIMIR PUTIN

 

Ma Lavrov avverte che Mosca non sospenderà le operazioni militari né prima né durante i prossimi round negoziali, perché a suo dire all'inizio la Russia era favorevole al cessate il fuoco ma gli ucraini «mostravano di non voler ricambiare». Lo farà solo quando ci sarà un documento concreto approvato come base per un vertice tra Putin stesso e il leader ucraino, Zelensky.

 

Di contro, a fissare la linea rossa nei negoziati per Kiev è la vicepremier, Olga Stefanishyna: «Le garanzie di sicurezza devono essere il punto di partenza e comunque più ampie, non c'è modo di raggiungere un accordo se sono toccate la nostra integrità territoriale e la sovranità rispetto ai confini dell'Ucraina indipendente del 1991». Si potrebbero semmai immaginare opzioni sulle due Repubbliche separatiste del Donbass, ma a indicare il percorso saranno comunque «gli sviluppi della battaglia sul campo».

karl nehammer 1

 

Altra novità di ieri è che alla luce dell'intransigenza di Putin e dell'aggressività dei russi, la Germania fa un ulteriore passo avanti verso il superamento della politica di non assistenza militare a Paesi in guerra. «L'Ucraina ha bisogno di altro sostegno, innanzitutto di armi pesanti», dice la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. «Non è tempo di pretesti e scuse, ma di creatività e pragmatismo». Affermazione netta, che prelude alla possibilità che Berlino fornisca a Kiev anche carri armati.

 

olaf scholz

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, precisa che ogni decisione sarà presa «in stretta collaborazione coi Paesi amici con cui ci consultiamo, non ci sarà nessuna azione individuale, ma solo e sempre azioni comuni e ragionate». Gli europei si stanno convincendo che le sanzioni non potranno da sole far ottenere che Putin sieda al tavolo della pace, anche se ieri, per esempio, le ferrovie di Stato, Russian Railways, sono state dichiarate inadempienti non essendo riuscite, causa sanzioni, a versare gli interessi obbligazionari. Il tentativo di pagare la cedola lo scorso mese è andato a vuoto.

 

Putin Lavrov

Sarebbe il primo default russo per un proprio debito internazionale in più di un secolo. Durissimo l'Alto rappresentante della Ue, Josip Borrell: «La macchina da guerra della Russia sarà la stessa oggi, domani e la settimana prossima, che si tagli o no il gas, si muoverà come un rullo compressore». Ecco perché bisogna puntare sull'invio di armi e ieri è stato deciso il terzo finanziamento di 500 milioni dell'Unione ad hoc.

 

2 - LA DIPLOMAZIA AUSTRIA, MISSIONE FALLITA "IN VISTA ATTACCO MASSICCIO"

Estratto dell’articolo di Francesca Sforza per “la Stampa”

 

annalena baerbock

Un intervento del presidente Vladimir Putin è atteso nella giornata di oggi. Sarebbe il primo da quando i massacri di Bucha e Kramatorsk hanno cambiato drasticamente il corso della guerra e il senso dei negoziati, con gli ucraini intenzionati a combattere nel Donbass fino all'ultimo uomo e Mosca costretta a ripiegare da Kiev. La notizia dell'incontro con la stampa, diffusa dall'agenzia tedesca Dpa, non trova conferme nel sito ufficiale del Cremlino, che del resto non dà neanche comunicazione della visita avvenuta ieri tra il presidente russo e il cancelliere austriaco Nehammer.

 

volodymyr zelensky

[…] Il cancelliere austriaco è il primo capo di governo dell'Ue a incontrare il presidente russo dall'inizio della guerra, il suo Paese non è nella Nato avendo dichiarato la neutralità nel 1955, ma come aveva detto due giorni fa a Zelensky «essere neutrale non significa non poter discutere di crimini di guerra, se questi si verificano». Il colloquio, durato circa un'ora, è stato, secondo la versione austriaca «diretto, duro e complicato», e si è svolto con un interprete (non un buon segno, vista l'ottima conoscenza del tedesco da parte di Putin).

 

Non era del resto «una visita amichevole»: «Ho affrontato i gravi crimini di guerra a Bucha e in altri luoghi e ho sottolineato l'importanza di individuare i responsabili - ha detto Nehammer al termine della visita». Ha anche informato Putin «molto chiaramente» sul fatto che le sanzioni non si fermeranno e che è urgente attivare corridoi umanitari. «Questa guerra deve finire», ha detto ancora Nehammer.

 

L'impressione, a giudicare dalle dichiarazioni di fine incontro, è che Putin, di fronte alle sue osservazioni, non abbia mostrato un atteggiamento particolarmente dialogico. […]

Josep Borrell e Volodymyr Zelensky

 

[…] La Russia ha infine messo in guardia Finlandia e Svezia dall'adesione alla Nato, sostenendo che la mossa non porterebbe stabilità all'Europa: «L'alleanza atlantica dimostra così di essere uno strumento votato alla confrontazione», ha detto stavolta Peskov. E dovrebbero essere ancora valide le affermazioni della portavoce del ministero degli esteri Zakharova, secondo cui l'adesione di Svezia e Finlandia porterebbe la Russia «a contromosse di riequilibrio strategico». L'attacco all'Ucraina ha profondamente colpito le opinioni pubbliche svedese e finlandese (la Finlandia condivide con la Russia un confine di circa 1.350 km) ed entrambe le leadership politiche hanno fatto sapere che intendono finalizzare il processo di adesione prima dell'estate.

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…