d'incà conte giarrusso

“STANNO FACENDO LO SCHIFO” - LE TRATTATIVE SFACCIATE (E DISPERATE) PER CONVINCERE GLI INCERTI - I SENATORI CONVOCATI UNO A UNO DA D'INCÀ - MICHELE GIARRUSSO, CON CAPELLI COLOR GIALLO-LIMONCELLO (GLI HANNO SBAGLIATO LA TINTA), URLA: “MAI!” - ALLA SENATRICE BINETTI (UDC) HANNO OFFERTO IL MINISTERO DELLA FAMIGLIA. AL SOCIALISTA NENCINI, UN POSTO DA SOTTOSEGRETARIO – TUTTI PARLANO DELLO SCOOP DI DAGOSPIA SULLA POLVERINI E LUCA LOTTI… - IL RACCONTO DI RONCONE

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

giuseppe conte

I cronisti fanno gruppetto davanti ai finestroni spalancati del salone Garibaldi sperando di non beccarsi il Covid (in questo Transatlantico, più che un assembramento - tra senatori, portaborse e faccendieri - c'è una tonnara ignobile: eppure non arriva un commesso, un carabiniere, niente, nessuno). Allora il tizio che deve spifferarti fa un giro largo, aspetta il momento buono, si avvicina, e soffia: «Il ministro D'Incà se li sta prendendo uno ad uno. Trattative disperate. La stanza è laggiù». Velluto rosso alle pareti, il parquet che scricchiola. La porta è di fronte ad una poltroncina Luigi XVI.

 

giarrusso

A Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, Giuseppe Conte ha momentaneamente affidato la delega al mercato dei senatori. D'Incà è un uomo tondo, con gli occhiali tondi, con un sorriso tondo. Grillino atipico. Di buona cultura. Dialogante. Quindi perfetto per provare a convincere gli incerti. Quelli che la fiducia sarebbero pure disposti a votarla e però boh, non so, devo pensarci, che ci guadagno? Adesso D'Incà ha fatto chiamare Mario Michele Giarrusso detto «Marione» (fate conto cento chili sotto una testa da cui pendono radi capelli color giallo-limoncello: gli hanno chiaramente sbagliato la tinta). Questo Giarrusso è finito nel gruppo Misto dopo essere stato espulso dai 5 Stelle perché non versava al movimento la prevista quota dello stipendio. Si definisce un «manettaro».

 

giuseppe conte

Ospite ad un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, disse che «Renzi sarebbe da impiccare». Quindi sembra perfetto per sostituire uno di Italia viva. All'improvviso, però, si sente la sua risata cavernosa. E un urlaccio: «Maiii!». Funzionaria si allontana frettolosa: «Dio mio». Si volta Maurizio Gasparri: «Stanno facendo lo schifo». Intanto il premier ha concluso il suo intervento, molti lo giudicano un filo meno debole di quello pronunciato a Montecitorio, ma il portavoce Rocco Casalino - agitatissimo, elettrico - pensa ai numeri: «Cosaaa? 158? Oh mamma mia, sarebbe un sogno Speriamo di convincere tutti». Da dietro un angolo spunta il senatore Luigi Cesaro, detto Giggino a' purpetta - a giugno indagato dalla Procura di Napoli, i suoi tre fratelli arrestati con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

 

d'incà

«Per il voto mio, e per i voti di altri due miei amici senatori che controllo, mi hanno offerto un ministero». Il cronista del Foglio , che gli parla a tre metri, ha lo sguardo perplesso. Ma quello, Giggino, s' indigna: «Guagliò, tengo tutte le prove ncopp' o' cellulare».

 

Un mercato osceno. Mai visto niente di simile: è tutto così sfacciato, tragico, penoso (Denis Verdini, ora a Rebibbia, a lungo il più potente dei generali del Cavaliere, il grosso e feroce Verdini, orologio d'oro massiccio al polso, e gemelli d'oro, ai senatori prometteva oro con maggior discrezione).

 

Alla senatrice Paola Binetti (Udc) hanno offerto il ministero della Famiglia. Al socialista Riccardo Nencini hanno proposto un posto da sottosegretario. Lui, perdendo un po' il senso della misura, ha detto di sentirsi come «Ulisse sulla nave in tempesta»: ma ora sta facendo la sua dichiarazione di voto, e sembra ancora indeciso. Ballano nel dubbio almeno tre renziani (Comincini, Grimani e Marino) Piccole certezze. Pier Ferdinando Casini e Mario Monti voteranno sì. Anche Tommaso Cerno, in Principe di Galles color turchese, ha deciso di votare sì e di rientrare nel Pd (stavolta si suppone senza velleità di diventarne segretario, il miraggio che tre anni fa Renzi usò per convincerlo a lasciare una brillante carriera giornalistica).

 

giuseppe conte lello ciampolillo

Per parlare un po' di politica bisogna fermare Luigi Zanda, rango assoluto, autorevole dirigente dem. «Guardi: poiché la democrazia è fatta anche di numeri, la verità è che se non arriviamo a 161, questo governo riparte debole». «Ma Conte dei numeri se ne frega - dice Paolo Romani, ex ministro berlusconiano, ora esponente di Cambiamo, un altro che se ci parli non ti sembra di essere proprio alla fermata della metropolitana - Tra terza ondata di Covid, un Paese da vaccinare, il Recovery da gestire, Conte cadrà dentro il "semestre bianco". Da lì, penserà a costruirsi il suo bel partitino di centro».

 

PAOLA BINETTI

Passa uno che somiglia a Scilipoti. Ma poi si scopre che è proprio Scilipoti (è un po' anche il suo giorno). Tutti parlano dello scoop rosa di Dagospia : la Polverini, ex braccio destro teso nel saluto romano, sarebbe pazza d'amore per Luca Lotti, ex braccio destro di Renzi. Che ora si alza e inizia il suo intervento. Segue l'altro Matteo, cioè Salvini. Il solito statista, cita Grillo: «I senatori a vita non muoiono mai, e quando muoiono è troppo tardi». Colpetto di scena: i forzisti Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi, leggendaria «badante» del Cavaliere, votano con il governo (Antonio Tajani: «Vergogna. Espulsi!»). L'ex grillino Lello Ciampolillo arriva in scivolata. Finiamo questo strazio con 156 sì, 140 no, 16 astenuti. Un governo zoppo, barcollante, va incontro al Covid che - intanto - ne ha uccisi altri 603.

federico d'inca' 5federico d'inca' 4luca lotti raduna la corrente base riformista 2renata polverini riccardo nenciniFEDERICO D'INCA' GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...